Durante il webinar “Supply Chain e il New Normal”, dedicato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane ed organizzato da Deloitte Private, con il supporto di Piccola Industria, si è discusso di come, dopo la pandemia, la gestione della Supply Chain evolverà per fronteggiare al meglio il rilancio successivo all’emergenza Covid-19 e le incertezze di nuove potenziali fasi di lockdown, con forti impatti sull’organizzazione e sugli investimenti, particolarmente critici per le PMI.
Il Covid-19 ha avuto un impatto enorme su individui, industrie ed organizzazioni e nessun istituto finanziario è immune ai suoi effetti. Le imprese hanno preso provvedimenti rapidi per proteggere sé stesse, i loro dipendenti e i loro clienti e stanno valutando come rivedere le attività e la gestione della loro filiera, per un mondo “post crisi”. Le modalità di acquisto potrebbero subire trasformazioni molto profonde: in un momento di distanziamento sociale, il canale digitale si è affermato, raccogliendo ulteriori consensi. In questo contesto, sarà di particolare importanza per le aziende, considerare il comportamento del consumatore sia per pianificare i canali di approvvigionamento e distribuzione, sia per rivedere i principali mercati di sbocco (Fonte: SWG, “Radar”, 5 aprile 2020).
Nel corso del webinar sono stati analizzati i driver di evoluzione della catena logistica, di approvvigionamento, di produzione e di distribuzione, le opportunità innovative e le nuove soluzioni, per una migliore gestione della filiera. Sono stati inoltre esaminati i nuovi elementi di rischio legati alla “business interruption”, derivanti dall’uso estensivo della tecnologia e della digitalizzazione, a cui si associa anche un rischio di errata gestione dei temi di privacy.
Le forze del cambiamento verso il “New Normal”
In apertura si è parlato di come il Covid-19 stia mettendo a dura prova la stabilità economica del paese, influenzando le abitudini di acquisto dei consumatori. Sei elementi o forze del cambiamento, guidano il mercato verso una nuova forma di normalità, chiamata durante il webinar “New Normal”:
- meno risorse e più emozioni: diminuzione della disponibilità di spesa e scelte guidate dal bisogno di proteggere la famiglia, la salute, i risparmi;
- riapertura graduale: ritorno alla normalità in maniera graduale ed in circostanze di paura;
- nuove priorità: ricerca di protezione e sicurezza e nuove forze di assistenza per la fascia di popolazione più colpita;
- ripensamento alla globalizzazione: ripensamento su modelli di prossimità per salvaguardare l’economia locale;
- riforma del sistema sanitario: nuova programmazione del Sistema Sanitario Nazionale con un modello di cure territoriali diffuso;
- DNA digitale: l’online diventa l’elemento imprescindibile della quotidianità dei clienti, di qualsiasi età, status, esigenze.
In un futuro non troppo distante, emergeranno richieste e priorità nuove da parte dei clienti.
La tecnologia è ormai parte integrante delle attività e dei processi aziendali: in una situazione come quella attuale è risultato necessario supportare l’automazione dei processi operativi e di analisi, individuando quali sono le aree chiave del business che potrebbero essere più colpite da impatti negativi, ed integrandole con strumenti digitali. Le aziende possono superare questa crisi servendosi del know-how e della tecnologia come fattore abilitante. Dal webinar è emerso come la maggior parte delle imprese privilegi la digitalizzazione attorno all’on-boarding dei clienti e, a lungo termine, i gestori patrimoniali beneficeranno, in modo significativo, dell’efficienza derivante dall’aumento della digitalizzazione, contribuendo ad un necessario accrescimento della redditività. Per godere di un vantaggio competitivo, un requisito fondamentale sarà rappresentato da un front office abilitato alla tecnologia digitale. Oggigiorno, molte imprese, avvertono l’impatto causato dalle interruzioni della Supply Chain per mano del virus: in questo contesto la tempestività è determinante.
