Nell’era dei social network, distribuire biglietti da visita ha ancora senso? La domanda sorge spontanea, ma sarebbe affrettato concludere che questo accessorio sia ormai fuori moda.
La digitalizzazione dei contatti, aiutata da specifici servizi di scansione automatica come Cardmunch, comprato da LinkedIn nel 2011 e chiuso tre anni dopo, o l’uso specifico della fotocamera dello smartphone avrebbe potuto favorirne il declino ma così non sembra essere stato. Tra l’altro, Moo.com, il leader nella vendita online di biglietti da visita, registra una crescita di fatturato annuo di circa il 40% dal 2010.
Il biglietto da visita è un evergreen, un classico che “non tramonta mai”. E continua a funzionare per tutta una serie di motivi:
- E’ la prima dimostrazione di professionalità che si offre agli altri: non avercelo è già un passo falso! Bisogna ammetterlo, un professionista che non ha un biglietto da visita è visto con un certo sospetto, nella migliore delle ipotesi come una persona superficiale, nella peggiore come un pezzente che non può permettersi nemmeno di pagare un grafico che glielo sviluppi.
- Non tutti sono predisposti al digitale: molti interlocutori potrebbero non essere nativi digitali o utilizzatore esperti, e dunque potrebbero preferire un rapporto offline, più tradizionale.
- Non si può vivere di solo digital: anche quando l’acquisizione di clienti avviene tramite il sito o le piattaforme social, prima o poi bisognerà anche scollegarsi dallo schermo del computer e del dispositivo mobile per presenziare ad un evento, ad una fiera di settore, ad un corso di formazione. In quei contesti, distribuire i biglietti da visita è essenziale, oltre a rappresentare una leva per concludere una conversazione con una promessa di contatto. Stretta di mano e biglietto da visita convertono, eccome se convertono!
- Il biglietto da visita è una vetrina, soprattutto quando non ci si conosce e ci si deve presentare per la prima volta. Avere un biglietto da visita triste o anonimo non è il modo migliore per valorizzare la propria immagine. Al contrario, invece, progettare e realizzare un biglietto da visita creativo, originale, unico nel suo genere, renderà più facilmente riconoscibili. Le informazioni che vi si inseriscono infatti sono abbastanza standard, ciò che fa la differenza sono le scelte di forma, carta e stampa. Secondo un recente studio sembra che i biglietti da visita colorati abbiano 10 volte di probabilità in più di essere conservati rispetto a quelli monocromatici.
Lo sapevate che?
Il costo medio di un biglietto da visita può aggirarsi in un intervallo tra pochi centesimi e i 500 euro. La variabilità dipende da chi lo produce, dalla carta o, in generale, dal materiale, dalla stampa e dal lavoro del grafico. I biglietti più costosi sono realizzati solo su commissione dalla società inglese Black Astrum, prevedono diamanti incastonati e scritte d’oro in rilievo e possono arrivare a costare fino a 1.500 dollari.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it
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