Continua il nostro consueto appuntamento con la rubrica Esportare in Brasile. Oltre ai consigli utili (che puoi leggere cliccando QUI) e dopo aver analizzato il tipo di esportazione da mettere in atto, vediamo ora quali altri requisiti prevede il sistema normativo e fiscale brasiliano.

Codici NCM

In primo luogo è necessario controllare la classificazione fiscale del prodotto che intendiamo vendere in Brasile (codice NCM – Nomenclatura Comum do Mercosul). L’analisi iniziale può essere effettuata on-line nella lista della Tarifa Externa Comum (CET) che si può trovare qui.

Questo elenco include anche l’aliquota dell’imposta di importazione per ciascun prodotto. Se vi sono dubbi per quanto riguarda il codice NCM del prodotto o le imposte federali, si può consultare il sito della Secretaria da Receita Federal do Brasil - RFB che è responsabile per la classificazione fiscale.

Sulla base dei codici NCM sono individuate le tariffe doganali, le aliquote previste applicate all’importazione ed eventuali dazi preferenziali. Attenzione: come detto in precedenza il Brasile adotta le Nomenclature del Mercosul. Le prime 6 cifre sono comuni a tutti i Paesi che hanno adottato il sistema armonizzato di classificazione, mentre differiscono le ultime cifre.

Conoscendo la classificazione del prodotto, la società importatrice avrà cura di consultare il “Tratamento administrativo”, che può essere fatto tramite il SISCOMEX (Sistema Integrato del Commercio Estero) un sistema informatico per la registrazione delle procedure di importazione ed esportazione. Questo strumento, oltre a consentire al governo di avere il controllo nel commercio estero brasiliano, facilita enormemente tutte le attività ad esso collegate. L’utilizzo di questo esclusivo canale di informazioni consente di ridurre notevolmente il volume dei documenti necessari per le operazioni in questione ed eliminare i lunghi controlli paralleli.

In questa consultazione, l’importatore verificherà quali prodotti richiedono la licenza e, soprattutto, quale agenzia governativa ne è responsabile per l’approvazione.

Esistono due tipi di licenza di importazione, in base al tipo di prodotto e al relativo codice doganale: automatica e non. Entrambe devono essere richieste dall’importatore o dal suo rappresentante per via elettronica al SISCOMEX. Vi sono però delle differenze.
La licenza di importazione non automatica va richiesta prima che le merci vengano spedite e per l’elaborazione del documento (in portoghese) occorrono 60 giorni. La merce potrà essere spedita solo dopo l’ottenimento di questo documento. Quella automatica invece può essere richiesta anche a spedizione merce effettuata, ma comunque prima dello sdoganamento e, in questo caso, il tempo di elaborazione per l’ottenimento della licenza è di 10 giorni.

Il RADAR

Il RADAR (Registro e Rastreamento da Atuação dos Intervenientes Aduaneiros) è una sorta di permesso per operare in SISCOMEX. Questa autorizzazione consente alla società che lo possiede di importare ed esportare in Brasile. È necessario farne richiesta prima di iniziare le attività di import-export in Brasile, e la persona giuridica deve comparire presso un Ufficio federale delle entrate per ottenere questa autorizzazione.

La maggior parte delle Trading Company possiede l’iscrizione RADAR e la possibilità di verificare, attraverso il SISCOMEX la registrazione e la nomenclatura dei prodotti che si ha intenzione di esportare. In caso di esportazione diretta, invece, l’impresa dovrà occuparsi autonomamente di ottenere tutte le certificazioni e i requisiti previsti.

Lo sdoganamento

Lo sdoganamento è una procedura fiscale per scaricare la merce all’estero. Vi possono essere due tipi di sdoganamento: formale e informale. Nel primo caso rientrano le spedizioni destinate alla vendita o in qualsiasi caso con valore dichiarato CIP/CIF (costo della merce + costo del nolo internazionale + assicurazione) superiore a 3 mila dollari. Nel secondo caso, invece, rientrano tutte le spedizioni non destinate alla vendita e comunque con un valore dichiarato inferiore ai 3 mila dollari.

Nello sdoganamento formale rientrano ad esempio tutti i prodotti che richiedono una licenza d’importazione come le bevande alcoliche (anche se inviate come regalo a privati), i materiali e i macchinari usati e i campioni commerciali (con specifiche quantità).

Articoli o prodotti finiti non destinati alla vendita, campioni in quantità inferiore utili solo per visionare il prodotto, acquisti personali e regali entro i 3 mila dollari rientrano nello sdoganamento informale.


Governato da una propria regolamentazione, lo sdoganamento richiede una grande quantità di conoscenze tecniche. Pertanto, i professionisti che lavorano in questo ambiente devono padroneggiare questioni come i regimi fiscali e le procedure amministrative, il che rende difficile per molte aziende portare a termine questa procedura. Ecco dunque che subentra la figura dell’agente doganale, in portoghese, “Despachante”. Vediamo chi è e di cosa si occupa.

Quali sono le attività svolte dall’agente doganale?

Questo professionista è responsabile per lo svolgimento dello sdoganamento, soddisfacendo tutti i requisiti relativi a questa procedura. Agisce come rappresentante ufficiale del suo appaltatore (che può essere un importatore, esportatore, viaggiatore, ecc.) con gli organismi governativi e / o commerciali.

Affinché l’agente doganale rappresenti una società, la parte interessata deve concedere una procura. Inoltre, il professionista deve ottenere uno specifico accreditamento in SISCOMEX.

Alcune delle sue attività principali sono:

formulare la dichiarazione doganale, che presenta la destinazione delle merci trasportate, indicando il regime doganale da applicare;
preparare e rilasciare i documenti che servono come base per lo sdoganamento;
sottoscrivere termini di responsabilità assumendo l’impegno di mantenere la regolarità dei processi;
controllare quali tasse dovrebbero essere pagate e organizzarne il pagamento;
monitorare le ispezioni fisiche delle merci, quando necessario.

Qual è l’importanza di questo professionista nel commercio estero?

Conoscendo le attività svolte dall’agente doganale, è facile vedere che questo professionista è fondamentale nel commercio estero. In questo segmento, che ha cambiamenti frequenti, gli imprenditori si sentono spesso intimiditi e timorosi di lanciarsi sul palcoscenico mondiale.

Pertanto, le prestazioni dell’agente doganale sono fondamentali per garantire buone opportunità di business. Dopotutto, i suoi servizi possono rendere possibili negoziazioni internazionali più sicure e semplificare tutte le procedure burocratiche.

Inoltre, le entità governative beneficiano del loro lavoro perché acquisiscono un maggiore controllo sulle transazioni effettuate.

Non perdere il prossimo approfondimento sui dazi e le imposte applicati all’entrata dei prodotti in Brasile!

Per ulteriori informazioni sul mercato brasiliano e su come espandere il proprio business in Brasile è possibile contattare IBS America Latina scrivendo a info@ibsal.com.br oppure chiamando la nostra sede italiana al numero 06-5919749.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Laura Ferrara, redazione@exportiamo.it

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