Da qualche anno ormai il traffico online si è spostato sugli smartphone, con un numero sempre maggiore di utenti su internet che navigano da dispositivi mobili, non solo per fare ricerche ma anche per effettuare acquisti online. Nel seguente articolo analizziamo quanto la velocità del sito mobile influisce sulla navigazione e sulle conversioni!
Secondo una ricerca commissionata da Google e realizzata da 55 e Deloitte, nella quale sono stati esaminati per un periodo di 30 giorni alcuni dei più importanti siti a livello europeo e asiatico attivi in diversi settori e verticali, quali: vendita al dettaglio, generazione di lead, prodotti di lusso e viaggi, sono stati rilevati più nel dettaglio le correlazioni tra velocità del sito internet e le performance generate in termini di conversione, visualizzazioni di pagina e valore del carrello medio.
È risaputo da tempo che la velocità di caricamento delle pagine sui dispositivi mobili è uno dei principali fattori che contribuisce a una buona user experience, in quanto siti web lenti portano spesso l’utente ad abbandonare la pagina e, ancor peggio, danno una cattiva impressione del brand.
Dalla ricerca sono scaturite 3 risultanti da tenere particolarmente in considerazione, soprattutto se si sta progettando o gestendo un e-commerce.
1. I siti web che caricano le pagine più velocemente fanno sì che un numero maggior di utenti raggiunga la fase di pagamento
Secondo la ricerca, più il sito internet risulta veloce, maggiore sarà il numero di utenti che avanzeranno nel processo di acquisto da dispositivi mobili, per quasi tutto il percorso dalla home page fino al pagamento.
Ad esempio, nel commercio al dettaglio un miglioramento di 0,1 secondi nel caricamento porta un incremento delle visite alle pagine di dettaglio dei prodotti pari al +3,2% e un aumento del +9,1% delle aggiunte al carrello. Per quanto riguarda invece il processo di pagamento fino ad arrivare alla conferma dell’ordine, i miglioramenti dipendono dal numero di step previsti in questo passaggio, ma in generale la ricerca ha evidenziato un miglioramento compreso tra il +2% e il +3,9% per l’inizio del processo di pagamento e tra un +0,5% e un +4,7% per arrivare alla conferma dell’ordine.
2. Se il sito carica rapidamente, il tempo speso dagli utenti sulle sue pagine e il numero di prodotti acquistati saranno maggiori
Lo studio ha evidenziato che un cambiamento minimo, come la variazione di un decimo di secondo, implica un aumento non indifferente per quanto riguarda sia le conversioni che per il numero di visualizzazioni di pagina.
Nel caso delle vendite al dettaglio infatti, una variazione minima di questo genere ha portato a un aumento delle conversioni del +8,4%, mentre nei siti di viaggi lo stesso parametro è salito addirittura del +10,1%. È chiaro che un miglioramento di performance di questo tipo a fronte di un impercettibile aumento nella velocità di caricamento sia un’opportunità rilevante, soprattutto se considerato che questa differenza si traduce in maggiore fatturato.
Anche il valore del carrello medio ha visto un incremento nel commercio al dettaglio, pari al +9,2%, mentre il settore dei prodotti di lusso registra un aumento del numero di visualizzazioni di pagine per sessione, pari al +8%.
3. Gli e-commerce più veloci hanno una frequenza di rimbalzo più bassa
Infine, l’ultimo aspetto da tenere presente scaturito dal report di Google è che più una piattaforma del commercio elettronico risulta rapida nel caricamento, minore è la frequenza di rimbalzo degli utenti che vi navigano.
Ad esempio, in alcuni casi relativi a siti relativi al commercio al dettaglio e degli articoli di lusso, la frequenza di rimbalzo ha subito un miglioramento dello 0,6% nel primo caso e dello 0,2% nel secondo. Per quanto riguarda invece i portali che fanno principalmente attività di lead generation, il miglioramento registrato è stato dell’8,3%.
In conclusione, ottimizzare i portali di e-commerce per i dispositivi mobili in modo che carichino velocemente le pagine rappresenta senza dubbi un must, non solo in relazione all’immagine aziendale ma anche e soprattutto in termini di fatturato e generazione di vendite e lead.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it
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