Uno degli elementi più evidenti della globalizzazione in atto dell’economia mondiale è il forte aumento dei viaggi internazionali, trend da considerare con grande attenzione soprattutto per chi lavora nel mondo dell’export. Ecco perchè.

Nel 2015 L’Organismo Mondiale del Turismo (UNWTO) ha stimato che le partenze e gli arrivi a livello mondiale sono state rispettivamente 1 miliardo e 300 milioni e 1 miliardo e 200 milioni. Anche considerando che arrivi e partenze possono essere riferiti alla medesima persona che ha fatto più viaggi, non vi è dubbio che la quantità di persone che hanno visitato paesi stranieri è molto elevata e in continuo aumento, come risulta chiaramente dal grafico qui riportato.

Per chi esporta, l’analisi dei viaggi mondiali può essere importante per più motivi.

• Il primo riguarda i flussi valutari associati ai viaggi che concorrono a determinare il totale di esportazioni e importazioni di servizi dei vari paesi. Nel 2016 il commercio mondiale di servizi associati a viaggi ha superato la cifra record di 1100 miliardi di dollari;

• Il secondo motivo è legato al fatto che i paesi con molti viaggiatori in partenza risultano, a parità di altre condizioni, mercati più aperti alle importazioni. Il motivo è riconducibile al fatto che nel corso del viaggio le persone hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare prodotti e servizi esteri;

• Il terzo motivo riguarda la possibilità che i paesi con molti viaggiatori in arrivo possano svolgere un ruolo di vetrina di prodotti internazionali. Questo è particolarmente vero per quei paesi per i quali i servizi turistici hanno un peso rilevante nell’economia del paese.

L’analisi che segue è una sintesi dei principali motivi che hanno determinato, negli ultimi anni, i movimenti delle persone e le importazioni ed esportazioni di servizi a questi associati. L’analisi è effettuata utilizzando la banca dati sugli incassi e pagamenti per servizi esportati o importanti, raccolti e organizzati dal fonte Fondo Monetario Internazionale.

I dati della Bilancia dei Pagamenti relativi ai viaggi riguardano le seguenti tipologie:

a) viaggi per affari;
b) viaggio di studio;
c) viaggio per cure mediche;
d) viaggi turistici.

I viaggi turistici rappresentano la quota maggiore, con circa il 70% del totale di incassi e pagamenti associati ai viaggi. Seguono i viaggi di affari, i viaggi per studio e infine i viaggi per cure mediche. Va, tuttavia, osservato che le quote possono variare anche significativamente tra i vari paesi. Ad esempio le entrate per viaggi di studio negli Stati Uniti e nel Regno Unito risultano rispettivamente il 20% e il 25% del totale delle entrate per viaggi, quota molto superiore rispetto a quelle degli altri paesi.

Viaggi internazionali: paesi industrializzati

La tabella che segue riporta nella parte sinistra la lista dei primi 15 paesi industrializzati per incassi di servizi di viaggio; nella parte destra la lista dei primi 15 paesi industrializzati per spese. I dati sono relativi al 2010 e al 2016 in modo da poter avere una valutazione di come sta evolvendo il fenomeno in questo decennio

Dall’analisi risulta che gli Stati Uniti sono in testa sia come principale paese industrializzato per incassi sia per spese. In particolare negli ultimi 6 anni le entrate per i viaggi sono aumentate di quasi 70 miliardi di dollari.

A seguire, nella classifica per incassi dai viaggi all’estero dei principali paesi industrializzati, si posiziona la Spagna (oltre 60 miliardi di dollari nel 2016, in aumento rispetto al 2010).

In terza posizione la Francia che ha incassato 43 miliardi di dollari, anche se in calo rispetto a 6 anni fa. Alle sue spalle l’Italia che raggiunge i 41 miliardi di incassi nel 2016 e si avvicina sempre di più ai competitori francesi, e il Regno Unito. Da segnalare, inoltre, gli incassi record del Giappone, quasi triplicati in 6 anni.

Viaggi internazionali: mercati emergenti

La tabella che segue ha la stessa struttura della precedente, ma è riferita alle econome emergenti.

Dall’analisi dei dati risulta evidente il balzo in avanti fatto dalla Cina dal lato delle importazioni di servizi di viaggi all’estero. Nel 2016 i cinesi hanno speso all’estero 250 miliardi di dollari, a fronte di una spesa del 2010 di solo 55 miliardi. A questa spesa corrispondono una numerosità di partenze verso l’estero di 58 e 120 milioni unità, rispettivamente nel 2010 e 2016. L’attuale eccezionalità della Cina risulta evidente dal fatto che nessun altro paese al mondo presenta un numero di partenze annue che supera i 100 milioni e una spesa per viaggi all’estero superiore al doppio delle spese di ciascun altro paese al mondo (Stati Uniti in testa).

Fonte: a cura di Annalisa Vignoli di UlisseMag.it, redazione@exportiamo.it

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