Un cauto ottimismo, il sentimento che ha caratterizzato l’evento di SACE “Open (again) - Prospettive per una ripartenza all’insegna dell’export”, che si è tenuto ieri 10 settembre alle ore 11.00 in collaborazione con SKY, in cui sono intervenuti Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia e delle Finanze, e Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per SACE l’Amministratore Delegato Pierfrancesco Latini, il Presidente Rodolfo Errore e il Chief Economist Alessandro Terzulli, che ha illustrato il rapporto giunto alla sua XIV edizione.
Proprio Terzulli, ha iniziato il suo intervento facendo riferimento al libro di Nassim Taleb, Black Swan del 2007, nel quale l’autore teorizza la teoria da cui lo stesso libro prende il nome. Un cigno nero è un evento imprevedibile che va oltre ciò che normalmente ci si aspetta da una situazione e ha conseguenze potenzialmente gravi, proprio come la pandemia in corso. Tuttavia, afferma Terzulli, lo stesso Taleb in una recente intervista ha spiegato come il Covid-19 non sia un cigno nero, ma un evento che ha portato alla luce la fragilità di un sistema economico mondiale inevitabilmente interconnesso. E così quello della Pandemia si è aggiunto agli altri rischi già presenti all’inizio del 2020, quali il deterioramento dei rapporti tra Cina e USA, la Brexit e le varie crisi politiche in Medio Oriente.
Nelle previsioni SACE, l’export italiano alla fine del 2020 subirà un calo del -11,3 %, ma nel 2021 si avrà una crescita del +9,3 % con tassi dinamici anche nel biennio 2022-2023, con velocità di ripresa diverse in base a settori ed aree geografiche.
Ad esempio, le esportazioni del settore chimico sono in rialzo, con a traino soprattutto l’industria farmaceutica, mentre si registrano spinte a ribasso per i beni intermedi, la meccanica strumentale e gli apparecchi elettrici. Per quanto riguarda i Paesi la situazione è eterogenea. Germania e USA continuano ad essere mercati di sbocco importanti per il Made in Italy nonostante la crisi sanitaria. Inoltre si prevede che Paesi asiatici come Cina, Corea del Sud, Giappone e Vietnam saranno i primi a riprendersi dalla crisi. Mentre meno prevedibile la situazione in Africa e Sud America, dove al momento si registrano ancora contagi.
Per conoscere in dettaglio gli ultimi dati relativi all’Export italiano ed i due possibili scenari è possibile scaricare l’ultimo rapporto SACE, che presenta una novità all’interno della sua nuova edizione, ovvero l’approfondimento a cura del Politecnico di Milano che mette in luce le grandi potenzialità ancora da sfruttare dei canali digitali, e-commerce in primis, in aggiunta ad un‘analisi dei pilastri fondamentali per un modello efficace di export digitale: i canali commerciali, la logistica, il marketing, i sistemi di pagamento e gli aspetti legali e organizzativi.
Interessanti le testimonianze di alcune aziende che hanno usufruito ed usufruiscono da anni del sostegno di SACE per le loro attività all’estero, tra di loro BIONAP, PETROVALVES e MAGALDI.
Hanno chiuso l’evento gli interventi di personaggi di spicco nel mondo dell’eccellenza del Made in Italy all’estero, come Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, Alessandro Profumo AD di Leonardo e Pierfrancesco Latini AD di SACE.
In conclusione, l’Export è e sarà sempre di più il motore trainante della nostra economia, poiché nonostante la situazione pandemica attuale, gli scambi internazionali hanno generato e generano da sempre benessere economico, politico e culturale. Con il sostegno delle nuove tecnologie, della digitalizzazione e con un’impronta volta alla sostenibilità, il nostro Paese e gli imprenditori italiani potranno far crescere sempre più il prestigio del Made in Italy nel mondo.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Cristiana Oliva, redazione@exportiamo.it