Le aziende che intendono esportare i loro prodotti verso l’Unione doganale Euroasiatica devono ottenere delle certificazioni introdotte al fine di proteggere la salute dei cittadini garantendo la conformità dei prodotti agli standard applicabili attraverso procedure e test specifici. Scopriamo insieme quali sono.

Ormai otto anni fa, nel 2010, è nata formalmente l’Unione Doganale Euroasiatica fra Russia, Bielorussia e Kazakhstan alla quale si sono aggiunte successivamente Armenia e Kirghizistan. Con la creazione dell’Unione sono state adottate tariffe esterne comuni ed un sistema comune di regolazioni non tariffarie. Sono state inoltre adottate regole comuni in materia di determinazione del Paese d’origine delle merci, dei controlli doganali, della raccolta dei dati commerciali e dei procedimenti doganali. A partire dal primo luglio 2011 anche i controlli doganali interni all’Unione sono stati eliminati. Ciò comporta un vantaggio non indifferente: le merci, una volta entrate in uno dei Paesi membri, possono circolare liberamente anche negli altri.

Inoltre, anche sul fronte della normativa relativa alle attestazioni di conformità di prodotto si è assistito ad una progressiva standardizzazione che ha condotto alla graduale sostituzione dei sistemi di certificazione GOST dei singoli stati membri (i certificati Gost R per la Russia, i certificati Gost K per il Kazakhstan, il BelST Bielorusso ed i certificati di Armenia e Kirghizistan) con un sistema di certificazione armonizzato secondo le Customs Union Technical Regulations (CU TR), i cosiddetti Regolamenti Tecnici, entrati in vigore a partire dal 10/07/2013 che prevedono l’adozione di una normativa unica in materia di valutazione della conformità dei prodotti. Anche in questo caso il vantaggio più evidente è la possibilità d’esportare e commercializzare prodotti sull’intero territorio dell’Unione con un unico documento di conformità, in quanto le nuove certificazioni sono valide su tutto il territorio dell’Unione doganale e vengono accettate da tutte le autorità degli Stati membri.

I Regolamenti tecnici sono dei documenti che definiscono i requisiti minimi necessari per la progettazione, costruzione, commercializzazione, trasporto, installazione, utilizzo e smaltimento di numerosi prodotti (comprese macchine e attrezzature) con riferimento alla sicurezza della vita e della salute dei cittadini, dell’ambiente, degli animali e la prevenzione delle azioni ingannevoli nei confronti dei consumatori.

La garanzia di conformità dei prodotti ai Regolamenti Tecnici deve essere garantita nella forma di:

  • certificato di conformità EAC (che rappresenta l’abbreviazione di EurAsien Community)

oppure

  • dichiarazione di conformità EAC.

Certificato o Dichiarazione EAC?

Una delle prime questioni che emergono nel momento in cui ci si avvicina alla normativa della Certificazione EAC è la differenza tra Certificato EAC e Dichiarazione EAC. E’ importante prendere atto del fatto che, la scelta tra i due documenti, non è generalmente di competenza del produttore o comunque del richiedente della certificazione, ma che invece è la regolamentazione stessa a predisporre procedure e documenti necessari. Spetta agli enti certificatori competenti, sulla base delle direttive contenute nella regolamentazione TR CU relativa, scegliere uno dei due possibili schemi di certificazione.

In ogni caso è bene sapere che:

  • il certificato EAC è un’attestazione di conformità di prodotto, rilasciata da un organismo di certificazione accreditato situato all’interno di uno dei Paesi dell’unione doganale, a seguito di una visita ispettiva presso lo stabilimento produttivo e delle prove sui campioni di prodotto presso un laboratorio dell’unione, con la quale viene attestata la conformità di un prodotto ai requisiti essenziali di salute e sicurezza (R.E.S.S.) di uno o più Regolamenti Tecnici applicabili a tale prodotto;
  • la dichiarazione di conformità EAC è un’autocertificazione, supportata da prove e/o documentazione propria ma sempre rilasciata da un organismo di certificazione e/o un laboratorio di prova accreditato.

