5 Consigli per Migliorare il Rendimento delle tue Landing Page

5 Consigli per Migliorare il Rendimento delle tue Landing Page

14 Settembre 2020 Categoria: Digital Export

L’obiettivo di una qualsiasi landing page, a prescindere dal settore di attività e dal prodotto o servizio proposto all’utente, è quello di convertire il visitatore in un potenziale cliente, ovvero fare in modo che diventi una lead. Nell’articolo vediamo alcuni aspetti da tenere particolarmente in considerazione per migliorare le performance di una pagina di atterraggio.

Le landing page sono uno degli elementi cardine delle campagne di comunicazione digitale e si ritrovano nella maggior parte delle che vengono implementate sia a livello locale che sui mercati internazionali.

Diversi sono gli elementi che compongono una pagina di atterraggio: testi, immagini, CTA (Call to Action), struttura sono solo alcuni delle parti che possono fare la differenza tra una landing page performante e una che non converte.

Vediamo di seguito alcuni aspetti specifici che possono in alcuni casi fare la differenza, facendo aumentare il conversion rate di una pagina di atterraggio.

1. La landing page non risponde ai bisogni degli utenti

Questo aspetto non riguarda la sola landing pagema può riguardare l’intera attività digitale che si sta facendo. Infatti, è possibile che si stia indirizzando alla pagina di atterraggio un pubblico di visitatori non interessato a ciò che viene offerto, probabilmente anche a causa di campagne promozionali impostate in modo errato.

Ancora peggio, è possibile che la landing page non risponda ai bisogni dell’audience, non facendo riferimento ai sogni, i desideri e le paure del pubblico target e portando di conseguenza l’utente ad abbandonare prematuramente la navigazione.

Infatti, è possibile avere la landing page migliore del mondo, ma se non si intercetta il giusto traffico con la corretta proposta di valore non si otterranno mai risultati soddisfacenti.

2. Non si considerano le ragioni per le quali il traffico abbandona la pagina

Troppo spesso si dà importanza solo alla conversione e al settaggio di pagine con contenuti perfetti per far sì che il traffico converta. Tuttavia, raramente viene data importanza ai motivi per i quali un visitatore non ha convertito e quasi mai si cerca di recuperare quello stesso utente per cercare di educarlo maggiormente in merito alla propria offerta, portandolo magari a convertire in un secondo step del percorso di conversione.

Ad esempio, un possibile strumento utilizzabile per cercare di evitare l’abbandono definitivo del traffico è l’attivazione di un pop-up in uscita, con il quale è possibile proporre offerte maggiormente interessanti e di valore per l’utente, in modo da convincerlo a convertire, o chiedere i motivi dell’abbandono della pagina, in modo da avere un riscontro diretto del perché l’utente non ha riconosciuto valore nell’offerta.

3. La proposta di valore non è allineata con il prezzo e con la concorrenza

Questo problema può nascere specialmente nel caso di prodotti o servizi proposti a prezzi ampiamente più elevati rispetto alla concorrenza, a fronte dei quali non vengono enfatizzate adeguatamente le ragioni per le quali il prezzo di acquisto risulta più elevato rispetto alla media.

Allo stesso modo, prodotti con prezzi particolarmente più bassi rispetto alla media del mercato dovrebbero essere supportati da elementi che ne assicurino l’effettiva validità, magari tramite recensioni o testimonial, in modo che l’utente non pensi che si tratti di prodotti scadenti o di bassa qualità.

4. Mancanza di uno o più elementi di una pagina che converte

Come già evidenziato in un precedente articolo, una delle migliori strutture per costruire una landing page capace di convertire il traffico è lo schema AIDA (Attrarre, Interessare, far Desiderare e portare all’Azione). Andando più nel dettaglio, all’interno di queste quattro macro aree e in generale nel percorso di conversione dell’utente sarebbe auspicabile ritrovare i seguenti elementi:

  • Portare l’utente a conoscenza del problema;
  • Educare il visitatore in merito al problema evidenziato;
  • Informare il traffico su come risolvere il problema;
  • Educare l’utente sulla propria soluzione;
  • Fare la proposta di valore con un’offerta.

Se anche solo uno di questi elementi viene meno nel percorso di conversione, è altamente probabile che si stiano perdendo utenti potenzialmente convertibili a causa dell’inefficiente accompagnamento dell’utente verso la conversione.

5. Non dare la giusta importanza alla velocità di caricamento

Ultimo fattore riguarda la velocità di caricamento della pagina, che secondo molti recenti studi influenza in larga scala il tasso di conversione di una landing page.

Nello specifico, più una pagina carica velocemente, più questa risulta potenzialmente in grado di convertire il traffico che vi arriva. Se questo non bastasse come motivazione per ottimizzare la velocità di caricamento, bisogna tenere a mente che questa metrica fa anche parte dei parametri che Google considera per il posizionamento delle pagine all’interno della SERP.

Se vuoi avere maggiori informazioni su come costruire una landing page che converte, leggi il nostro articolo. Se invece sei interessato a ricevere ulteriori informazioni su come realizzare la tua Landing Page per l’estero, contattaci scrivendo all’indirizzo digital@exportiamo.it o chiamando al numero 06 59 19 749.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it

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