Lo sviluppo del Continente africano è uno dei temi di maggiore rilevanza per tutta la comunità internazionale e lo è anche per il Belpaese che oggi alla Farnesina, a Roma, ospita la Conferenza “Città d’Africa” a cui partecipano ministri, sindaci, ricercatori, architetti e imprenditori africani ed italiani.

Il focus della giornata riguarda il tema dell’urbanizzazione in Africa, un argomento che non può che avere proporzioni di livello globale.

Ad aprire i lavori Angelino Alfano, ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha sottolineato come “lo sviluppo del continente africano costituisca una delle più importanti sfide di questo secolo ed una grande opportunità per il nostro Paese”.

Il padrone di casa ha poi proseguito affermando che “la nostra politica estera è per sua natura rivolta verso il Mediterraneo e verso l’Africa, nella ricerca comune di pace e sicurezza, indispensabile preambolo per lo sviluppo e il progresso dei nostri popoli”.

Oggi nel ‘Continente Nero’ solamente 569 milioni di persone vivono in contesti urbani (vale a dire circa il 40% della popolazione totale), una percentuale molto più bassa ad esempio di quella del ‘Vecchio Continente’ (quasi il 75%), in cui sono ben 553 milioni le persone che risiedono in città.

L’urbanizzazione africana è comunque un processo già in atto da tempo e che dovrebbe subire ulteriori accelerazioni nel prossimo futuro con il tasso di inurbamento che dovrebbe arrivare al 50% da qui al 2030, per poi sfiorare il 60% nel 2050.

Entro quello stesso anno, la popolazione del continente africano dovrebbe essere la più grande e la più giovane al mondo. Anche per questo rendere l’Africa un continente più sicuro e ricco è interesse di tutti i Paesi industrializzati che possiedono un minimo di lungimiranza sia a livello sociale che a livello imprenditoriale.

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