Torna a crescere l’export extra Ue nel mese di novembre, sia su base congiunturale che in ottica tendenziale: lo dice il bollettino mensile dell’Istat pubblicato questa mattina.

Dopo la battuta d’arresto di ottobre, a novembre l’export verso i Paesi extra Ue registra un nuovo aumento congiunturale pari al +2,7%. L’incremento su base mensile dell’export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, ad eccezione dei beni strumentali (-2,4%), ed è dovuto in particolare all’aumento delle vendite di beni intermedi (+5,7%) e beni di consumo non durevoli (+5,0%).

Nel trimestre settembre-novembre 2020, rispetto al precedente, l’export cresce del 10,8%; la crescita, generalizzata, è più sostenuta per energia (+14,5%), beni di consumo durevoli (+13,8%) e beni strumentali (+13,7%).

Anche su base annua, l’export torna a crescere (+1,4%, da -9,7% di ottobre) sostenuto principalmente dagli aumenti delle vendite di beni di consumo durevoli (+7,7%), beni intermedi (+7,2%) e beni strumentali (+4,9%).

La crescita dell’export è trainata soprattutto dalle vendite verso Cina (+35%), e Svizzera (+12,8%), tanto che l’incremento dell’export verso questi due Paesi contribuisce per circa 3,5 punti percentuali all’incremento tendenziale complessivo. Bene anche Paesi MERCOSUR (+17,8%) e Stati Uniti (+4,7%), mentre diminuiscono le vendite verso Paesi OPEC (-20,9%), Giappone (-13,3%) e Russia (-4,0%).

Per quanto riguarda l’import, si registra un rialzo su base mensile pari al +3,6% spiegato soprattutto dall’aumento degli acquisti di beni strumentali (+15,1%) e beni di consumo durevoli (+8,7%), mentre sono in diminuzione gli acquisti di energia (-6,3%).

Nel trimestre settembre-novembre 2020, l’import aumenta su base congiunturale del 3,0%, con gli incrementi maggiori per beni di consumo durevoli (+10,3%) e beni intermedi (+10,2%). In calo le importazioni di beni di consumo non durevoli (-7,0%) ed energia (-2,5%).

Su base annua l’import segna una decisa attenuazione della flessione (-6,8%; era -12,4% a ottobre), cui contribuisce soprattutto il forte aumento degli acquisti di beni intermedi (+15,3%) che contrasta parzialmente la drastica caduta delle importazioni di energia (-47,4%).

Gli acquisti da Russia (-47,4%), India (-14,8%), Regno Unito (-13,4%), Turchia (-13,2%) e Stati Uniti (-12,0%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. In deciso aumento gli acquisti da Cina (+14,3%) e Svizzera (+7,1%).

La stima del saldo commerciale a novembre 2020 è pari a +6.677 (era +5.432 milioni a novembre 2019). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +8.238 milioni per novembre 2019 a +8.148 milioni per novembre 2020).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

Infografica: Morvarid Mahmoodabadi

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