Discussi anche i lati “negativi” legati all’uso estensivo della tecnologia e della digitalizzazione, ossia l’errata gestione dei temi di privacy. Negli ultimi anni i problemi di business interruption dovuti ad interventi informatici, i cosiddetti “cyber incidents” sono stati tra i principali rischi esistenti.
Crimine informatico e sospensione dell’attività sono, infatti, due rischi che agiscono in osmosi: gli incidenti informatici, infatti, possono paralizzare o compromettere gravemente la capacità dell’azienda di erogare i propri servizi o svolgere le normali attività ed il costo medio di un attacco informatico è aumentato notevolmente negli ultimi anni, comportando ingenti danni economici alle aziende.
Non a caso, l’edizione 2020, dell’Allianz Risk Barometer, condotta a livello internazionale da Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs) raccogliendo le opinioni di 2.700 esperti provenienti da oltre cento Paesi, tra cui Ceo, risk manager, broker ed esperti assicurativi, evidenzia come nelle imprese italiane e di tutto il mondo, cresca il rischio percepito dalle minacce informatiche.
In Italia, nello specifico, tra i pericoli maggiormente avvertiti dalle aziende si riscontrano: l’interruzione di attività, con il 51% delle risposte, seguita dai rischi informatici (49%, in crescita rispetto al 38% del 2019) e, al terzo posto, il danno reputazionale o d’immagine (29%), che nell’ultimo anno ha scalato ben due posizioni superando le catastrofi naturali, che si classificano quarte (20% delle risposte).
Un Possibile Modello Di Ripresa
Deloitte, durante il webinar, ha presentato un possibile modello di risposta alla crisi che si articola in 3 fasi e si basa sull’analisi di 4 funzioni: acquisti, logistica, pianificazione e produzione.
1. “Manage the Continuity”: riduzione dei costi con blocco di ordini, revisione della gestione delle scorte, stop alla pianificazione, chiusura e blocco degli impianti di produzione.
2. “Learn and Emerge stronger”: rinegoziazione di costi e nuovi Service Level Agreement (SLA) ed individuazione di fornitori alternativi, revisione della logistica outbound (rotte e percorsi della merce) e del modello di funzionamento delle fabbriche e programmazione graduale delle riaperture, ripresa della produzione in maniera limitata.
3. “Prepare for the New Normal”: riduzione dei costi ed aumento della visibilità lungo la supply chain con digitalizzazione dei processi, sviluppo di iniziative di digitalizzazione a livello logistico e miglioramento della velocità e della flessibilità della logistica outbound, avviamento di iniziative di digitalizzazione anche sul fronte della pianificazione e, infine, internalizzazione della produzione.
Come gestire le scorte in eccesso?
È stato anche affrontato il problema relativo alle scorte in eccesso, dovuto alle mancate vendite durante i mesi di lockdown. Molti rivenditori, infatti, hanno accumulato prodotti nei loro magazzini e si trovano sotto forte tensione finanziaria a causa della riduzione della domanda. MarkdownEge è uno strumento web-based che utilizza l’intelligenza artificiale per formulare raccomandazioni di “markdown” per i singoli prodotti: combinando algoritmi di machine learning ed intelligenza artificiale e applicandoli alla sfera del retail, esso è in grado di suggerire una strategia di ottimizzazione del prezzo, efficace ed allineata ai bisogni immediati del post Covid-19. Risulta quindi possibile eliminare le giacenze in magazzino ed ottenere al contempo il miglior margine, equilibrando la massimizzazione dei prezzi e la riduzione al minimo degli sprechi, aspetto critico per la redditività a lungo termine.
L’attuale scenario economico-finanziario richiede un rapido adattamento nella gestione della supply chain. Nel complesso, la pandemia globale Covid-19 non ha sostanzialmente modificato gli imperativi strategici del settore, ma accelererà ulteriormente la differenza tra i gestori patrimoniali vincenti, ossia coloro che esplorano modelli di business innovativi e aumentano la loro agilità operativa, interagendo digitalmente con i loro clienti - e altre aziende con un approccio più reattivo.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Giulia Rocchetti, redazione@exportiamo.it
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