Amazon continua ad investire in Italia: dopo le aperture di Castel San Giovanni (Piacenza), Passo Corese (Rieti) e Vercelli, il colosso di Seattle è pronto ad inaugurare nel 2018 altri due nuovi centri di distribuzione a Torrazza Piemonte (Torino) e un centro di smistamento a Casirate (Bergamo).

Totale dell’operazione 150 milioni di euro, 1600 nuove assunzioni a tempo indeterminato per il prossimo autunno ed una superficie operativa pari a 94mila metri quadrati.

Jeff Bezos, dunque, continua a puntare sul Belpaese: le cifre parlano di circa 800 milioni di euro investiti e 3.000 nuovi posti di lavoro creati dal 2010. D’altronde l’azienda americana negli ultimi anni sta facendo registrare numeri pazzeschi con oltre 136 milioni di dollari fatturati nel 2016 e ben 5 miliardi di spedizioni Prime nel 2017 (ordini da clienti fidelizzati), un balzo notevole se si pensa che nel 2008 il dato sul fatturato era fermo a “soli” 19 miliardi di dollari.

I trend in Italia

Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano e Netcomm, nel 2017 il business dell’e-commerce in Italia ha toccato quota 23,6 miliardi di euro (+17% rispetto al 2016). Ma la grande novità è il dato che riguarda gli acquisti di prodotto (+28% rispetto al 2016) che per la prima volta superano quelli di servizio (52% contro il 48%).

Gli italiani hanno acquistato soprattutto servizi legati a turismo (9,2 miliardi di euro, +6% rispetto al 2016) e assicurazioni (1,3 miliardi di euro, +7%), mentre per i prodotti troviamo in prima posizione il settore informatica ed elettronica (4 miliardi di euro, +28%) seguito da abbigliamento (2,5 miliardi di euro, +27%), arredamento e home living (905 milioni di euro, +31%), alimentari (849 milioni di euro, +43%) ed editoria (843 milioni di euro, +22%). Nel 2017 il totale degli online shopper italiani è salito fino a 22 milioni (+10% rispetto al 2016), di cui il 93% fa acquisti abituali e il 7% sporadici. Cresce anche l’uso degli smartphone e tablet: 1 acquisto su 4 viene fatto via telefonino (+65% rispetto al 2016), l’8% via tablet.

La crescita dell’Export

Interessanti anche i dati sulle vendite online da siti italiani a consumatori stranieri che nel 2017 hanno toccato quota 3,5 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto al 2016 e un peso totale del 16% sulle vendite online nel Belpaese. I prodotti rappresentano il 67% del totale, mentre il 23% è costituito dai servizi: a livello settoriale recitano la parte del leone l’abbigliamento (43%) e i servizi per il turismo (32%). Per ciò che concerne i prodotti la bilancia commerciale è positiva (+800 milioni di euro), mentre per i servizi questa è leggermente negativa e fatica a decollare anche a causa della scarsa propensione alla digitalizzazione di alcuni portali italiani. La statistica sull’export online è più significativa se, oltre alle vendite dirette da siti italiani verso consumatori stranieri, conteggiamo anche quelle degli “intermediari digitali” con ragione sociale straniera: in questo modo l’export digitale Made in Italy triplica il suo valore, fino a raggiungere ben 10 miliardi di euro.

Dati significativi che fanno emergere l’esigenza per le aziende di aumentare il budget destinato alle strategie online in ogni progetto di internazionalizzazione. Infatti le PMI italiane, forse troppo attaccate al classico paradigma importatore-distributore-consumatore, grazie all’e-commerce potrebbero cogliere nuove opportunità anche nei mercati maturi e più saturi. Basti pensare che nel 2017 il totale degli acquisti online a livello mondiale ha superato quota 2.000 miliardi di euro, grazie soprattutto a Cina (750 miliardi) e Stati Uniti (550 miliardi). In Europa invece crescono Gran Bretagna (100 miliardi e +19% rispetto al 2016), Germania (75 miliardi e +14%) e Francia (65 miliardi e +12%). Indietro l’Italia che si ferma a 23,6 miliardi, mostrando comunque segnali incoraggianti in termini di crescita.
Dunque il canale digitale sta vivendo un periodo di forte crescita ed espansione, offrendo opportunità anche alle piccole aziende poco strutturate e con risorse limitate da investire per raggiungere i consumatori stranieri: sarà il 2018 l’anno della svolta per l’e-commerce tricolore?

Infine segnaliamo l’interessante opportunità offerta dal MISE per investire nella digitalizzazione della propria PMI (e anche nell’e-commerce) grazie ad un contributo a fondo perduto. Per ricevere assistenza ed ulteriori informazioni si prega di compilare questo form oppure chiamare il numero 06-5919749.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it

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