Contabilità delle stabili organizzazioni estere in valute diverse dall’euro

Contabilità delle stabili organizzazioni estere in valute diverse dall’euro

06 Giugno 2019 Categoria: Fiscalità Internazionale

Nell’ambito del processo di internazionalizzazione di un’impresa, la creazione di una stabile organizzazione all’estero (SO o branch) rappresenta un’alternativa rispetto alla costituzione di una controllata estera, e da questa si differenzia sotto l’aspetto contabile perché il risultato prodotto all’estero entra a far parte del bilancio d’esercizio della casa madre.

Il trattamento contabile delle stabili organizzazioni acquisisce una particolare complessità nei casi in cui la stabile, in funzione del Paese in cui risiede, sia tenuta a mantenere la sua contabilità in una valuta diversa dall’Euro. In questo caso la casa madre si troverà a gestire anche la “riserva da differenza di traduzione” ai fini della predisposizione del suo bilancio d’esercizio.

In particolare, nel caso di una branch neocostituita, il fondo di dotazione - che per sua natura può essere assimilato al capitale sociale, pur avendo connotazioni diverse da un punto di vista strettamente giuridico - sarà convertito in base al cambio storico, mentre per le altre attività e passività patrimoniali sarà utilizzato il cambio di fine anno; per le poste di conto economico la conversione sarà effettuata utilizzando il cambio puntuale di ogni transazione o, come avviene di norma, per motivi di ordine pratico, il cambio medio di periodo.

La differenza che si produce per effetto dell’adozione dei diversi cambi - per la conversione delle varie componenti del bilancio nel primo anno e, negli esercizi successivi, anche per l’adozione di tassi diversi rispetto al bilancio precedente - confluisce in un’apposita riserva di patrimonio netto; pertanto, anche nel bilancio d’esercizio sarà presente la “riserva da differenze di traduzione”, tipica del bilancio consolidato di gruppi internazionali.

Per quanto riguarda invece la redazione del rendiconto finanziario, i flussi in valuta estera sono espressi in base al cambio medio del periodo (come per il conto economico, per motivi di ordine pratico); sarà poi necessario procedere alla eliminazione degli impatti della variazione della riserva di traduzione, in quanto non ha natura monetaria, oltre a non tenere conto dei flussi finanziari relativi alle transazioni interne.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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