Stati Uniti, Messico e Canada ce l’hanno fatta: dopo lunghi mesi di trattative e capovolgimenti di fronte che hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso, i tre Paesi Nord Americani sono finalmente giunti ad un accordo denominato Usmca (United States-Mexico-Canada). Scopriamone insieme i dettagli.

Il NAFTA (North American Free Trade Agreement) andrà in pensione e lascerà posto all’Usmca ma non prima dell’inizio del 2020. Dopo la firma del nuovo accordo a tre, attesa entro il 30 novembre 2018, la procedura di approvazione da parte dei singoli parlamenti potrebbe richiedere ancora diversi mesi al fine di valutare il potenziale impatto sulle tre economie. Ed il prossimo 6 novembre si terranno le elezioni del Midterm americano i cui risultati potrebbero in un certo modo influenzare l’iter dell’Usmca fortemente voluto da Trump.

Le principali novità

Il nuovo Usmca è un grande accordo per tutti. Risolve molti errori del Nafta, apre i confini ai nostri agricoltori ed alle aziende manifatturiere, riduce le barriere tariffarie e renderà i tre Paesi competitivi con il resto del mondo”. Con queste parole Trump ha salutato il nuovo accordo USA-Messico-Canada. Sulla stessa lunghezza d’onda Robert Lighthizer, rappresentante commerciale USA, e Chrystia Freeland, ministro degli Esteri canadese: “L’Usmca offrirà ai nostri lavoratori, agricoltori, allevatori e imprese un accordo commerciale di alto livello che si traduce in mercati più liberi, un commercio più equo ed una crescita economica robusta nella nostra regione. Rafforzerà la classe media e creerà buoni e ben retribuiti posti di lavoro, oltre che nuove opportunità per quasi mezzo miliardo di persone che chiamano il Nord America casa”. Al margine della nota congiunta un ringraziamento particolare per la mediazione è stato riservato a Ildefonso Guajardo, segretario uscente dell’economia messicana.

Sono diversi gli elementi di novità introdotti dall’Usmca, suddivisi in diversi settori. Tra questi citiamo:

- Automotive: in questo settore sarà applicata la regola d’origine secondo la quale il 75% di camion ed automobili devono essere composti da parti lavorate nei tre Paesi (attualmente la quota è al 62,5%). Ulteriore condizione è che almeno il 40% del valore delle parti dovrà essere prodotto da operai che, entro il 2023, dovranno guadagnare minimo 16$ all’ora (il triplo dell’attuale salario minimo in Messico), misura voluta fortemente dalla Casa Bianca per contrastare il problema relativo allo sfruttamento della manodopera a basso costo. Inoltre il Messico si impegnerà per una maggior tutela dei lavoratori attraverso i sindacati ed in particolare le donne;

- Agroalimentare: l’accordo prevede maggiori tutele per gli allevatori ed agricoltori americani, con la sensibile riduzione delle barriere tariffarie che il Canada attualmente applica su latte e formaggi Made in Usa. Ottawa ha garantito di aprire del 3,5% il mercato domestico lattiero caseario (valore totale 16 miliardi di dollari) alle aziende statunitensi;

- Tessile: come per l’automotive, anche in questo caso le regole di origine saranno più severe per favorire l’impiego di fibre, filati e tessuti provenienti dall’area, mentre si introducono alcune facilitazioni amministrative per incoraggiare il riconoscimento di origine nel settore chimico.

Le novità poi coinvolgono questioni più generali come:

- Obbligo di notifica in caso di nuovi accordi commerciali: tale notifica deve avvenire 30 giorni prima della firma e riguarda gli stati terzi considerati economie non di mercato. Questo si tratta di un punto fortemente voluto dagli Stati Uniti per prendere le giuste contromisure in caso di eventuali accordi dei due partner con la Cina, la principale economia non di mercato del Wto;

- Proprietà intellettuale: verranno estesi i diritti d’autore fino ai 70 anni dalla morte dello stesso (attualmente è fino a 50);

- Duty Free: Con il Nafta era possibile acquistare prodotti online sotto i 20$ senza pagare ulteriori dazi. Il limite verrà alzato fino a 150$ per favorire le transazioni via internet tra aziende e consumatori dell’area;

- Sunset Clause: l’Usmca avrà una sua durata che sarà di 16 anni (e non di 5 come voleva Trump). Inoltre ogni 6 anni sarà possibile, su richiesta di uno dei contraenti, ridiscutere l’accordo.

Fra le altre richieste il Canada aveva proposto anche l’annullamento dei dazi USA del 25% su acciaio ed alluminio, ma per ora le tariffe imposte da Washington restano come dichiarato da Wilbur Ross, segretario del commercio americano.

Ulteriori dettagli verranno comunque comunicati nelle prossime settimane ma il nuovo United States-Mexico-Canada è (finalmente) pronto ad iniziare il suo percorso verso l’approvazione definitiva dopo 13 lunghi mesi di trattative. Molto probabilmente le firme ufficiali di Trump, Peña Nieto e Trudeau arriveranno in occasione del prossimo G20 di Buenos Aires in programma il prossimo 30 novembre, il giorno prima della fine dell’incarico del Presidente messicano uscente che lascerà il posto al nuovo esecutivo guidato da Obrador che ha seguito gli ultimi mesi di trattative tramite il negoziatore Jesus Seade.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

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