Le food hall sono grandi spazi di design in cui ci si può muovere in un percorso che spazia dal food shopping di qualità a pasti mordi e fuggi fino a wine tasting o vere e proprie cene più tradizionali consumate all’interno di piccoli ristoranti. Il numero di questi luoghi, che hanno orari assai più prolungati rispetto a negozi e supermercati, sta aumentando molto rapidamente negli USA e nella proposta food&beverage si riscontra una crescente presenza di prodotti Made in Italy.
In principio è stato Eataly con il primo punto vendita aperto nel 2010 sulla 5th Avenue, nel cuore di Manhattan e a pochi passi dal celebre Flatiron di proprietà dell’italiana Sorgente Group.
Oggi il fenomeno del Food Hall (letteralmente “angolo gastronomico”) è in pienissima espansione negli Stati Uniti tanto che nel 2016 il business è cresciuto del 37%, mentre secondo la società immobiliare Cushman & Wakefield questo dato sulle nuove aperture raddoppierà entro il 2019.
Proprio quest’anno Katz’s Deli ha aperto a Brooklyn il Dekalb Market Hall, un centro culinario che attraverso i suoi 40 venditori riflette la multiculturalità che si respira in uno dei più caratteristici distretti di New York City. Ma non solo retail: tanti gli eventi e le attività che ruotano intorno al più grande centro di cibo ed intrattenimento di New York inaugurato lo scorso giugno.
Ma anche il Chelsea Market, famoso mercato coperto di Manhattan visitato ogni anno da oltre 6 milioni di turisti, si rinnova: infatti la novità si chiama Chelsea Local, il nuovo negozio di alimentari aperto nel piano interrato dove poter fare una spesa di qualità, con una corposa presenza di prodotti Made in Italy.
Inoltre lo scorso anno ha aperto anche Filaga, la prima pizzeria e rosticceria siciliana nel Chelsea Market, che si è aggiunta alla gastronomia di BuonItalia, l’Arte del Gelato e il Pastificio Rana.
I nuovi progetti Food Hall
Non solo i progetti già avviati ma, come anticipato dal Gambero Rosso, si prevede un importante boom di aperture nei prossimi anni.
Importante sottolineare che tante delle nuove iniziative Food Hall hanno come principale protagonista il Made in Italy, soprattutto nei format premium.
Ad esempio a Washington DC si sta lavorando al grande progetto del Wharf Complex, un investimento totale di circa 3 miliardi di dollari che prevede la costruzione di una cittadella che ospiterà uffici, appartamenti, alberghi (Hiltone e Hyatt), ristoranti e vari locali.
Ci saranno anche un mercato di pesce e una Food Hall interamente italiana, lo Stefanelli Italian’s Market. Il progetto è dello chef italoamericano Nicholas Stefanelli e si sviluppa su tre piani: un mercato di prodotti freschi e a scaffale al primo, un ristorante con servizio ai tavoli al secondo e una terrazza con vista e il bar al terzo. Il concept tricolore sarà pronto nella capitale americana per la prossima primavera, mentre il Wharf Complex sarà completato interamente entro il 2022.
In Florida a fine 2017 verrà inaugurata La Centrale al Brickell City Centre di Miami, prima Food Hall interamente italiana che nascerà grazie al ristoratore fiorentino Jacopo Giustiniani. La nuova location si estenderà su tre livelli: al primo ci sarà un mercato con prodotti freschi, al secondo invece ci sarà la ristorazione, mentre il terzo sarà dedicato al vino e ad una scuola di cucina.
Infatti il trend del mercato americano va in una direzione “healthy” (salutare) e l’idea di Giustiniani è quella di unire alla qualità della materia prima l’educare il consumatore al saper fare italiano che permette la creazione di piatti ricercati ed unici.
Novità anche a New York dove il celebre ristorante veneziano Cipriani aprirà nel 2018 la sua prima Food Hall all’interno del complesso in costruzione del Two Waterline Square, tra Hell’s Kitchen e l’Upper West Side. Anche in questo caso la ristorazione sarà al centro del progetto, ma grande attenzione verrà data anche al fenomeno dello street food visto la crescita vertiginosa degli ultimi anni.
Insomma tante le novità e i progetti in cantiere che stanno cavalcando l’onda delle Food Hall, veri e propri spazi dove si riesce a coniugare una cucina con prodotti di qualità ai ritmi frenetici dei principali centri urbani americani.
Un posto dove riscoprire l’autenticità e la genuinità tipiche del Belpaese, come in un classico mercato di quartiere inserito però nel contesto delle grandi metropoli a stelle e strisce.
Eataly è sicuramente il modello a cui si stanno ispirando Stefanelli, Giustiniani e Cipriani: minimo comun denominatore sarà la materia prima, ovvero l’autentico Made in Italy che ha ancora ampi margini di crescita negli Stati Uniti anche grazie al fenomeno delle Food Hall.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it
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