A maggio si accentua la flessione congiunturale delle esportazioni verso i paesi Extra UE, che segue il lieve calo registrato ad aprile. Anche su base annua le esportazioni sono in flessione. Contribuiscono in particolare al dato tendenziale negativo la flessione delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (verso Stati Uniti, paesi OPEC, Turchia e Russia) e delle esportazioni verso la Cina (articoli di abbigliamento, autoveicoli e prodotti chimici).

I dati relativi al Commercio Estero Extra Ue nel mese di maggio 2018 diffusi questa mattina da Istat confermano la progressiva flessione delle esportazioni iniziata il mese precedente.

A maggio 2018, infatti, la riduzione congiunturale dell’export ha toccato quota -3,0%, con un calo dunque ancora più marcato rispetto al -0,9% registrato ad aprile. La diminuzione è estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie, con l’eccezione dei beni di consumo non durevoli (+1,3%).

Anche le importazioni, che ad aprile avevano visto una crescita significativa del +2,4%, a maggio sono complessivamente in flessione del -0,8%. Tuttavia, la contrazione più intensa si evidenzia per i beni di consumo non durevoli (-4,1%), mentre le importazioni di beni di consumo durevoli (+12,2%) sono in forte crescita.

Nell’ultimo trimestre si conferma lievemente negativa (-0,3%) la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue con flessioni più accentuate per i beni di consumo durevoli e l’energia (-5,1% per entrambi) e di intensità minore per i beni di consumo non durevoli e i beni intermedi (-2,5% per entrambi). La crescita congiunturale delle vendite di beni strumentali rimane sostenuta (+4,5%).

Trend opposto per le importazioni, che negli ultimi tre mesi registrano una crescita congiunturale pari a +3,1%, determinata soprattutto dall’energia (+5,0%) e in misura minore dai beni di consumo durevoli e beni strumentali (+3,4% entrambi).

Su base annua, l’andamento è negativo per entrambi i flussi commerciali, ma la flessione è più marcata per le esportazioni (-2,7%), principalmente per i beni strumentali (-9,2%) e i beni di consumo durevoli (-3,9%), mentre la riduzione tendenziale delle importazioni è più lieve (-1,4%) e determinata soprattutto dai beni strumentali (-14,9%) e dai beni di consumo non durevoli (-9,9%).

Per quanto riguarda le destinazioni dell’export di Made in Italy, a maggio 2018, rispetto all’anno precedente, sono in aumento le vendite di beni verso India (+11,9%), Svizzera (+6,2%) e i paesi ASEAN (+5,3%), ma cala pesantemente l’export verso i paesi OPEC (-16,5%), Turchia (-11,3%) e Russia (-10,7%).

Dagli stessi paesi sono invece fortemente cresciute le importazioni nell’ultimo anno, rispettivamente del +28,6% dai paesi OPEC e del +7,4% dalla Russia, mentre gli acquisti da Giappone (-50,0%) e paesi ASEAN (-12,0) registrano flessioni tendenziali molto ampie della media delle importazioni.

Il surplus commerciale a maggio 2018 è stimato pari a +2.368 milioni, in leggera riduzione rispetto a +2.650 milioni di maggio 2017. Da inizio anno aumenta però l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +24.429 milioni di gennaio-maggio 2017 a +25.155 milioni di gennaio-maggio 2018).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it

Infografica: Morvarid Mahmoodabadi

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