La Commissione Europea ha lanciato ad ottobre 2020 il portale online Access2Markets per aiutare le piccole e medie imprese ad esportare oltre i confini dell’UE. Il nuovo portale ha l’obiettivo di spiegare più in dettaglio gli accordi commerciali e aiutare le aziende a garantire che i loro prodotti abbiano diritto agli sconti sui dazi nei Paesi interessati dagli accordi.
Districarsi nel dedalo di normative doganali, barriere tariffarie all’import nei Paesi i terzi, restrizioni non-tariffarie all’esportazione dalla UE – come licenze, certificazioni, norme dual-use, ecc – crea un ostacolo talvolta difficile da sormontare per le aziende e che crea un gap di competitività.
Nell’attuale scenario geo-politico, con il persistere dell’incognita Covid-19, molti esportatori infatti si ritrovano nel dilemma di comprendere ciò che accade al loro export. Con le prospettive di un progressivo accorciamento delle catene globali del valore, e la loro regionalizzazione, definire dove orientarsi, ma soprattutto conoscere ciò che avviene negli scenari dei propri Paesi target Extra-UE, diviene oggi una priorità per le imprese.
Il nuovo Access 2 Markets
In tale contesto è di recente intervenuta la Commissione UE con una serie di strumenti doganali e policy a favore delle PMI, tra cui il portale online Access 2 Markets, lanciato ad ottobre 2020 dalla DG Trade, che sostituisce ed intregra i contenuti già presenti sul Market Access Database.
L’Unione Europea ha una vasta rete di accordi commerciali con oltre 70 Paesi e sta attualmente negoziando una serie di nuovi accordi, all’interno dei cosiddetti Free Trade Agreements (Accordi di Libero scambio). Access2Markets scompone questo complesso insieme di regole in informazioni pratiche in modo che le imprese più piccole - che rappresentano l’88% di tutti gli esportatori dell’UE, e come sottolineato dalla stessa Commissione, ritraggono un terzo di tutto l’export della UE verso il resto del mondo, con un indotto di quasi 13 milioni di posti di lavoro - possano accedere più facilmente alle informazioni rilevanti.
Access2Markets infatti racchiude racchiude informazioni sulle condizioni commerciali per esportare i propri prodotti in oltre 120 mercati esteri fornendo dettagli in merito ai dazi e le tasse di importazione, ma soprattutto in ambito di eventuali accordi di libero scambio con tali Paesi e sulle regole di origine applicabili.
Il sito web di fatto guida gli esportatori tra regole di prodotto e requisiti delle merci richiesti per ciascun mercato, tra cui:
• tariffe;
• tasse a livello nazionale e regionale;
• requisiti di prodotto (ad es. etichettatura);
• procedure e formalità doganali;
• IVA / accise / imposte sulle vendite;
• barriere commerciali;
• statistiche commerciali per singoli beni e Paese.
Pur trattandosi di una banca dati sintetica, permette alle imprese esportatrici di comprendere alcuni aspetti chiave dell’export sotto il profilo doganale ma non solo. Tematiche che poi debbono in ogni caso essere approfondite per definire le migliori strategie a destino.
Una guida alle regole di origine
Beneficiare di tariffe più basse e di altri vantaggi offerti dagli accordi commerciali preferenziali dell’UE, i quali ad oggi coprono quasi i due quinti dell’export verso i mercati al di fuori dell’Unione Europea, consente di essere più concorrenziali attraverso dazi doganali ridotti o molto spesso azzerati.
Tuttavia per potersi avvantaggiare di questi trattamenti agevolati, fondati sul concetto di Origine Preferenziale, risulta imprescindibile conoscere le modalità con cui applicare correttamente le Regole di origine – le quali variano da un accordo all’altro e dipendono dal prodotto/settore – e dimostrare tramite apposite prove dove viene “fabbricato” il prodotto ai fini preferenziali.
Infine, saper compilare i formulari doganali in modo pertinente, ad esempio registrandosi nel sistema REX dell’UE o come esportatore autorizzato, consente di non incorrere in dazi più elevati, che in export si traspongono in minor appeal dei prodotti per i buyers extra-UE. In aggiunta si riduce il rischio di potenziali sanzioni tributarie e di carattere penale: da qui l’esigenza di agire con una “compliance” nelle proprie esportazioni.
Export Compliance e barriere non-tariffarie (Il caso Russia)
Il Portale offre vari spunti di riflessione anche in relazione alle barriere commerciali extra-tributarie, veri e propri ostacoli che incidono sulla capacità di far accedere il proprio prodotto nel Paese terzo. Si pensi ad esempio alle licenze di esportazione e di importazione, a norme specifiche in materia di “Country of Origin”, alle prescrizioni relative a requisiti di etichettatura o packaging e più in generale alle politiche di difesa commerciale adottate da molti Paesi.
Le barriere sono talvolta classificate non solo dal proprio codice doganale (c.d. Voce Doganale o HS Code), ma anche per settore (ad esempio aeromobili) e per misura (ad esempio etichettatura). Molto più spesso, però, a queste prescrizioni sfuggono tutta una serie di restrizioni legate ai c.d. embarghi, da considerare laddove le merci siano destinate a Paesi soggetti a sanzioni dell’Unione Europea, e non solo.
Un caso emblematico è quello delle restrizioni verso la Russia per cui sia l’UE che gli USA applicano sanzioni contro persone e società nonché misure settoriali (come l’energia e il petrolifero, la finanza o l’industria della difesa). Di contro la Federazione Russa ha applicato negli ultimi anni delle contro-sanzioni sotto forma di restrizioni verso i prodotti agroalimentari di origine UE. Le sole esportazioni italiane (soprattutto di frutta e verdura, formaggi e prodotti lattiero-caseari, ecc.) hanno subito un calo del 38%.
Conoscere questi aspetti risulta utile, e in tal senso interviene Access2Markets, anche in termini di standards e altri requisiti tecnici, ad esempio per i macchinari, per cui è opportuno a valutare se i prodotti da esportare ricadono o meno nell’ambito di autorizzazioni particolari. Di queste limitazioni gli esportatori devono tenere particolarmente conto anzitutto in materia di beni a duplice uso (c.d. Dual Use), attraverso dei processi di Export Controls e dei piani di Trade Compliance per disinnescare il rischio di sanzioni finanziarie, penali o di ritrovarsi essi stessi inseriti nelle Black Lists UE o USA.
Strumenti per la strategia Export
Pianificare la propria Export Compliance ed effettuare un’appropriata pianificazione doganale, sia tramite strumenti come il portale Access2Markets, sia affidandosi a operatori qualificati, sarà sempre più necessario per approcciare i mercati Extra-UE in sicurezza e con un vantaggio competitivo nelle proprie attività internazionali.
Fonte: a cura di Exportiamo, di dott. Marco Sella – Customs & Global Trade Advisor, redazione@exportiamo.it
Marco Sella è un consulente e doganalista esperto in ambito di Diritto Doganale e di Commercio Internazionale ed ha una maturata esperienza formativa come relatore e docente di diversi Master e per numerose Associazioni di categoria. Autore di articoli e pubblicazioni per testate editoriali di logistica, economia e di export.
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