Made in Italy - The Restart: Ecco Come Rilanciare l’Economia Italiana nel Mondo Post Covid

Made in Italy - The Restart: Ecco Come Rilanciare l’Economia Italiana nel Mondo Post Covid

09 Ottobre 2020 Categoria: Marketing Internazionale

Si è conclusa ieri giovedì 8 ottobre “Made in Italy: the Restart - Il rilancio dell’economia italiana nel mondo post Covid”, la tre giorni di eventi digitali frutto dell’accordo di partnership tra ll Sole 24 Ore e Financial Times per il rilancio e la ripartenza nel mondo delle eccellenze del Made in Italy.

Il convegno si è aperto con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, letto dal Presidente del Gruppo 24 ORE Edoardo Garrone, in cui ha evidenziato che “la ripartenza dell’industria dopo la fase di blocco imposta dalla pandemia, mentre ancora il mondo intero si trova ad affrontare l’emergenza sanitaria, è decisiva per il nostro sistema-Paese. In questa prospettiva, un valore particolare assumono i settori dell’eccellenza italiana, quel Made in Italy che, grazie alla sua qualità, ha svolto e svolge un ruolo trainante per l’intera economia e per il prestigio stesso dell’Italia”.

I lavori sono proseguiti con gli interventi del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, seguito dai Ministri dello Sviluppo Economico, di Infrastrutture e Trasporti, dei Beni e Attività Culturali e Turismo, rispettivamente Stefano Patuanelli, Paola De Micheli, Dario Franceschini, ed infine del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Tutti hanno espresso una forte determinazione a rilanciare il nostro Paese nei rispettivi campi di azione, nonostante la strada sia tutta in salita e l’emergenza Covid sia ancora tutt’altro che superata.

Nel secondo giorno si sono puntati i fari sulle eccellenze italiane, ed in particolare sull’aerospazio e le tre F del Made in Italy (Fashion, Food and Furniture), settori che rappresentano l’architrave delle nostre vendite internazionali, passando per un’analisi del futuro della potenza manifatturiera italiana.

Per quanto riguarda l’aerospazio, sia il sottosegretario al PDCM, Riccardo Fraccaro, sia il CEO di Leonardo, Alessandro Profumo, hanno sottolineato il grande effetto moltiplicatore del settore che riesce a moltiplicare fino a 7 i benefici degli investimenti in aerospazio. Evidenziando come l’aerospazio sarà il futuro e determinerà “la geopolitica nonché la crescita economica di diversi Paesi”, Fraccaro ha sottolineato la rilevanza della centralità del nostro Paese nel settore e dunque i futuri investimenti programmati dal Governo. Dal canto suo Profumo ha suggerito di continuare a far crescere la filiera, che si sviluppa nei settori più diversi, dai big data e intelligenza artificiale agli operatori nel campo di materiali speciali, per “creare un ecosistema Italia che sviluppi competenze uniche e sistemi autonomi rilevanti per il nostro Paese”.

Il tavolo del Fashion è stato introdotto dall’analista di Mediobanca Nadia Portioli che ha evidenziato gli effetti negativi della crisi sul settore della moda, specialmente in Europa, ed ha suggerito alle imprese italiane di puntare sull’ e-commerce e sulla qualità del Made in Italy. Sulla stessa linea le posizioni degli esponenti del mondo industriale, in primis di Diego della Valle (Tod’s)  il quale ha sottolineato come a causa del Covid ci sia stato “un momento di grande riflessione per le aziende che hanno guardato al loro interno per rendere più efficiente l’organizzazione e ripensare il loro modello di business. Le aziende stanno capendo che il mondo digitale è pieno di opportunità e bisogna essere molto presenti sul mondo della comunicazione web”. Il Presidente della Fondazione Altagamma Matteo Lunelli ha invece suggerito di riposizionarsi verso l’alta gamma per dare impulso alla ripresa.

