Google Shopping è la piattaforma che permette ai retailer digitali di tutto il mondo di promuovere i prodotti online attraverso la pubblicazione di specifici annunci sponsorizzati nelle diverse proprietà di Google e nella rete di siti Partner. Nell’ultimo periodo, il colosso di Mountain View ha rilasciato nuove interessanti funzionalità che ne aumentano il valore, sia per i brand che per gli utenti.
Come funziona Google Shopping?
Google Shopping integra al suo interno le funzionalità di due strumenti: Merchant Center e Google Ads. Mediante il primo strumento è possibile caricare sul motore di ricerca i dati relativi ai prodotti fisici venduti su un e-commerce (generalmente questa operazione viene eseguita tramite l’impostazione di un feed dei prodotti), mentre Google Ads è la piattaforma pubblicitaria grazie alla quale è possibile creare campagne di advertising sulle reti Google.
Grazie a questa piattaforma, gli utenti che cercano un determinato prodotto online possono trovare gli articoli maggiormente pertinenti direttamente nei risultati di ricerca, con la possibilità di comparare gli stessi ed infine procedere all’acquisto, come si può vedere nella foto.
Il servizio di Google per lo shopping online di prodotti fisici rappresenta quindi un valido strumento per la promozione degli e-commerce ed ogni imprenditore digitale dovrebbe prendere seriamente in considerazione il suo utilizzo, soprattutto nel caso di negozi digitali internazionali, in quanto questa piattaforma ha le potenzialità per essere un’ottima vetrina mondiale.
Vediamo quali sono le ultime novità introdotte, sulle quali gli inserzionisti di Google Shopping dovrebbero focalizzare la loro attenzione nel 2020.
1. Annunci Shoppable su Google Immagini
Shoppable è un nuovo formato di advertising dei prodotti che consente di evidenziare più articoli in vendita all’interno di un singolo annuncio sponsorizzato, visualizzato tra i risultati delle ricerche in Google Immagini.
Questa nuova tipologia di annuncio potrebbe portare considerevoli benefici ai retailer online, considerando che il 40% di tutte le ricerche su Google relative allo shopping sono generiche. Infatti, gli utenti che non sanno esattamente cosa stanno cercando effettuano ricerche ad ampio raggio, con la speranza di essere ispirati durante la navigazione tra i risultati. In questi casi, gli annunci Shoppable sono in grado di aiutare gli e-commerce a convertire questo genere di utenti, facendoli passare da un’immagine stimolante direttamente al carrello.
2. Annunci in formato Vetrina
Gli Showcase Shopping Ads non sono del tutto nuovi ma hanno visto un importante aggiornamento nel 2019 che li rende strumento pubblicitario particolarmente interessante per i Brand.
Gli annunci Vetrina sono ora disponibili anche su Google Immagini e nei feed, consentendo così alle aziende di avere una maggiore visibilità nei risultati di ricerca, grazie alla presenza su un aumentato numero di piattaforme.
3. Campagne Shopping Smart
Anche le campagne Shopping Smart sono state aggiornate e migliorate e adesso utilizzano il machine learning per ottimizzare i risultati in base agli obiettivi, determinando inoltre il posizionamento degli annunci tra le diverse piattaforme Google, Google Immagini, YouTube o nella Rete Display.
Shopping Smart è sicuramente una tipologia di campagna molto promettente e vale la pena provarne le potenzialità. Tuttavia, ci sono alcuni svantaggi dei quali bisogna essere consapevoli che potrebbero influire sul suo effettivo rendimento.
Infatti, le campagne Google Shopping Smart non consentono di utilizzare parole chiave a corrispondenza inversa né tantomeno il targeting per keyword. Inoltre, la profonda automazione nella gestione della campagna comporta la rinuncia al controllo granulare della stessa.
4. Shopping Actions
Shopping Actions è un programma lanciato recentemente che consente agli utenti online di acquistare i prodotti di un marchio direttamente dalle piattaforme Google.
Shopping Actions funziona su un modello pay per sale, ovvero i costi pubblicitari salgono all’aumentare delle vendite realizzate. In questo nuovo programma, il colosso di Mountain View gestisce le vendite, l’assistenza e i resi, ma il retailer online continuerà a essere responsabile delle spedizioni. Oltretutto il sistema di gestione degli ordini dovrà essere integrato con il gestionale delle spedizioni.
Poiché disponibile su più piattaforme, Shopping Action potrebbe risultare molto complementare alle campagne di Google Shopping esistenti e per questo deve essere valutato approfonditamente l’effettiva opportunità di un’adesione al programma.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it
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