I dati Istat diffusi oggi segnalano che il 2017 non si chiude con il botto per le vendite di prodotti italiani nei Paesi extra Ue: a gennaio 2017, le esportazioni registrano infatti un calo (-3,7%) rispetto a dicembre 2017, e una diminuzione lievemente più marcata per le importazioni (-4,1%).

La crescita congiunturale dell’export nell’ultimo trimestre rimane comunque sostenuta (+3,0%) ed il valore destagionalizzato delle esportazioni a gennaio 2018 è di poco superiore alla media mensile del 2017.

Il calo dell’export verso i paesi extra Ue coinvolge tutti i principali raggruppamenti di industrie soprattutto quelle di beni di consumo non durevoli (-10,4%) e i beni di consumo durevoli (-5,5%) eccezion fatta per energia (+20,6%) che segna invece andamenti in controtendenza.

Dal lato dell’import la riduzione congiunturale è estesa a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è particolarmente marcata per energia (-11,2%) e beni strumentali (-4,9%). Gli acquisti di beni di consumo non durevoli (+0,4%) e di beni di consumo durevoli (+0,2%) sono in lieve aumento.

Se si leggono i dati anche a livello tendenziale si vede come le esportazioni siano in espansione (+4,8% che si riduce a -1,0% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi), con tassi particolarmente sostenuti per beni di consumo durevoli (+17,0%), beni di consumo non durevoli (+15,3%) e beni intermedi (+12,6%).

Sul lato importazioni invece a gennaio si registra un aumento tendenziale (+1,9% che si riduce a -2,5% se si elimina l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi).
L’Istat rileva che il disavanzo commerciale è pari a -523 milioni di euro (era -890 milioni a gennaio 2017). Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (+2,5 miliardi) è in leggero aumento rispetto a gennaio 2017 (+2,3 miliardi).

Nel mese di gennaio 2018 i Paesi extra Ue che hanno maggiormente incrementato i loro acquisti di Made in Italy sono stati Svizzera (+22,0%), Russia (+11,0%), Cina (+10,7%) e Turchia (+8,1%) mentre fra le sorprese in negativo spiccano i dati provenienti dai paesi OPEC (-13,4%) e i paesi ASEAN (-7,2%).

Anche per le importazioni di beni si rileva una dinamica tendenziale crescente. In particolare gli acquisti di beni da India (+39,0%), paesi OPEC (+18,6%) e Cina (+8,8%) presentano una crescita sostenuta.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Morvarid Mahmoodabadi, redazione@exportiamo.it

Infografica: Carlotta Desideri

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