Cresce l’Export Digitale delle Imprese Italiane

Cresce l’Export Digitale delle Imprese Italiane

01 Ottobre 2020 Categoria: Digital Export

Un recente studio realizzato da Promos Italia per il Sole 24 Ore ha evidenziato come, a seguito dell’emergenza coronavirus, molte aziende italiane hanno rilevato un incremento delle vendite online all’estero, componente sulla quale i 2/3 dei soggetti intervistati investirà nei prossimi anni.

La pandemia di Covid-19 ha causato non poche ripercussioni a livello internazionale e, sul piano economico, non si può che sottolineare come il commercio globale sia stato tra gli ambiti che hanno subìto senza dubbi il colpo più pesante a causa dei diffusi lockdown e delle misure di contenimento adottate in tutto il mondo.

Tuttavia, nonostante le evidenti difficoltà dell’ultimo periodo, molte piccole e medie imprese italiane hanno saputo adattarsi velocemente ed efficacemente all’attuale situazione, facendo sapientemente ricorso ai canali digitali per mantenere e sviluppare i rapporti commerciali internazionali.

Infatti, come ha rilevato lo studio di Promos Italia condotto su un campione di quasi 400 soggetti, il 49% delle Pmi ha dichiarato di aver fatto maggiore ricorso in questi mesi agli strumenti digitali, mentre oltre i 2/3 degli intervistati si aspetta per il futuro un continuo aumento del commercio estero online.

Nel 7,9% dei casi, le Pmi prese in analisi hanno riferito di aver rilevato un incremento delle vendite estere online tra lo 0 e il 5% e il 6,5% dei soggetti ha registrato un aumento compreso tra il 5 e il 10%. Inoltre, il 7,9% degli intervistati ha dichiarato un aumento dell’export digitale tra il 10 e il 20% e altrettante imprese hanno rilevato aumenti compresi tra il 20 e il 30%.

Tra i Paesi di destinazione delle esportazioni digitali Made in Italy, lo studio di Promos evidenzia i mercati target preferiti quelli di prossimità europei nel 53,2% dei casi, mentre l’Asia si posiziona subito dopo per il 23% delle aziende e solo il 18% delle imprese ha dato preferenza alle Americhe.

Un ulteriore dato da evidenziare è relativo al canale di e-commerce scelto dalle imprese, che nel 26% dei casi si avvale di una piattaforma propria, mentre ben quattro aziende su dieci si sono affidate a marketplace internazionali.

Nella maggior parte dei casi (circa un terzo dei soggetti) la criticità maggiore è rappresentata dagli investimenti per questo genere di attività, mentre a seguire il 25,2% delle imprese indica la ricerca di partner esteri come problematica principale. Altre criticità evidenziate sono relative all’accesso nel mercato di sbocco e la lingua parlata nel mercato target.

Infine, dal punto di vista degli investimenti futuri, circa il 30% delle Pmi intervistate sono intenzionate a investire fino a 15.000 Euro per potenziare il proprio export digitale, mentre il 16,5% è pronto a spendere tra i 15.000 e i 30.000 Euro e una quota del 5,8% è pronta ad arrivare a investire tra i 30.000 e i 50.000 Euro, mentre l’1,4% delle imprese è disposta a spendere tra i 50.000 e 100.000 Euro e solo lo 0,7% può arrivare a spendere oltre i 100.000 Euro.

In conclusione, le difficoltà dell’ultimo periodo hanno sicuramente spianato la strada ai canali digitali anche all’interno delle molte imprese italiane che ancora troppo spesso risultano ostili alla transizione tecnologica, ma sarà fondamentale per il prossimo futuro alimentare adeguatamente questa spinta innovativa con interventi mirati a finanziare progetti di digital export.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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