Se da una parte il Covid-19 ha fatto esplodere la crescita del commercio elettronico nel 2020, l’altra faccia della medaglia ha visto un contesto emergenziale che ha messo a dura prova le piattaforme e-commerce, in particolar modo nei confronti della Supply Chain.
Il 2020 sarà indubbiamente ricordato come l’anno della pandemia da Covid-19, ma anche come quello della svolta epocale per il commercio digitale. Negli Stati Uniti, secondo dati di eMarketer, nel 2020 il commercio elettronico sfiorerà i 795 miliardi di dollari di vendite, con un incremento del +32,4% rispetto al 2019.
I big del panorama e-commerce statunitense ne hanno tratto particolare vantaggio, consolidando ed in alcuni casi incrementando le loro quote di mercato. Tra i principali marketplace negli States, Amazon e Walmart sono quelli che hanno giovato maggiormente del boom del commercio elettronico, aumentando le relative quote di mercato e portandole rispettivamente al 39% e 5,8%, posizionandosi così nelle prime due posizioni degli e-commerce più grandi e influenti negli USA.
Tuttavia, dopo lo slancio iniziale, è il momento per i marketpace di capitalizzare questa crescita, arricchendo l’offerta dei cataloghi online e migliorando sia la presenza fisica che digitale in un’ottica omnicanale. Inoltre, sarà necessario continuare a lavorare sulle criticità emerse nel 2020 e cercare di anticipare le tendenze che emergeranno il prossimo anno.
Le sfide che gli e-commerce hanno dovuto affrontare in questo anno così particolare sono molteplici.
In primis, la Supply Chain ha sofferto molto l’elevato incremento degli ordini, provocando a livello globale un forte rallentamento delle consegne dei prodotti. Basti pensare che Amazon, che ha proprio come suo principale punto di forza il fulfillment rapido, è stato costretto a interrompere le spedizioni di beni non essenziali per dare priorità agli articoli di prima necessità. Inoltre il colosso di Bezos ha investito, nell’ultimo periodo, miliardi di dollari per ottimizzare e rendere più efficienti le operazioni di evasione ordini, attraverso l’apertura di 33 nuovi centri logistici negli Stati Uniti ed aumentando lo spazio di stoccaggio totale.
Sempre nell’ambito dei servizi di consegna, si nota come recentemente anche altri marketplace americani abbiano realizzato importanti investimenti in fulfillment, potenziando o lanciando nuovi servizi di spedizione ad abbonamento simili ad Amazon Prime, punto di riferimento per il settore. Uno su tutti Walmart, che ha migliorato il suo servizio di consegna attraverso il lancio di una propria catena distributiva, Walmart Fulfillment Services (WFS) - in diretta risposta ad Amazon FBA - per riuscire a soddisfare le aspettative dei consumatori.
Visto l’aumento del commercio elettronico e del traffico online sui marketplace di maggiore rilievo, molti grandi portali e-commerce hanno deciso di capitalizzare questa trasformazione, sviluppando proprie piattaforme di advertising con lo scopo di consentire ai propri inserzionisti un maggiore controllo della spesa pubblicitaria e delle relative performance.
Ad esempio, Walmart ha lanciato la sua piattaforma pubblicitaria interna, Walmart Advertising Partners, grazie alla quale i brand possono acquistare direttamente sul sito spazi per annunci di prodotto, godendo di maggiore trasparenza e controllo sulla spesa pubblicitaria, nonché preziosi approfondimenti sulle performance.
Anche altri retailer online americani, tra cui Target e Kroger, stanno sviluppando proprie piattaforme pubblicitarie.
Oltre a queste tendenze che hanno caratterizzato l’anno in corso, per il 2021 negli Stati Uniti ci sono molti altri aspetti che dovranno essere sviluppati.
Innanzitutto, sempre più aziende adotteranno strategie omnicanali, volte a diversificare la presenza su più canali sia fisici che virtuali, con l’obiettivo di realizzare un’ottimale ed ampia rete di touch point con i potenziali clienti online.
I marketplace acquisiranno inoltre sempre maggiore rilevanza a causa di una crescente propensione dei brand (soprattutto quelli di fascia alta) ad inserirsi in questo genere di portali in nome delle preferenze e delle abitudini degli utenti, rinunciando tuttavia ad una parte del controllo sulla brand experience.
Per quanto riguarda invece la tipologia di prodotti acquistati proseguirà la crescita della domanda da parte dei consumatori online per beni di prima necessità, in particolare per generi alimentari e articoli di largo consumo.
In generale, i brand a livello mondiale poi saranno sempre più attenti verso le tematiche di responsabilità sociale, soprattutto la sostenibilità ambientale di prodotti e servizi.
Infine, la pubblicità online continuerà a crescere a livello globale, con particolare riguardo per la spesa per promozioni di e-commerce.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it
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