Per quanto concerne la tavola rotonda del Food, essa ha visto molti esponenti di spicco tra i suoi partecipanti. Paolo Barilla (vice presidente di Barilla) ha sottolineato lo “spirito di servizio dell’industria del food che non ha fatto mancare i prodotti dalla tavola, cosa che avrebbe scatenato il panico”. Gli operatori economici e rappresentanti del settore agricolo hanno inoltre evidenziato le difficoltà avvertite a causa della chiusura del settore Horeca, nazionale ed internazionale. Nell’ottica di dare impulso alla ripresa, Albiera Antinori (Presidentessa Marchesi Antinori) ha sottolineato l’importanza della formazione per la crescita del settore e la necessità di creare una “Bocconi del Vino”. Sulla stessa scia, Barilla e Raimondo (Presidente Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop) che hanno sottolineato l’importanza di sforzarsi per creare innovazione di prodotto “mantenendo la tradizione del nonno”. Tutti hanno però evidenziato come la burocrazia rimanga spesso uno scoglio difficile da sormontare, auspicandone uno forte snellimento. Infine da Coldiretti ed ISMEA le richieste si concentrano su investimenti strutturali per il settore, dalle infrastrutture al piano fondiario, nonché a una strategia di lotta all’Italian Sounding che porterebbe ad un netto miglioramento della nostra economia.

Per l’ultima F, quella del Furniture, Marinelli (Federlegno Arredo) ha evidenziato la resilienza del settore che ha continuato a produrre e a coordinarsi al meglio. Evidenziando l’importanza della digitalizzazione per aiutare le imprese del settore, il presidente ha sottolineato che essa è un semplice aiuto alla manifestazione fisica che è imprescindibile perché “l’artigianalità italiana deve essere toccata”. Binello (Quadrivia) ha parlato de “l’importanza degli investimenti per il salto di qualità” mentre Sovrani (Confindustria Ceramica) ha previsto un ruolo decisivo della ceramica nella fase di ristrutturazione immobiliare post Covid grazie alle proprietà intrinseche del prodotto che “vanno incontro alle esigenze di sanificazione”.

Il pomeriggio si è concluso con il meeting tra i big della manifattura italiana, la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Marchesini (Vicepresidente per le filiere e le medie imprese di Confindustria) ha chiesto alle istituzioni di puntare sulla digitalizzazione del settore con “la stabilizzazione per 3 anni dei provvedimenti fiscali, una rimodulazione più attrattiva delle aliquote e l’applicazione di quanto fatto con l’ecobonus sul 4.0”. Dompè (Presidente e CEO di Dompè) ha evidenziato quanto l’accesso ai servizi sanitari sia uno degli elementi importanti della nostra vita economica e che urge “rivedere i sistemi sanitari perché si vince tutti assieme”. Cevolini (Energica Motor Company) ha chiesto di sfruttare il Recovery Plan per traghettare le PMI che hanno i giusti requisiti “facendole diventare la locomotiva del rinnovamento europeo e globale”. Della stessa linea di pensiero l’AD di Simest Mauro Alfonso che, evidenziando la necessità di fare sistema potenziando due grandi trend -sostenibilità e digitalizzazione-, sostiene la necessità di aiutare le PMI a risultare competitive e vincenti nel mondo, ridando forza ad una filiera che risultava essere molto fragile. Manzoni (Banco BPM) conferma l’importanza delle banche in questo momento di crisi economica e la loro volontà di supportare gli investimenti in sostenibilità delle imprese. Infine Tundo (Olivetti) ha ribadito il loro impegno con Confindustria per unire le eccellenze territoriali e far sì che la rete di PMI possa portare un consistente valore aggiunto al Paese, conscio delle loro potenzialità. Gli interventi si concentreranno sull’Internet of Things e sulla digitalizzazione dei processi aziendali.

Il terzo giorno ha visto un approfondimento sugli scenari futuri dell’industria italiana con un focus su innovazione, energia ed infrastrutture.

La giornata è iniziata con l’introduzione della ministra Paola Pisano (Ministra per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione) che ha ricordato l’importanza di digitalizzare la P.A italiana e l’impegno del Governo nel destinare risorse specifiche al Fondo Innovazione “per il potenziamento della Spid, per i pagamenti dei servizi digitali tramite la piattaforma PagoPa e per far migrare i servizi pubblici digitali verso la nuova app Io”. Per ultimo ma non per importanza, la ministra ha ribadito l’importanza dell’app IMMUNI, non solo per il suo fine sanitario ma anche per la funzione di leva per “la macchina dello Stato nell’usare i servizi digitali”.

