Chiunque si occupi di SEO non può fare a meno di munirsi di una fornita “cassetta degli attrezzi” contenente diversi SEO Tools che possano semplificargli il lavoro. Scopriamo insieme quali sono i principali strumenti a disposizione di chi si occupa di SEO internazionale.
La visibilità sui motori di ricerca internazionali è senza dubbio una grande opportunità per le aziende italiane che vogliono espandere il proprio business verso nuovi mercati approfittando della domanda di prodotti e servizi in diversi Paesi in nel mondo. Paesi diversi però richiedono tecniche di marketing diverse e questo vale anche per l’ottimizzazione per i motori di ricerca a livello internazionale. Una strategia di SEO internazionale è infatti un piano coordinato di azioni definite da un’ azienda o un brand per raggiungere diversi obiettivi come posizionarsi sui motori di ricerca internazionali, incrementare il traffico e le conversioni, attrarre lead qualificate, ottenere una migliore brand awareness, etc.
Come abbiamo visto in questo articolo, il posizionamento SEO per siti multilingua necessita di strategie SEO differenti dal punto di vista tecnico, che vanno dalla scelta della struttura del sito (ccTLD, sottodirectory o sottodominio) all’organizzazione dei contenuti per sottodirectory o sottodominio, all’inserimento del markup html Hreflang all’interno dell’head del sito, così come anche l’identificazione delle principali keyword di riferimento a livello locale e l’analisi della competitività.
Lo sviluppo di una efficace strategia di SEO implica quindi una chiara definizione degli obiettivi di lungo termine, una conoscenza approfondita del target audience e dei loro interessi e necessità, nonché la selezione di idonei strumenti e tattiche.
Gli strumenti SEO sono dei tool di analisi utilizzati dai professionisti per verificare l’andamento del traffico dei siti web, capire dove siano presenti eventuali errori e proporre una strategia per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
Il web mette a disposizione una grande quantità di strumenti SEO e SEO utility che possono permettere di avere una marcia in più nell’ottimizzazione costante del proprio sito web. Ogni strumento è dedicato ad analizzare un aspetto diverso dei fattori che incidono sulla conquista della SERP: si passa dall’analisi dei backlink fino alla ricerca di eventuali problemi di link corrotti, errori di configurazione o di reindirizzamento; oppure tramite i SEO tools online è possibile effettuare una ricerca keyword necessaria per strutturare un piano editoriale di copywriting SEO per il blog aziendale, ma anche studiare su quali keyword si sono posizionati i competitors e con quali risorse. Google mette a disposizione molti strumenti utili agli specialisti SEO, ma esistono anche alcune suite che permettono una analisi più approfondita del progetto.
Schematizzando al massimo possiamo dire che esistono SEO tools di 4 categorie, che corrispondono a diverse fasi della SEO di un sito web: l’analisi delle keywords, l’analisi dei backlink, l’analisi della struttura del sito ed il monitoraggio del traffico.
1. Ricerca e Analisi Keyword
Tra i principali strumenti segnaliamo:
Google Keyword Planner è uno strumento di pianificazione delle parole chiave che permette di generare una lista di keyword attinenti ad un sito web a partire dalle ricerche degli utenti che hanno visualizzato il sito stesso, ma anche, data una lista di keyword, capirne il volume medio di ricerche mensili e il livello di concorrenza.
Oltre a Google esistono anche altri motori di ricerca internazionali che mettono a disposizione degli utenti Tool per la Ricerca delle parole chiave. Gli esempi più noti sono Yandex Keyword statistics per il mercato russo, e Baidu Keyword Tool per la Cina. Saranno fondamentali per i SEO che hanno a che fare con il posizionamento dei siti multilingua.
Google Trends non basta però sapere il volume di ricerca di una keyword, ma è necessario conoscerne anche la stagionalità, vale a dire quando si effettuano le query. Per analizzare le tendenze in tempo reale esistenti sui motori di ricerca, uno strumento molto utile è Google Trends, un tool per fare analisi su determinati periodi di tempo in relazione a determinate chiavi o argomenti.
Ubbersuggest è uno dei migliori tool per ottenere informazioni sulle correlate, vale a dire le keyword che descrivono argomenti connessi a quelli della keyword principale. Inoltre, è consentito selezionare la lingua e la fonte (siti, video, news, immagini). C’è da precisare che si avvale di Google Suggest e altri servizi per la generazione dell’elenco di keyword correlate.
AnwerThePublic.com permette di inserire una keyword nel campo di ricerca ed otenere rapidamente una visualizzazione del tipo di domande che vengono poste in merito all’argomento, e come vengono dettagliate queste ricerche, e allo stesso modo si ottiene una rappresentazione grafica delle frasi di ricerca che contengono la parola chiave indicata.
