La tappa romagnola del Roadshow “Italia per le Imprese, con le PMI verso i mercati esteri”, che si è tenuta a Cesena il 30 maggio 2018, riafferma la centralità dei distretti produttivi regionali nell’ambito delle esportazioni nazionali, confermando l’importanza di fare rete tra istituzioni governative, organizzazioni private delle imprese e principali rappresentanti del mondo economico e finanziario, con l’obiettivo di rendere le imprese più internazionali e più competitive a livello globale.
È questa la chiave per internazionalizzarsi con successo, favorire l’ingresso nei mercati stranieri e vincere sulla concorrenza: procedere insieme e puntare sulla qualità, sull’originalità e sull’unicità del prodotto Made in Italy.
Come ha dichiarato Ruben Sacerdoti, Responsabile Servizio Attrattività e Internazionalizzazione DG Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell’Impresa - Regione Emilia-Romagna: “le imprese della Regione Emilia-Romagna sono già protagoniste del commercio estero italiano. L’Emilia-Romagna è infatti fra le prime 7 regioni europee super-esportatrici e guida il primato dell’export procapite in Italia”.
“Le aziende romagnole hanno quindi tutte le caratteristiche per affermarsi e rafforzare il loro ruolo di protagoniste all’estero, anche se servono aggiornamenti costanti sugli strumenti che possono sostenere questa espansione, e antenne che permettano di captare i cambiamenti repentini sui mercati stranieri”, sostengono Mario Corsi – Coordinatore Commissione Internazionalizzazione di Confindustria Forlì – Cesena e Tomaso Tarozzi, Vice Presidente Confindustria Romagna con delega all’Internazionalizzazione.
L’obiettivo del Roadshow è proprio questo: illustrare alle PMI i principali strumenti messi a disposizione dal Sistema Paese per accompagnarle ed assisterle sui mercati internazionali, andando nei vari territori e spiegando chi fa cosa, nella consapevolezza che il sostegno delle istituzioni possa fare la differenza per il successo di un percorso di internazionalizzazione, soprattutto per le aziende meno strutturate.
Nicola Lener, Direttore Centrale per l’Internazionalizzazione del Ministero degli Esteri, ha messo in evidenza il ruolo svolto dalla Farnesina e dalla rete di oltre 200 tra Ambasciate e Consolati nel mondo che forniscono un sostegno decisivo alle imprese, sia nella fase di avvio che in quella di consolidamento della presenza internazionale, in particolare attraverso la condivisione con gli operatori delle informazioni strategiche sui mercati esteri di cui dispongono e al loro accompagnamento istituzionale in tutte le occasioni di contatto con le autorità locali.
Francesco Alfonsi, Dirigente Ufficio Servizi alle Imprese di ICE Agenzia, e Carlo de Simone, di SACE SIMEST – Gruppo CDP, hanno illustrato invece gli altri strumenti nazionali di supporto all’internazionalizzazione. Le imprese partecipanti ai Roadshow hanno infatti la possibilità di incontrare, anche individualmente, funzionari di Agenzie come ICE, SACE e SIMEST per delineare percorsi di internazionalizzazione personalizzati sulle esigenze della singola impresa e ottenere aggiornamenti sugli strumenti pubblici e privati a sostegno dell’internazionalizzazione come ad esempio servizi di assistenza, promozione, formazione, prodotti e servizi assicurativi e finanziari.
Tra gli altri strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI, Paolo Bulleri, Responsabile Segreteria Tecnica della Direzione Generale per le Politiche di Internazionalizzazione e la Promozione degli Scambi del Ministero dello Sviluppo Economico, ha ricordato il successo dei voucher per l’internazionalizzazione assegnati dal Mise grazie ai quali oltre 180 imprese emiliano-romagnole stanno usufruendo della consulenza manageriale di temporary export manager (Tem).
Quanto al futuro, “nel biennio 2018-2019 ci attendiamo ulteriori importanti risultati, anche grazie alla nuova manovra per l’internazionalizzazione che stanzia ulteriori 24 milioni, nell’ambito della strategia Emilia-Romagna Go Global 2016-2020, per rafforzare il posizionamento competitivo regionale in termini di partecipazione delle PMI ai processi di internazionalizzazione attraverso l’offerta di servizi formativi e di laboratorio, finanziamenti a fondo perduto per la partecipazione a fiere, incontri b2b, l’assunzione di temporary export manager, le certificazioni per l’export, la partecipazione alle iniziative di sistema”, ha concluso Ruben Sacerdoti.
Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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