Il neopresidente Joseph R. Biden Jr. ha selezionato Katherine Tai come rappresentante commerciale degli Stati Uniti, un incarico chiave con il quale avrà la responsabilità di far rispettare le regole commerciali americane e negoziare nuovi termini con la Cina e gli altri Paesi del mondo.
Katherine Tai, avvocato 46enne, ha lavorato come capo consulente commerciale della commissione Ways and Means (Fisco e Bilancio) della Camera. Prima donna sino-americana a ricoprire questa carica, Tai ha raccolto un forte sostegno dai colleghi del Congresso, a testimonianza della sua esperienza e della sua grande capacità diplomatica, dimostrata già in varie occasioni.
La decisione di mettere un esperto avvocato commerciale in prima linea dimostra la chiara volontà da parte della nuova amministrazione di riparare i rapporti con i partner commerciali statunitensi messi in discussione dall’aggressiva politica “America first” del presidente Donald Trump.
Durante la sua nomina, Tai ha dichiarato: “Il commercio è come qualsiasi altro strumento nella nostra politica interna o estera. Non è fine a sé stesso. È un mezzo per creare più speranza e opportunità per le persone”.
Tai, che parla correntemente il mandarino, ha conseguito una laurea in giurisprudenza presso l’Università di Harvard e una laurea di primo livello a Yale. I suoi genitori sono nati in Cina e hanno vissuto a Taiwan. Sono venuti negli Stati Uniti negli anni ‘60 e sono diventati cittadini cinque anni dopo la sua nascita. A causa del suo background, la nuova rappresentante commerciale degli Stati Uniti è già stata al centro di una disputa tra media cinesi e taiwanesi, i quali rivendicavano, ognuno dalla propria parte, le sue origini.
Ma non è solo il suo background asiatico a rappresentare un’inversione di tendenza rispetto all’era Trump. Tai ha trascorso anni nell’amministrazione Obama a combattere le denunce commerciali contro la Cina e si è guadagnata un’ottima reputazione per la sua profonda conoscenza e la gestione di casi complessi.
Dall’altra parte, Trump ha spesso dettato la sua politica commerciale tramite Twitter e la Cina è stata il suo più grande nemico. Adesso, ovviamente, le tensioni con la Cina non scompariranno di punta in bianco, ma è evidente che il 46° governo degli Stati Uniti applicherà un cambio di rotta nelle questioni commerciali.
Il nuovo rappresentante commerciale sarà anche responsabile di rimodellare l’ufficio per adattarlo alle priorità democratiche. Infatti, in qualità di principale membro dello staff commerciale, Tai ha gestito i negoziati lo scorso anno con l’amministrazione Trump su un accordo commerciale nordamericano rinnovato. Sotto la pressione dei Democratici al Congresso, il team commerciale di Trump ha accettato di rafforzare il patto per rendere più facile per i lavoratori messicani formare sindacati indipendenti e chiedere migliori salari e benefici, riducendo gli incentivi per le aziende statunitensi a spostarsi a sud del confine per trarre vantaggio da manodopera a basso costo.
Tai sarà responsabile anche della ricostruzione delle relazioni commerciali con Europa, Canada, Giappone e Messico.
Nella sua apparizione di agosto, Tai ha offerto un’attenta critica all’approccio del suo predecessore Robert Lighthizer, sostenendo che si era concentrato solo su misure “difensive” come i dazi e altre sanzioni commerciali, e non aveva attuato le necessarie misure “offensive”. “L’offesa”, ha detto, “deve riguardare ciò che faremo per rendere noi stessi, i nostri lavoratori, le nostre industrie e i nostri alleati più veloci, più agili, in grado di saltare più in alto e in grado di competere nel migliore dei modi”.
Sebbene Biden abbia dichiarato di non voler negoziare nuovi accordi di libero scambio fino a quando non avrà sanato la spinosa questione della disoccupazione e della crisi economica nel Paese, sul piano commerciale Katherine Tai avrà molto da fare.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Cristiana Oliva, redazione@exportiamo.it
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