L’Iran è un Paese in forte crescita economica con un tasso di crescita economica che, nel 2017, si è attestato a circa +3,5%. Teheran, dopo la cessazione delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti ed Ue, ha inoltre aperto le porte agli investitori stranieri.

Fra gennaio 2016 e marzo 2017 in Iran sono stati investiti circa 4,6 miliardi di euro che i businessmen stranieri hanno deciso di indirizzare verso svariati settori industriali. Fra l’altro, nello stesso periodo, sono state emesse oltre 4 mila licenze legate a specifici progetti industriali che hanno contribuito a creare nuova occupazione per circa 77 mila persone.

Alla fine del 2017 il ministro dell’industria iraniano ha pubblicato un’interessante comunicazione relativa a “i 5 settori più interessanti su cui investire in Iran” e prendendo spunto da tale documento analizzeremo questi settori e forniremo alcune preziose indicazioni sulle opportunità commerciali più interessanti per le aziende italiane.

1. Metalli di base: in questo settore il governo iraniano ha concesso ben 162 licenze per un valore di 787 milioni di dollari. Attraverso questi investimenti sono stati creati circa 5 mila posti di lavoro in questo settore.

2. Industria mineraria (minerali ferrosi): con 682 milioni di dollari è il secondo settore in cui si sono registrati il maggior numero d’investimenti di tutta l’industria iraniana. Ultimamente sono state concesse 16 nuove licenze.Inoltre è in rampa di lancio un nuovo progetto minerario nel settore dello zinco, recentemente assegnato a un consorzio locale, che dovrebbe permettere al Paese, una volta completato, di essere in grado di coprire almeno il 4 per cento della domanda totale mondiale di questo metallo strategico.

Spagna, Cina, Germania, Iraq e Irlanda sono i Paesi con il maggior volume d’investimento nel settore dei minerali ferrosi mentre Afghanistan, Turchia, Cina, Emirati Arabi e Germania hanno investito nel maggior numero di progetti.

3. Industria chimica: in questo settore sono stati investiti 640 milioni di dollari tramite la concessione di circa 500 licenze.
All’inizio del 2018, proprio per incentivare le imprese italiane ad investire nel Paese asiatico, Invitalia Global Investment, le banche iraniane e il governo italiano hanno concluso un accordo di finanziamento per cinque miliardi di euro diretto in particolare ad alcuni settori, fra cui proprio quello dell’industria chimica.

4. Industria dei metalli non ferrosi: le aziende straniere hanno investito circa 470 milioni di dollari grazie alla concessione di 400 licenze in tempi recenti. Tra i prodotti non oil si registra una notevole crescita nelle importazioni dei metalli di base non ferrosi dall’Italia che figurano al secondo posto dopo petrolio e gas.

5. Food & Beverage: nel settore alimentare iraniano, infine, sono stati investiti oltre 390 milioni di dollari. Nel 2016 l’Iran ha importato 9 miliardi di dollari in prodotti alimentari dall’estero di cui il 19% del totale, pari a circa 1,7 miliardi di dollari, è rappresentato da prodotti provenienti dall’Italia: ciò dimostra, dunque, la grande passione dei consumatori iraniani per il cibo del Belpaese.

In effetti i ristoranti italiani aumentano anno dopo anno in Iran ed i cittadini locali, soprattutto i più giovani, sono affascinati dalla straordinaria cultura culinaria della Penisola.

La pasta ed il caffè sono i prodotti più richiesti dal mercato asiatico però non dobbiamo dimenticare che l’Iran, essendo un Paese musulmano, non può importare alcune specifiche classi di prodotti fra cui carne di maiale, vino e birra (e più in generale le bevande alcoliche).

Il primo Paese in assoluto per capitali investiti nell’industria iraniana è la Turchia, seguita dalla Cina. Fra i Paesi europei la Germania è al primo posto, seguita dalla Francia.

Nel 2017 l’Italia è stata primo partner UE di Teheran per volume di interscambio commerciale. Investire in Iran significa investire su un Paese che sta evolvendo, un Paese giovane che apprezza il mercato europeo ed in particolare quello italiano. L’Iran offre dunque moltissime opportunità: bisogna avere solo l’intraprendenza ed il coraggio per riuscire a coglierle.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Morvarid Mahmoodabadi, redazione@exportiamo.it

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