Ogni impresa ha la possibilità di finanziare il proprio capitale circolante facendo leva sul ruolo che ricopre all’interno della Supply Chain in cui opera e considerando le relazioni con gli altri attori con cui collabora.

Secondo quanto riportato dall’Osservatorio di Supply Chain Finance del Politecnico di Milano, in Italia per l’incasso dei crediti commerciali si attendono 98 giorni mentre sono 124 i giorni richiesti per il pagamento dei debiti, tempistiche di gran lunga superiori rispetto alla media Europea. In uno scenario del genere, le aziende trovano nella Supply Chain Finance una risposta concreta ai loro bisogni finanziari ed il mercato potenziale in Italia è il più importante d’Europa (637 miliardi di euro, di cui il 74% di crediti verso clienti e il 26% verso le consociate). Sfruttando i rapporti commerciali della filiera, infatti, il sistema finanziario ha maggiori garanzie sulle imprese, si abbassa il livello di rischio da attribuire alle stesse e la liquidità viene erogata più facilmente.

Le soluzioni adottate dalle aziende hanno principalmente 2 obiettivi: l’ottimizzazione dell’efficienza nella gestione delle scorte, raggiunta tramite un accordo di collaborazione operativa, o la disposizione di vera e propria liquidità tramite strumenti finanziari.

Ottimizzazione efficiente delle scorte

La gestione del magazzino e dello stock hanno impatto su differenti tipologie di costo (approvvigionamento, mantenimento, obsolescenza, costi finanziari legati alle scorte), costituendo una voce rilevante nel capitale circolante.

Le soluzioni adottate sono principalmente due: il consignment stock ed il vendor managed inventory.

Nel caso di consignment stock il fornitore mette a disposizione del cliente una determinata quantità di merce di sua proprietà, fin quando il cliente non ne usufruisce.

È il caso di Birra Peroni, che opera sia con la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) che con altri operatori quali piccoli retailer per i quali si avvale di distributori. Per ovviare ai problemi di liquidità che i distributori possono riscontrare, Birra Peroni mantiene la proprietà legale delle scorte anche dopo la consegna al cliente.

Nel caso di vendor managed inventory, invece, il fornitore è responsabile del mantenimento di un certo livello di stock presso il cliente o distributore, grazie alla ricezione in tempo reale di una serie di dati relativi a vendite e livelli di stock.

L’adozione del VMI ha aiutato Barilla a risolvere i problemi operativi legati alla fluttuazione della domanda, riuscendo a rendere i fornitori responsabili dei livelli di inventario e della frequenza di consegna e permettendo una diminuzione di costi di distribuzione, produzione e stock.

Aumento della liquidità tramite strumenti finanziari

In questo ambito, il mercato è ancora dominato dalle soluzioni tradizionali, come l’Anticipo Fattura e il Factoring.

Con l’Anticipo Fattura le aziende che vantano dei crediti verso i propri clienti richiedono alle banche di anticipare una parte degli stessi fino alla scadenza della fattura: la banca anticipa una percentuale e fornisce la restante parte solo al saldo da parte del cliente.

Nel caso di Factoring invece, il rapporto è più continuativo e ci si può avvalere della banca o di un operatore specializzato che acquisisce, gestisce e finanzia in anticipo una parte dei crediti commerciali di un’impresa, dopo aver valutato la qualità dei soggetti debitori.

Al giorno d’oggi l’avanzamento verso l’innovazione, ha rivisto lo spettro di soluzioni a disposizione delle aziende e le soluzioni tradizionali vengono affiancate da soluizoni innovative quali Reverse Factoring (tradizionale o evoluto) o Dynamic Discounting.

La soluzione che sta crescendo più rapidamente è il Reverse Factoring.

Due gruppi del settore moda, Gucci ed OTB, l’hanno adottata, in quanto particolarmente attenti ad avere una catena del valore che consenta di consegnare un prodotto ed un marchio di qualità al consumatore.

Nella soluzione di Reverse Factoring Evoluto i fornitori, non solo possono incassare anticipatamente i crediti vantati nei confronti dell’azienda debitrice, come nel Reverse Factoring Tradizionale, ma un insieme selezionato di fornitori strategici riceve condizioni finanziarie agevolate in quanto l’azienda condivide con loro il proprio costo del debito.

Il gruppo Gucci, ha sottoscritto con Intesa SanPaolo, un accordo per la condivisione delle informazioni dei suoi fornitori tramite un sistema di vendor rating che ne valuta l’affidabilità sulla base della qualità della fornitura, solidità economica, flessibilità. In questo modo è possibile ridurre il costo del debito delle PMI fornitrici che richiedono un anticipo sulle fatture emesse da Gucci.

Con il progetto CASH, invece, la società Staff International del gruppo OTB, ha potuto migliorare le performance della propria supply chain, mettendo a disposizione dei propri fornitori linee di credito a condizioni agevolate. I migliori fornitori (selezionati in accordo con un rating di KPI) hanno potuto cedere i loro crediti alla finanziaria, entrando in possesso della liquidità in tempi brevi e vedendo applicato il tasso di mercato riservato alla stessa Staff International.

Un’altra delle forme più innovative ed efficienti utilizzata per finanziare il capitale circolante è il Dynamic Discounting, secondo cui i fornitori possono decidere quando vedersi pagate le proprie fatture. È il cliente, infatti, a proporre al fornitore un pagamento anticipato in cambio di uno sconto sul valore nominale della fattura, proporzionale ai giorni di anticipo. L’utilizzo di una tecnologia digitale fa si che la combinazione tra dilazione di pagamento e sconto venga gestita in modo più efficiente tramite un portale. Per l’implementazione di questa soluzione, solitamente le aziende si affidano a piattaforme utilizzate per automatizzare e standardizzare la gestione delle proposte di pagamento, quali Taulia, Ariba, Oxygen Finance, Fundtech.

Ad esempio, il più grande imbottigliatore indipendente di Coca Cola degli Stati Uniti, con oltre 10.000 fornitori, ha deciso di adottare il Dynamic Discounting per aiutare i fornitori con problemi di liquidità. La necessità di avere un sistema automatico che garantisse di determinare dinamicamente lo sconto da applicare, li ha portati all’utilizzo di Taulia.

Si evince dunque come il Supply Chain Finance in Italia sia una realtà affermata che si sta affacciando a nuove prospettive con opportunità sulle soluzioni tradizionali, soprattutto per PMI, ed interesse verso soluzioni innovative.

Inoltre si prevede anche una forte crescita delle soluzioni di Invoice Auction, Purchase Order Finance ed Equipment Finance grazie all’impiego di tecnologie innovative come Blockchain, Big Data e Internet of Things.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Giulia Rocchetti, redazione@exportiamo.it

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