Lo scorso 1 luglio 2020 è entrato in vigore il nuovo accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Messico e Canada (USMCA), che sostituirà il NAFTA, operativo dal primo gennaio del 1994, e definito dal presidente Trump “il peggior accordo commerciale nella storia degli Stati Uniti”. Sebbene sotto molti aspetti l’USMCA assomigli molto al precedente, in realtà per alcuni settori, i cambiamenti saranno significativi.
Dopo mesi di trattative, lo scorso 1° Luglio è entrato in vigore l’USMCA, uno degli accordi commerciali più moderni al mondo, che sostituisce il precedente NAFTA e che si concentra sull’attuazione degli standard internazionali, cercando di promuovere le migliori pratiche per tutti i settori industriali. L’USMCA, considerato dagli analisti molto più moderno del NAFTA, in materia di proprietà intellettuale, commercio elettronico e ambiente, è stato sottoscritto il 30 novembre del 2018, a Buenos Aires, poco prima dell’apertura del vertice del G20. Successivamente, il 19 dicembre scorso, l’USMCA è stato approvato negli Stati Uniti alla Camera dei Rappresentanti con 385 voti favorevoli e 41 contrari. Circa un mese dopo, il Senato lo ha confermato in modo schiacciante, con 89 voti favorevoli e 10 contrari. Trump ha firmato ufficialmente l’USMCA lo scorso 29 Gennaio. A volerlo sono stati, oltre a Trump, il primo ministro canadese Justin Trudeau e l’ex presidente messicano Enrique Peña Nieto. L’entrata in vigore del nuovo accordo commerciale, non ha spazzato l’ipotesi di nuove tensioni sul fronte tariffario, soprattutto tra il Canada e gli Stati Uniti di Donald Trump, con quest’ultimo sempre pronto ad attuare misure di protezionismo economico.
In molti casi, le modifiche alle regole da NAFTA a USMCA, sono sottili e dipendono dalla natura dei prodotti in questione. Sebbene per molti aspetti il nuovo trattato assomigli molto al precedente, in realtà per alcuni settori, quali automobili o prodotti tessili, i cambiamenti saranno significativi.
Le principali misure contenute nell’ USMCA includono:
- Creare condizioni di parità per i lavoratori americani, comprese norme di origine migliorate per automobili, camion e altri prodotti. In particolare, l’USMCA si concentra sulle esportazioni di automobili, alluminio e tariffe d’acciaio: l’aumento di normative ambientali e di lavoro, sono mirate ad incentivare la produzione nazionale di auto e camion.
- Dare vantaggio agli agricoltori e agli allevatori americani, modernizzando e rafforzando il commercio di alimenti e agricoltura nel Nord America.
- Supportare l’economia del 21° secolo attraverso nuove protezioni per la proprietà intellettuale dei dati e garantendo un’opportunità di scambio di servizi negli Stati Uniti, con l’introduzione di una certificazione più snella, per accedere alle tariffe preferenziali.
- Inserire nuovi capitoli riguardanti il commercio digitale, l’anticorruzione e le buone prassi normative: l’USMCA si occupa in modo significativo del commercio digitale e vieta l’imposizione di dazi all’importazione su prodotti distribuiti elettronicamente (ad es. software, videogiochi, musica, e-book). Inoltre, il nuovo accordo protegge le società Internet dalla responsabilità per il contenuto delle loro piattaforme e vieta a Canada e Messico di imporre, alle società statunitensi che operano nei loro paesi, di archiviare i propri dati su server nazionali.
Altre disposizioni USMCA con cambiamenti significativi riguardano manodopera, tutela ambientale, accesso agricolo e risoluzione delle controversie tra investitori e stato. Gli importatori dovranno rivedere i loro programmi di conformità doganale, in particolare per le tariffe e i certificati di origine.
TARIFFE
Per ciò che concerne le tariffe, tutti i prodotti con tariffe zero ai sensi del NAFTA rimarranno a zero anche ai sensi dell’USMCA. Il Canada fornirà un accesso nuovo e ampliato (tramite contingenti tariffari) per le esportazioni statunitensi, a diverse categorie di prodotti lattiero-caseari, tra cui: latte, formaggio, crema, latte scremato in polvere, latte condensato, yogurt ed eliminerà anche i dazi su siero di latte e margarina.
CERTIFICATI DI ORIGINE
Il nuovo accordo rappresenta senza dubbio un buon momento per gli importatori, al fine di rivedere le catene di approvvigionamento per l’ammissibilità all’USMCA: per molti prodotti la regola di origine ai sensi del NAFTA e dell’USMCA rimarrà la stessa. Per altri, invece, la regola di origine cambierà in modo significativo. A tal proposito, è necessario condurre un’analisi delle regole di origine caso per caso, per determinare l’applicabilità della nuova normativa.
Gli importatori, insieme ad esportatori e produttori, hanno l’obbligo di “esercitare ragionevole cura” quando presentano la documentazione alla protezione doganale e delle frontiere degli Stati Uniti, inclusa la rivendicazione dell’idoneità per USMCA.
L’USMCA non richiede più un certificato di origine, ma è necessario presentare una serie minima di elementi per provarne l’origine. Questi elementi possono essere presenti in una fattura o in un qualsiasi altro documento. Dunque, non è più necessario un certificato di origine specifico (sebbene sia possibile continuare a utilizzarne uno), ma gli importatori devono invece mantenere specifici elementi nei propri file per supportare ogni spedizione.
L’importatore può inoltre presentare una richiesta di trattamento tariffario preferenziale, basato su una certificazione di origine, compilata dall’importatore, esportatore o produttore allo scopo di certificare che un bene si qualifichi come “bene originario”. La certificazione di origine può essere completata e presentata elettronicamente con una firma elettronica o digitale e può riguardare un’unica importazione o più importazioni di merci identiche, entro un periodo massimo di 12 mesi.
L’importatore, è tenuto a prestare ragionevole attenzione all’accuratezza di tutta la documentazione presentata al U.S. Customs and Border Protection (CBP)
I nove elementi richiesti come minimo per rivendicare l’origine in USMCA sono:
- Importatore, esportatore o produttore (indicando chi è il certificatore)
- Nome e indirizzo del certificatore
- Nome e indirizzo dell’esportatore
- Nome e indirizzo del produttore
- Nome e indirizzo dell’importatore (se noto)
- Descrizione del bene ed indicazione della tariffa a 6 cifre identificata nell’ Harmonized System Tariff Classification
- Criteri specifici in base ai quali il bene soddisfa i requisiti di origine USMCA
- Periodo di copertura (la certificazione è valida fino a 12 mesi nel caso di spedizioni multiple di merci identiche)
- Firma e data autorizzate
Non è richiesta una certificazione per le importazioni del valore di $ 2.500 o meno, a condizione che non faccia parte di una serie di importazioni che possono ragionevolmente essere considerate intraprese o organizzate allo scopo di eludere leggi, regolamenti o procedure statunitensi per ottenere un trattamento tariffario preferenziale.
Il nuovo Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA) è una vittoria reciprocamente vantaggiosa per lavoratori, agricoltori, allevatori e aziende nordamericane. Ora che è stato finalizzato e attuato, l’accordo creerà un commercio più equilibrato e reciproco proponendosi di diventare uno strumento che darà più profondità alle relazioni tra i contraenti, rendendo il Nord America sempre più competitiva sullo scenario globale.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Giulia Rocchetti, redazione@exportiamo.it
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