Scopriamo insieme alcune informazioni utili per etichettare correttamente il vino destinato al mercato americano.

Nel 2017 gli Stati Uniti hanno importato vino e spumante per un totale di 6.2 miliardi di dollari (17,2% del totale mondiale), di cui 1.94 miliardi dall’Italia (+15,2% rispetto al 2013) che si è piazzata al primo posto come principale Paese esportare dopo la Francia che segue con 1,92 miliardi. Il 2018 sta confermando i trend degli ultimi anni con i dati sull’importazione dei vini rossi stabili, mentre cresce l’export tricolore di bollicine.

La Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau (TTB) è l’agenzia governativa Americana che si occupa della regolamentazione e riscossione delle tasse su alcolici e prodotti a base di tabacco importati. Un altro obiettivo del TTB è assicurare ai consumatori la corretta informazione sull’identità e qualità di ogni bevanda alcolica attraverso la verifica di oltre 100.000 etichette all’anno e degli standard produttivi relativi alle singole aziende.

In questo articolo analizzeremo gli elementi da inserire in etichetta per ricevere l’approvazione da parte del TTB: ricordiamo che l’importatore americano è tenuto a registrare le etichette (COLA) a nome suo presso il governo americano prima di procedere alla spedizione commerciale dei vini.

Gli elementi in etichetta

- Nome commerciale: viene utilizzato per identificare e commercializzare il vino, non deve assolutamente confondere il consumatore circa l’età, l’identità, l’origine o altre caratteristiche del vino;

- Data di raccolta: deve indicare l’anno in cui le uve sono state vendemmiate. Se sull’etichetta è contenuta una denominazione di origine specifica (relativa ad un territorio limitato) è necessario che l’85% delle uve utilizzate devono essere di quell’anno (95% in caso di denominazione specifica sull’area di produzione);

- Estate bottled: ovvero “imbottigliato all’origine” significa che il 100% dell’uva utilizzata è coltivata in vigneti posseduti e controllati dalla cantina. Quest’ultima deve ammostare e fermentare le uve, affinare, invecchiare ed imbottigliare il vino in uno processo interno. Se si usa questa dicitura cantina e vigneti devono appartenere alla stessa area viticola;

- Denominazione d’origine: deve indicare il luogo dove viene prodotta la maggior parte delle uve utilizzate per il vino (almeno il 75% deve provenire dal luogo indicato);

- Area viticola: per indicare una regione viticola ben definita caratterizzata da peculiarità geografiche da cui proviene almeno l’85% delle uve utilizzate;

- Denominazione varietale: indica il nome delle principali uve utilizzate nel vino. L’indicazione varietale implica che almeno il 75% delle uve utilizzate per produrre il vino sono della tipologia indicata e che tale percentuale venga coltivata all’interno della zona di denominazione indicata;

- Paese di origine: è obbligatoria la dichiarazione del nome del Paese d’origine (Es. “Product of Italy” o “Produced in Italy”);

- Nome ed indirizzo: sull’etichetta deve obbligatoriamente apparire il nome e l’indirizzo dell’importatore;

- Contenuto alcolico: è il valore del grado alcolico espresso in percentuale di volume;

- Contenuto netto: i contenitori accettati sono quelli con volume di 50ml, 100ml, 187ml, 375ml, 500ml, 750ml, 1L, 1.5L o 3L;

- Government warning: la dichiarazione “According to the surgeon general, women should not drink alcoholic beverages during pregnancy because of the risk of birth defects. Consumption of alcoholic beverages impairs your ability to drive a car or operate machinery, and may cause health problems” è obbligatoria per tutte le bevande alcoliche destinate al mercato americano;

- Dichiarazione dei solfiti.

In conclusione queste rappresentano nozioni base concepite dalla TTB per aiutare il pubblico americano ad una corretta lettura dell’etichetta di una bevanda alcolica. Per approfondire il tema si consiglia ai lettori di visitare il sito ufficiale www.ttb.gov.

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Per ricevere ulteriori informazioni sul mercato americano e su come etichettare correttamente il proprio vino per esportare negli Stati Uniti si consiglia di contattare IBS North America, scrivere ad info@isbna.us o chiamare la sede italiana al numero 06-5919749.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

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