2. Analisi dei backlink
Majestic SEO Site Explorer è un tool che aiuta a capire rapidamente qual è lo stato di salute dei backlink ricevuti per il sito analizzato. Dopo aver inserito l’URL del sito web, verranno calcolati due indici: il Trust Flow calcola quanti click si ricevono da siti affidabili, mentre il Citation Flow calcola semplicemente la quantità di link ricevuti; dalla combinazione di questi due indici si può capire che strategia SEO di link building effettuare.
Ahrefs Site Explorer: a partire da un URL si possono avere informazioni dettagliate per quanto riguarda i backlink del sito: l’ahrefs Rank del link, l’URL e il title della pagina di origine, l’URL di destinazione, l’anchor text, il tipo e la data di scansione.
MOZ Open Site Explorer è uno degli strumenti di Moz per l’analisi della qualità dei backlink ricevuti. Dopo aver inserito la url da analizzare, viene fornito un report con alcune metriche che aiutano a capire velocemente l’autorità del dominio e della pagina nello specifico, ma anche da chi si ricevono link e con quale livello di qualità: può capitare infatti di essere presi di mira in una strategia di negative SEO e di essere linkati in massa da siti di scarsa qualità e con un numero eccessivo di link in uscita.
3. Analisi della struttura
Google PageSpeed Insights è uno strumento gratuito dedicato all’analisi del caricamento di una pagina. Una volta inserita la url da analizzare, vengono mostrati due punteggi da 1 a 100 sulle prestazioni di caricamento della pagina attraverso desktop e mobile, ma anche suggerimenti sugli aspetti da migliorare e come intervenire.
Google Search Console è un tool fondamentale perché permette di avere comunicazioni da Google in merito ai problemi di indicizzazione, come errori di scansione o la presenza di malware, ma è utile anche per comunicare quali siano i nuovi contenuti da sottoporre a scansione da parte di Google, o verificare se le informazioni importanti del sito web vengano correttamente recepite. Anche Bing mette a disposizione uno strumento analogo: si tratta di Bing Webmaster Tools.
Screaming Frog SEO Spider Tool si rivela uno strumento prezioso per l’analisi dei link rotti e per scoprire eventuali contenuti duplicati o altri errori che potrebbero inficiarne il posizionamento SEO.
4. Monitoraggio del traffico
Google Analytics è probabilmente la suite di analisi del comportamento degli utenti più completa disponibile gratuitamente. Può offrire dati per il piccolo blog aziendale fino al grande e-commerce con migliaia di utenti al giorno. Può fornire dati semplici, come il numero di sessioni per un dato periodo di tempo, fino a dati estremamente puntiformi come associare un determinato id utente a una condivisione su facebook o quali prodotti ha visto uno specifico utente in una sessione. È un tool fondamentale, in quanto è in grado di dire con un numero secco se il proprio lavoro sta andando nella direzione giusta oppure no.
Un’altra tipologia di strumento molto utile da usare è la suite SEO, ovvero uno strumento completo che permette diverse tipologie di analisi, ma anche dove seguire in maniera più strutturata un progetto, magari ricevendo anche alert sulle oscillazioni dei posizionamenti.
SEMRush è probabilmente la più nota e la più utilizzata poiché si tratta di una suite internazionale che permette di effettuare analisi basandosi sulle localizzazioni di Google in circa 130 Paesi. Dopo aver inserito l’URL del sito da analizzare, nella panoramica sarà possibile visualizzare lo stato della ricerca organica e della ricerca a pagamento, la situazione dei backlink, quali siano i principali competitor sulla ricerca organica e la conseguente mappa di posizionamento tra traffico di ricerca e keyword posizionate, oltre a moltissime altre utili informazioni. Ogni aspetto può essere ulteriormente approfondito attraverso sezioni apposite, come ad esempio: nella sezione Ricerca organica è possibile consultare quali siano le keyword per i quali ci si è posizionati e si riceve maggior traffico e su quale pagina, con analisi del trend e indicazione dell’ultimo aggiornamento della SERP, oppure analizzare in che modo si compete con altri concorrenti, su quante parole chiavi si compete e qual è il volume di ricerca in questione; nella sezione Backlink invece è possibile avere una panoramica sul bilancio di backlink nuovi e persi, che tipo di backlink si riceve, quali sono gli anchor text prevalenti, ma anche la possibilità di effettuare un confronto su questo aspetto con altri competitor.
Ciò che è valido per l’Italia non sempre è valido anche per l’estero e questo riguarda in modo particolare gli strumenti di monitoraggio e di analisi. Ad esempio, SEOzoom è un tool molto valido in grado di fornire dei risultati molto precisi per quanto riguarda l’analisi di Google Italia, ma in altri Paesi potrebbe non essere così efficace. Per approcciarsi correttamente ai mercati esteri occorre dunque utilizzare strumenti adatti allo scopo e quindi orientarsi su tool di analisi internazionale oppure specifici per il mercato di riferimento.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it
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