Nel settore degli appalti internazionali l’Italia è tra le ultime in Europa. Poiché tale ambito è strategico per la crescita delle imprese italiane, la Farnesina, in collaborazione l’ICE, ha presentato il progetto “In Gara con Noi - Tender Lab” con l’obiettivo di assistere e sostenere le PMI che intendono essere più competitive nelle gare internazionali.
I numeri dimostrano come le imprese italiane non riescano a cogliere le opportunità internazionali offerte dalle gare d’appalto: in effetti la partecipazione italiana è ancora molto debole rispetto alle capacità ed al potenziale che potrebbero essere sfruttati molto meglio nella competizione internazionale.
Ad influire sulle difficoltà delle imprese italiane di vincere le gare d’appalto internazionali sono diversi fattori:
- la dimensione delle aziende, in gran parte PMI;
- la mancanza di expertise;
- la scarsa conoscenza di meccanismi, regole e procedure di partecipazione;
- la mancanza di strategie mirate;
- le difficoltà nel saper intercettare le opportunità che possono generare dai grandi eventi internazionali (come le Expo, le manifestazioni sportive, ecc.) e dal procurement delle istituzioni finanziarie internazionali. Per colmare questa lacuna, la Farnesina ha lanciato il progetto “In Gara con Noi - Tender Lab”.
IL PROGETTO “In Gara con Noi - Tender Lab”
Nel dettaglio, “In Gara con Noi - Tender Lab” è un progetto promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ideato e realizzato da ICE Agenzia in collaborazione con partner territoriali, per offrire un percorso di accompagnamento integrato alle PMI italiane e migliorare la loro capacità competitiva nelle gare internazionali (lavori/forniture/servizi).
Il progetto consiste in un laboratorio aperto e gratuito che permette alle aziende di tutte le dimensioni di sperimentare “gli strumenti e le strategie di approccio migliori per presentarsi con successo in una competizione internazionale”.
Come dichiara la Farnesina, il settore degli appalti internazionali è uno degli ambiti in cui “la presenza italiana è ancora ben al di sotto del proprio potenziale”. Da qui la scelta di creare questo laboratorio che si articola in un percorso dal taglio operativo che si conclude con una consulenza mirata e gratuita di circa 10 ore per azienda su specifici aspetti, quali: contatti con key-players strategici, ricerca di partner, consulenza tecnico-legale e revisione delle offerte.
Il percorso è articolato in moduli formativi e informativi che saranno realizzati in varie città italiane nel periodo febbraio-maggio 2018. Una volta concluso il percorso, le aziende potranno entrare direttamente in contatto con specialisti di settore e responsabili delle stazioni appaltanti.
Oltre ad accompagnare le imprese nelle prime esperienze di procurement con i principali organismi internazionali (Banca Mondiale, Nazioni Unite, etc.), il progetto, è volto a sostenere le aziende in un momento in cui già esistono concrete opportunità offerte da grandi eventi internazionali, quali Expo Dubai 2020 e la World Cup 2022 in Qatar.
L’obiettivo principale del progetto è quello di:
- Aiutare le PMI italiane a migliorare le conoscenze specifiche e a sviluppare le competenze necessarie per operare con successo nelle gare internazionali;
- Sensibilizzare le PMI sulle opportunità di gare bandite da organismi internazionali (Banca Mondiale, Unione Europea, Agenzie ONU) e nell’ambito di grandi eventi (EXPO, competizioni sportive, etc.).
Rapporto tra Italia e Fondi delle Nazioni Unite
Questo GAP di conoscenza delle gare internazionali è ormai un dato oggettivo che non si può più ignorare.
Nel 2016, il valore degli acquisti di beni e servizi delle Nazioni Unite è stato pari a 17 miliardi di dollari (poco più di 13 miliardi e 587 milioni di euro). Da questa somma l’Italia è riuscita ad ottenere solamente 338 milioni.
Nella classifica europea il Paese è al settimo posto, alle spalle di Francia (terza con 609 milioni) e Regno Unito (quarto con 605) ma – per la prima e unica volta – davanti alla Germania (nona con 206 milioni). Distanziata la Spagna: Madrid è quattordicesima con 56 milioni di dollari. Primo in classifica il Belgio con all’attivo oltre 905 milioni di appalti.
Rapporto tra Italia e Bandi della Banca Mondiale
Per quanto riguarda le gare internazionali pubblicate dalla Banca Mondiale, il rapporto tra Italia e Germania si inverte: su circa 6mila contratti approvati nel 2017, per un ammontare di circa 11,1 miliardi di dollari, l’Italia ne ha vinti 38: occupando il venticinquesimo posto, con un valore di 71 milioni, pari allo 0,63% del totale. Rispetto agli altri Paesi l’Italia continua ad occupare gli ultimi posti.
Non solo rispetto alla Francia (settima, 208 milioni di dollari), ma questa volta anche nei confronti della Germania (è decima, 165 milioni). Anche la Spagna si piazza davanti: ventunesima (91 milioni).
La situazione migliora sensibilmente se si analizza la performance cumulata nel periodo 2011-2017: l’Italia si colloca al quarto posto per valore totale dopo Cina, India e Spagna (4,3 miliardi di dollari), prima di Francia (decima con 2,25 miliardi di dollari), Germania (undicesima con 2,21 miliardi di dollari) e Regno Unito (ventesima posizione con 1,14 miliardi di dollari).
Programmi dell’Unione Europea
I numeri mostrano una debolezza della presenza italiana anche nelle gare d’appalto pubblicate dall’Unione Europea.
Se si considera il FES (Fondo europeo di sviluppo) con riferimento al 2016, si evidenzia che su un totale di contratti di appalto di poco superiore a 327 milioni e 729mila euro (servizi, forniture e lavori) l’Italia se ne è aggiudicati l’11%, oltre 36 milioni.
Anche in questo caso, così come è avvenuto per i bandi Onu e Banca mondiale, l’Italia rimane indietro alla Francia (53,2%, oltre 174 milioni di euro), ma si posiziona davanti alla Germania (5,63%, poco più di 18 milioni), alla Spagna (7 milioni di euro circa) e, per la prima volta, al Regno Unito (4,03%, poco più di 13 milioni di euro). Su questo risultato pesa molto l’effetto Brexit.
Per quanto riguarda lo Strumento per la cooperazione allo sviluppo (DCI) nell’anno finanziario 2016 su un importo totale di finanziamenti erogati di oltre 135 milioni di euro gli operatori italiani ne hanno vinti poco più di 54 milioni, contro gli 86 milioni del Regno Unito, i quasi 74 della Germania, i quasi 69 della Francia e i 69 milioni e 400mila euro circa della Spagna.
Infine, se guardiamo allo Strumento europeo per il vicinato (Eni) vediamo che su un importo totale di finanziamenti erogati che ha superato i 31 milioni di euro gli operatori italiani se ne sono visti aggiudicare 5milioni e 811mila euro circa, contro poco più di 39 milioni 895mila euro della Francia, gli oltre 17 milioni della Germania. Davanti all’Italia anche la Spagna (8,67 miliardi). L’unica a fare peggio dell’Italia è il Regno Unito con 4,71 miliardi di euro.
In conclusione, per poter competere con gli altri Paesi Europei, le imprese italiane hanno bisogno di conoscere e sfruttare tutte le opportunità esistenti ed “In Gara con Noi - Tender Lab” può rappresentare uno progetto formativo fondamentale per la crescita delle PMI e per aumentare la capacità competitiva a livello internazionale.
Fonte: a cura di Exportiamo, Giancarlo Cabillon, redazione@exportiamo.it
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