Come ottenere la certificazione: il ruolo dell’Applicant

Per i produttori esteri è necessario essere rappresentati, nella richiesta delle certificazioni EAC, da un richiedente identificato in un soggetto giuridico residente in uno dei Paesi dell’unione doganale, che si configuri come importatore o soggetto autorizzato (Applicant). Questo vuol dire che non è possibile per un produttore non registrato in almeno uno dei Paesi dell’Unione Doganale, ottenere la dichiarazione EAC in autonomia. Ciò vuol dire che un’impresa straniera non può certificare direttamente i propri prodotti e ottenere un certificato intestato a sé stessa ma dovrà piuttosto affidare questo compito al suo richiedente, che potrà essere indifferentemente una filiale della società sul territorio dell’Unione, un importatore, un distributore, un rappresentante od una società che offre servizi di rappresentanza in materia di certificazione.

Enti accreditati

Le certificazioni possono essere rilasciate da Enti accreditati (l’ente competente è il Rosstandart - Comitato Statale per la Standardizzazione e la Metrologia) dal Servizio Federale per l’Accreditamento: sul sito ufficiale del Servizio Federale (Rosakkreditatsiya) è disponibile un registro degli enti di certificazione e l’indicazione del settore di accreditamento di ognuno di essi.

Quando vengono richieste le certificazioni EAC

Le certificazioni EAC sono richieste sia al momento dell’arrivo della merce in dogana – quando il funzionario verifica se il codice doganale col quale la merce viene importata è soggetta alla certificazione (in assenza di certificazioni la merce non viene sdoganata) – sia in occasione dei controlli effettuati direttamente sul mercato da parte delle autorità competenti.

Marcatura

In ogni Regolamento tecnico si trovano le informazioni e le indicazioni per una corretta marcatura. L’etichettatura non è necessaria in fase di importazione ma lo è per l’immissione in commercio.

Tempistiche, durata e costi

Le formalità per l’emissione della Dichiarazione di Conformità EAC si risolvono in circa una o due settimane a seconda del regolamento tecnico a cui si fa riferimento, dalla completezza della documentazione fornita e del livello di collaborazione offerto dalla società sponsorizzante, la quale oltre a dover fornire alcuni documenti al principio della procedura, deve rendere compilati e firmati altri moduli forniti dall’ente di certificazione. La procedura per l’emissione del Certificato EAC è invece più lunga e si risolve in una tempistica minima di due settimane.

La durata di entrambe le certificazioni è di 5 anni, alla scadenza dei quali sarà necessario procedere ad una nuova certificazione dal momento che i Regolamenti Tecnici non prevedono la possibilità di rinnovo.

Il costo della certificazione dipende dalla categoria merceologica, dal numero di prodotti o categorie da certificare e dalla tipologia di produzione che può essere in serie o su lotti.

Molte aziende spesso sottovalutano l’importanza di queste certificazioni posticipandone il conseguimento fino a che non vengono esplicitamente richieste. Tuttavia, la mancanza delle opportune certificazioni può causare fermi in dogana, comportare responsabilità amministrativa, civile e anche penale, non solo sulla controparte locale ma anche sull’azienda straniera produttrice. Anche minime violazioni possono costare migliaia di euro. Inoltre, le merci sprovviste di certificato possono anche essere sequestrate oppure l’importatore non può venderle o utilizzarle perché non è assicurata la conformità alle normative vigenti.

Un risparmio economico iniziale, dunque, può comportare in seguito un importante esborso economico, oltre che un danno di immagine e nei rapporti commerciali sul mercato russo. Comprendere la certificazione e metterla in atto in maniera corretta è un investimento di lungo periodo che diventerà un vantaggio competitivo.

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Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

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