Quando si approcciano i mercati internazionali, una delle più importanti decisioni strategiche da prendere in termini di comunicazione esterna è data dalla scelta degli strumenti e dei canali, digitali in primis, mediante i quali si intende entrare in contatto con il pubblico target. Tra questi, il sito web, i social network e la pubblicità online sono senz’altro i tre strumenti ai quali non si può fare a meno in un processo di internazionalizzazione d’impresa.
Nello specifico, analizziamo quali sono le tipologie di siti web più adatti a seconda delle necessità e degli obiettivi che si intendono raggiungere nel mercato estero.
1. Sito Corporate
Questa categoria di siti internet sono spesso definiti come siti vetrina e sono i classici portali che siamo abituati a vedere ogni giorno in rete. Questi infatti sono tra i più comuni tra le PMI italiane e si caratterizzano per la presenza di un menu ad albero, i cui rami sono rappresentati dalle pagine e le sotto pagine del sito web mediante le quali è possibile la navigazione.
La peculiarità dei siti vetrina è l’esclusiva presenza di pagine con contenuti a carattere strettamente informativo sull’azienda. Ad esempio, in questo genere di siti web si trovano spesso le classiche pagine “chi siamo”, con informazioni sulla storia, la mission e la vision aziendale, pagine relative ai prodotti e servizi offerti, pagine contenenti informazioni specifiche di contatto e ogni altra informazione aziendale ritenuta utile per la comunicazione esterna.
L’obiettivo principale di questi siti è quello di fornire efficacemente agli utenti informazioni in merito all’azienda, ai servizi e ai prodotti offerti. In genere è possibile ritrovare al loro interno anche materiale informativo scaricabile, come brochure e cataloghi, utili per rispondere agli utenti che richiedono informazioni maggiormente dettagliate. Sono spesso presenti anche moduli di contatto per una comunicazione diretta tra impresa e utente.
Tra gli aspetti negativi di questa categoria va sottolineata la difficoltà nel posizionamento organico del proprio sito web sui motori di ricerca, Google in primis, in quanto non viene prevista l’implementazione del complesso di attività SEO legate alla creazione e pubblicazione di contenuti originali e rilevanti a cui gli utenti target sono interessati.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi il basso flusso di traffico derivante dalla mancanza delle attività SEO viene colmato dalle attività SEA, ovvero la pubblicità sui motori di ricerca, attraverso piattaforme di advertising online come Google Ads e tramite landing page dove inviare il traffico raccolto.
2. Sito Aziendale con Blog
Questa categoria aggiunge alle caratteristiche della precedente tipologia la presenza di una sezione del sito dedicata ai contenuti originali, solitamente denominata “News” o “Blog”, grazie alla quale è possibile mettere in atto tutte quelle attività e strategie SEO che permettono di scalare gli indici dei motori di ricerca e comparire in prima pagina nel momento in cui un utente ricerca informazioni relative al settore in cui opera l’azienda o del prodotto o servizio offerto.
Negli ultimi anni si è vista sempre più la proliferazione di questa categoria di siti web, sia di nuova realizzazione che a integrazione di progetti digitali già esistenti, seguendo così i trend globali in atto ormai da anni, puntando sempre più su l’aggiunta di sezioni adibite a contenuti rilevanti, spesso costituite da raccolte di articoli o brevi guide.
Grazie alla nascita dei CMS, primo fra tutti WordPress per la sua semplicità d’utilizzo, molte imprese italiane hanno potuto entrare a far parte della rivoluzione digitale in atto, gestendo il proprio canale digitale internamente, spesso solo affiancati e supervisionati da consulenti esterni per le questioni più critiche che necessitano una conoscenza più approfondita della materia.
3. E-Commerce
Questo genere di siti internet ha come scopo ultimo la vendita dei prodotti online, sia fisici che digitali. La struttura dei diversi portali adibiti al commercio elettronico si differenzia principalmente a seconda della corposità del catalogo prodotti offerti dall’azienda, che ne determina in un caso una strategia più orientata sul prodotto e sulla vendita e nell’altro una struttura maggiormente orientata a evidenziare la storia e le caratteristiche peculiari dell’azienda.
Nello specifico, gli e-commerce particolarmente ricchi di prodotti avranno una natura più marcatamente commerciale, con un focus particolarmente forte sul funnel di vendita che porta l’utente da essere un semplice visitatore a diventare un vero e proprio cliente. Nel secondo caso invece, la strategia più comune per aziende con cataloghi prodotto poco numerosi è quella di mettere in risalto le caratteristiche dei prodotti, nonché quelle dell’azienda stessa, in modo da comunicare il valore di quel particolare Brand.
Quale tipologia scegliere?
La scelta della tipologia di sito da implementare ricade quindi su diversi fattori, primo fra tutti l’obiettivo che si intende raggiungere e il budget a disposizione per la creazione del suddetto sito e dei relativi costi di gestione, sia costi di mantenimento e manutenzione che di creazione di contenuti. Ulteriori doverose considerazioni riguardano la strategia che si intende seguire per intercettare il target e come il sito web si debba inserire all’interno di questa: che si voglia utilizzare la pubblicità online con landing page, i social network o un buon posizionamento organico, il sito internet ricopre un ruolo spesso centrale e ha un utilizzo completamente diverso a seconda della strategia delineata, anche in considerazione delle dinamiche offline.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Federico Milone, redazione@exportiamo.it
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