Molti i temi caldi affrontati nel corso dell’ultimo G7 tenutosi in Francia nella località di Biarritz, dal 24 al 26 agosto: dalle tensioni commerciali tra Usa e Cina e quelle tra Usa e Ue, passando per la questione iraniana e gli incendi in Amazzonia, i “Big 7” hanno avuto molto di cui discutere.

È un’estate di fuoco questa, in tutti i sensi. A battere i record infatti non sono state solo le temperature sui termometri, ma il clima in questi ultimi mesi è stato rovente anche dal punto di vista dell’economia e della politica internazionale. Dazi e tensioni commerciali, minacce nucleari e foreste in fiamme: non ci siamo fatti mancare proprio nulla.

Ed è proprio su questi nodi che si è articolato uno dei summit più attesi dell’anno, il G7 appena conclusosi a Biarritz, che ha visto protagonista un Donald Trump stranamente conciliante: non ha escluso un possibile dialogo con Teheran, così come la riapertura dei negoziati con la Cina, ha parlato di accordo commerciale Usa-Ue con Angela Merkel e ha ventilato la possibilità di invitare Vladimir Putin al prossimo G7 (o G8?) del 2020 negli Usa.

E dire che solo pochi giorni prima il tycoon sbuffava all’idea di partecipare al G7, dicendo ai suoi collaboratori che: “non è un buon uso del mio tempo”. Un successo enorme insomma, soprattutto se si pensa che l’anno scorso in Canada, il leader americano aveva addirittura piantato tutti in asso abbandonando anticipatamente la conclusione del summit.

Eppure in questa riunione dei 7 Grandi Macron è riuscito ad “addomesticare” Trump su diversi dossier: Iran, Cina, Amazzonia, Libia, Web Tax. Fino al prossimo tweet, forse, ma oggi il Presidente francese porta a casa un evidente successo diplomatico. A conferma dell’ottima intesa instauratasi tra i due, il vertice si è chiuso con una inedita conferenza stampa del padrone di casa Macron proprio insieme a Trump. Il presidente Usa ha addirittura ringraziato il suo omologo francese per un G7 di “successo” e per “il lavoro incredibile fatto” nel summit.

Alla vigilia “c’era molto nervosismo, tensione e conflittualità, invece al vertice abbiamo avuto uno spirito positivo e i nostri colloqui sono stati positivi, abbiamo fatto molte cose insieme in questi due giorni”, ha detto Macron, riferendo di progressi su diversi temi che passiamo brevemente in rassegna.

Dazi Usa - Cina

Per quanto riguarda la Cina, Donald Trump sembra un altro rispetto a colui che solo venerdì sera imponeva nuovi dazi. “La Cina vuole disperatamente un accordo commerciale con gli Usa” dice The Donald, ma il clima è cambiato. Oggi Xi Jinping viene definito “un grande leader”. Washington e Pechino convergono verso “negoziati calmi” e Trump si dice ottimista. “Il mio auspicio è che si trovi un accordo tra le due più grandi potenze economiche”, Stati Uniti e Cina, sui dazi, ha dichiarato Macron nella dichiarazione congiunta con il presidente americano, “Trump ci ha confermato la sua volontà a raggiungerlo”.

Dazi Usa –Ue

“D’accordo sull’importanza di sostenere la crescita economica mondiale attraverso un commercio equo e libero, la riduzione di barriere commerciali e regolamentazioni e la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio”. Lo ha fatto sapere in una nota la Casa Bianca, secondo cui Donald Trump e Angela Merkel, al G7 di Biarritz, “hanno discusso anche di questioni economiche in Europa, incluso un accordo commerciale significativo tra Usa e Ue e il cambiamento delle pratiche commerciali ingiuste della Cina”.

Web Tax

Progressi fra Francia e Usa anche sulla web tax. “Penso che abbiamo trovato un ottimo accordo sulla web tax” per correggere “situazioni ingiuste e di concorrenza sleale”, riferisce Macron. “Nelle nostre economie ci sono situazioni molto ingiuste, alcuni soggetti non pagano le imposte e creano cambiamenti brutali, modificando anche gli equilibri”, ha aggiunto. Secondo quanto riporta Le Figaro, questo accordo sarebbe già stato raggiunto e “prevede un rimborso della differenza tra la tassa francese e il nuovo sistema istituito sotto l’egida dell’Ocse da parte di Parigi una volta che questo sistema sarà stato istituito”. La tassa Gafa era stata adottata dal Parlamento francese l’11 luglio, con valenza retroattiva al 1 gennaio 2019. Ma già al tempo il governo non aveva nascosto la natura temporanea della disposizione fiscale.

Iran

Durante la conferenza stampa, Macron annuncia come possibile nelle prossime settimane un incontro fra Trump e il presidente iraniano Hassan Rohani. Trump non si tira indietro, ma anzi ha aperto alla possibilità, affermando che “se si creano le circostanze giuste” accetterebbe di incontrare il leader di Teheran, considerato realistico in un futuro a breve. I leader del G7 hanno concordato che “l’Iran deve rispettare i propri obblighi: mai e poi mai dovrà avere l’arma nucleare e non deve minacciare la stabilità della regione”, sottolinea Macron rimarcando che “nulla è ancora concluso, tutto è molto fragile ma si è avviato un cammino”. Il punto di svolta è stato l’arrivo a sorpresa a Biarritz del ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. Cui in prima battuta Trump reagisce con grande cautela: “troppo presto” per incontrarlo, “non voglio incontrarlo ora”, dice il presidente Usa difendendo Macron: “Sapevo che sarebbe venuto e rispetto il fatto che sia venuto. Ho una relazione molto buona con Macron, che me lo ha chiesto. Io non lo considero per nulla irrispettoso”.

Libia

Il comunicato finale mostra poi un “sostegno unanime” di G7, paesi africani e Onu a “un documento sulla Libia”, che prevede “cessate il fuoco, soluzione politica, conferenza interlibica e Road Map con coinvolgimento di tutte le parti coinvolte nel conflitto della regione”.

Russia

Sul tavolo del G7 anche il tema di un possibile reintegro di Mosca, espulsa dal G8 dopo l’annessione della Crimea. Ma nessun progresso su questo tema: ancora “troppo presto”, dicono le parti in causa.

Amazzonia

Altro capitolo centrale, l’Amazzonia che brucia. Il G7 sblocca aiuti urgenti, pari a 20 milioni di dollari, per l’invio di aerei antincendio Canadair nella foresta amazzonica devastata dagli incendi. A questo finanziamento se ne aggiungerà un altro “a medio termine per il piano di rimboschimento”. Ma il governo brasiliano rifiuta l’offerta. E lo fa in termini durissimi. “Ringraziamo, ma questi fondi potrebbero essere più utili per la riforestazione dell’Europa”, scrive su un blog Onyx Lorenzoni, capo di gabinetto del Presidente Jair Bolsonaro. E ancora: “Il Brasile è un Paese democratico e libero che non ha mai avuto pratiche colonialiste e imperialiste, che è forse l’obiettivo del presidente Macron”. Un’altra puntata dello scontro tra il capo dello Stato brasiliano e quello francese, in cui è stata tirata in ballo anche la premiere dame Brigitte Macron, a cui Bolsonaro ha rivolto commenti sessisti e umilianti.

Volano stracci dunque, ma anche tante promesse e buoni propositi. Chissà quanti passi in avanti si faranno da oggi fino al vertice del prossimo anno che, a gran sorpresa, Trump ha annunciato svolgersi nella sua residenza di Miami…

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

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