Si è proseguito con l’intervento del Ministro Di Maio (Esteri) che ha ribadito l’impegno suo e del governo nel potenziare le capacità di export delle imprese “rendendo le risorse pubbliche strutturalmente adeguate alle loro richieste”. Infine, il ministro ha ribadito che tutte le decisioni e gli interventi sulle risorse pubbliche (in particolare sul Recovery Fund) dovranno essere “l’occasione per unire il mondo produttivo e quello istituzionale”. L’importanza dell’export e del fattore Made in Italy è stata ribadita anche da Pierfrancesco Latini (AD di Sace) il quale ha evidenziato come la ripresa economica “non potrà che essere trainata dai fattori di resilienza dell’economia, come l’export, il Made in Italy, il food, la meccanica, l’ingegneria e il turismo, che sono settori in cui l’italianità è sinonimo di qualità e creatività”. Infine Latini ha sottolineato che Sace rimarrà al fianco delle imprese e continuerà a supportarle anche grazie all’impegno governativo in materia, evidenziando come da inizio anno siano state mobilitate già 30 miliardi di risorse a favore del sistema produttivo.

Il talk poi ha interessato alcuni personaggi di spicco del settore industriale italiano, rappresentanti di aziende leader nel settore energie, infrastrutture che hanno approfondito la discussione sull’innovazione industriale concentrandosi sul tema della sostenibilità. Alverà (CEO SNAM) ha sostenuto convintamente l’importanza che l’idrogeno avrà in futuro, con quote di mercato attorno al 15%, e la strategicità nel fare investimenti “orientati al futuro” cercando di produrre idrogeno dal sole con costi inferiori rispetto al Nord Europa. Continuando sul tema green e rinnovabili, Starace (CEO ENEL) ha dichiarato che il nuovo piano triennale porterà ad “un’espansione delle rinnovabili che non ha limiti fisici”. Folgiero (Ceo di Maire Tecnimont) ha ribadito che sarà importante decarbonizzare i processi industriali cercando di limitare al massimo l’utilizzo della CO2, spingendo sulla “chimica verde”. Ancora una volta, si è affermata l’importanza dell’export per via delle profonde competenze dei nostri specialisti in questo settore i quali potrebbero offrire “soluzioni local content ed imparare a loro volta a lavorare con imprenditori omologhi in modo funzionale al processo di industrializzazione”.

Dal lato industriale, Enrico Vita (CEO Amplifon) ha ribadito l’importanza di innovare continuamente il prodotto e come per loro sia importante anche l’innovazione di servizio che ruota attorno al loro prodotto.

Vanessa Colella (CEO di Citi Ventures) si è soffermata sulla sostenuta disponibilità di capitali per investimenti in aziende che abbiano bisogno di aiuti per il loro processo di ripresa. Fintech e cybersicurezza saranno i settori sui quali punteranno consci che nel nostro paese “c’è un enorme concentrazione di persone, prodotti, ingegneria e design”. Guido de Vecchi (Direttore generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center) ha a sua volta confermato l’impegno di capitali per investimenti in economia circolare con una dotazione di circa 6 miliardi per il settore. Difatti nonostante la crisi, il direttore ha sostento che i progetti in sostenibilità ed economia circolare “continueranno a essere nell’agenda degli investitori”. 

Infine, Antonella Folgori (Amministratore delegato di ReiThera) ha confermato che la sua azienda di biotecnologie sta lavorando ad un vaccino contro il Covid-19, puntando a “rendere disponibili in Italia milioni di dosi nel 2021 in grado di coprire il fabbisogno di vaccini per l’intera popolazione italiana”.

Le forze industriali e istituzionali del Paese convergono dunque sull’importanza di spingere verso la digitalizzazione dei processi produttivi aziendali e di far convergere le aziende verso un indirizzo di sostenibilità ambientale al fine di dare un impulso alla ripresa economica e al miglioramento della competitività. Gli strumenti di supporto come gli interventi di equity e i finanziamenti agevolati di SIMEST, cosi come gli strumenti indiretti di fiscalità vantaggiosa e di sostegno per il Recovery Plan –da stanziare per mano del governo- sono un mezzo per raggiungere il fine. Tuttavia, a questi si dovranno aggiungere giocoforza il genio imprenditoriale italiano -orientato all’innovazione di prodotto e alla valorizzazione della tradizione-, programmi di formazione orientati alle necessità delle imprese ed infine tanta buona volontà di fare rete.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Gianluca Totaro, redazione@exportiamo.it

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