Global Forum 2017: trasparenza e scambio di informazioni ai fini fiscali

Global Forum 2017: trasparenza e scambio di informazioni ai fini fiscali

07 Dicembre 2017 Categoria: Fiscalità Internazionale

Dal 15 al 17 novembre scorso, 186 delegati, in rappresentanza di 78 giurisdizioni e 12 organizzazioni internazionali e gruppi regionali, hanno partecipato al decimo incontro annuale del Global Forum sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni ai fini fiscali.

Il Global Forum è il principale organismo internazionale che si prefigge lo scopo di garantire l’attuazione degli standard di trasparenza e scambio di informazioni concordati a livello internazionale e ad esso aderiscono 147 giurisdizioni.

Ad esso il G20 ha affidato il compito di promuovere e monitorare l’effettiva trasparenza fiscale per quanto riguarda lo scambio di informazioni su richiesta (con l’emissione periodica di giudizi e rating sulla performance) ed il nuovo standard unico globale di scambio automatico di informazioni.

I due principali strumenti utilizzati a questo fine sono:

- lo scambio automatico di informazioni (Automatic Exchange of Information - AEOI);
- lo scambio di informazioni su richiesta (Exchange of information on Request - EOIR).

La sede dell’evento è stata Yaoundè (Camerun), ad evidenza dell’importanza dei temi trattati anche per i Paesi in via di sviluppo, in particolare quelli del continente africano. In effetti in occasione dell’incontro è stato dato il benvenuto a 10 nuovi membri: Benin, Cambogia, Gibuti, Ecuador, Isole Faroe, Groenlandia, Haiti, Madagascar, Ruanda e Thailandia.

Lo scambio automatico di informazioni (AEOI)

L’incontro ha costituito l’occasione per fare il punto della situazione sull’implementazione dello standard di scambio automatico di informazioni; in sintesi è stato evidenziato come:

- sia fondamentale che le varie giurisdizioni rispettino gli impegni assunti in termini di tempistica: solo con uno scambio “alla pari” da parte di tutti i Paesi lo strumento potrà essere pienamente efficace;

- sia fondamentale che vengano adottati e rispettati standard al fine di garantire che lo scambio avvenga nell’ambito di un efficace sistema di riservatezza e di protezione dei dati;

- i Paesi in via di sviluppo mostrino un crescente interesse nell’attuazione dello standard AEOI.

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Dopo il Ghana e l’Albania, che si sono impegnati nel 2014, altri 5 nuovi Paesi hanno assunto quest’anno l’impegno: Azerbaigian, Maldive, Nigeria, Pakistan e Perù.

Ad esempio, guardando all’Italia, una delle misure adottate al fine di consentire lo scambio automatico di informazioni è certamente l’introduzione (ad opera della Legge di Stabilità 2016, Legge 208/2015) dell’obbligo per le società controllanti (residenti in Italia) di gruppi multinazionali di predisporre e presentare annualmente una rendicontazione paese per paese (Country-by-Country Reporting), che riporti l’ammontare dei ricavi e gli utili lordi, le imposte pagate e maturate, insieme con altri elementi indicatori di un’attività economica effettiva.

Lo scambio di informazioni su richiesta (EOIR)

Il punto della situazione è stato fatto anche in relazione all’effettivo grado di adozione, da parte dei diversi Paesi, dello standard internazionale previsto per lo scambio su richiesta di informazioni rilevanti per l’esecuzione delle convenzioni, per le Amministrazioni o per l’applicazione delle leggi fiscali nazionali di una parte richiedente.

Lo standard si compone di dieci elementi essenziali divisi in tre parti principali:

A - disponibilità delle informazioni;
B - accesso alle informazioni;
C - scambio di informazioni.

La valutazione ha portato all’attribuzione dei seguenti rating:

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Il Global Forum ha altresì evidenziato l’importanza di prestare particolare attenzione anche ai Paesi non membri e ciò al fine di impedire che gli stessi possano ottenere un vantaggio competitivo proprio dalla non adozione degli standard.

Paesi quali Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia sono stati considerati come rilevanti ai fini EOIR e saranno quindi invitati a diventare membri del Global Forum.

Infine una breve parentesi sul Belpaese: da una prima analisi (“first round” 2011) l’Italia presentava un rating “LC – Largely Compliant”. Il rating attribuito invece dopo l’analisi svolta nel 2017 (“second round”) è “C-Compliant”. L’Italia è infatti risultata “C-Compliant” per 9 indicatori su 10 e “LC – Largely Compliant” per l’indicatore C.5 relativo alla qualità ed al tempo di risposta.

Dall’executive summary contenuto nella parte iniziale del report sull’Italia risulta quindi un riconoscimento al nostro stato di aver adottato misure per accelerare il processo di ratifica degli accordi per lo scambio di informazioni e di aver mantenuto un risultato eccellente in termini di disponibilità, accesso e scambio delle diverse tipologie di informazioni; dallo stesso documento risulta altresì una raccomandazione a razionalizzare i processi in modo che tutte le richieste (di scambio di informazioni) siano soddisfatte tempestivamente.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Flavia Gelmini, TLA Partners, redazione@exportiamo.it

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