Ad ottobre frena l'export extra UE ma è boom rispetto ad un anno fa

Ad ottobre frena l'export extra UE ma è boom rispetto ad un anno fa

23 Novembre 2017 Categoria: Marketing Internazionale

La brezza autunnale rallenta la corsa dell’export italiano che ad ottobre fa registrare una flessione congiunturale, anche se piuttosto contenuta (-1,3%), a fronte di un incremento degli acquisti stimato in un +1,7%.

Si sottolinea però che il calo registrato arriva dopo due mesi d’espansione e per questo nell’ultimo trimestre l’export Made in Italy al di fuori del ‘Vecchio Continente’ continua a mantenere dei numeri ampiamente positivi con una crescita complessiva che si attesta su un significativo +3,1%.

Per quel che riguarda le importazioni, la crescita è estesa a quasi tutte le principali categorie merceologiche, eccezion fatta per i beni intermedi (-0,3%). Da segnalare l’ottimo andamento negli acquisti di beni strumentali (+8,3%).

Lo scenario cambia radicalmente se si analizzano i dati in una prospettiva tendenziale: rispetto ad ottobre 2016 infatti l’export aumenta di oltre 11 punti percentuali (+9,4% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi). Crescono energia (+45,5%), beni di consumo non durevoli (+13,3%), beni strumentali (+11,9%) e beni di consumo durevoli (+7,4%).

Anche le importazioni sono in espansione su base annua (+8,4%, che si riduce a +5,6% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi) ed il surplus commerciale (+4.554 milioni) è superiore di ben 750 milioni di euro rispetto ad ottobre 2016.

In termini geografici la crescita è omogenea, con la sola eccezione rappresentata dal Medio Oriente, area ancora penalizzata nelle proprie importazioni dal sensibile ridimensionamento del valore del greggio dell’ultimo periodo.

Fra i mercati che registrano gli incrementi tendenziali maggiori spiccano Turchia (+26,9%), Paesi MERCOSUR (+25,6%), Stati Uniti (+17,0%), Cina (+15,6%), Russia (+14,3%), Svizzera (+12,7%) e Giappone (+12,6%). In flessione le vendite di beni verso i paesi OPEC (-11,6%).

In particolare si sottolinea il dato proveniente dagli States che, nonostante la parziale svalutazione del dollaro e le minacce protezionistiche di Trump, cresce a ritmi sostenuti.

Infine gli acquisti di beni da Paesi OPEC (+35,2%) e Svizzera (+13,5%) registrano aumenti superiori a quelli medi mentre diminuiscono quelli da Paesi ASEAN (-18,2%) e Russia (-5,9%).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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