Conosciamo meglio due degli strumenti più utilizzati per smobilizzare i propri crediti nei confronti di clienti internazionali: il factoring ed il forfaiting.
Nel momento in cui si avvia un processo di internazionalizzazione uno dei rischi più ricorrenti è determinato dall’insolvenza dei clienti, di cui non è sempre possibile conoscere a priori l’affidabilità creditizia.
Esistono diverse modalità per liquidare i propri crediti nei confronti di clienti internazionali, un’opportunità è rappresentata dalle operazioni di factoring o forfaiting.
Forfaiting
Il forfaiting - di cui si è già parlato nel dettaglio in passato - è una tecnica di finanziamento dei crediti all’esportazione a medio termine, attuata mediante la cessione pro-soluto (senza rivalsa verso l’esportatore cedente) a favore di un istituto finanziario, detto forfaiter, di effetti cambiari derivanti dalla fornitura di beni o servizi all’estero, in cambio dell’anticipazione in contanti dell’importo dei suddetti titoli, dai quali viene generalmente dedotto un tasso di interesse in misura fissa.
Solitamente per accedere a tale tipologia di operazione è necessario che la fornitura sia stata pagata per una parte in contanti (10-15%) alla stipula del contratto, mentre la restante parte sia stata dilazionata attraverso titoli di credito cambiari.
Questi ultimi dovranno possedere determinati requisiti per poter essere presentati al forfaiter:
• essere in monete forti;
• avere scadenza non inferiore a 6 mesi e non superiori a 5 anni;
• essere provviste di idonea garanzia da parte di una banca estera;
• essere girati con la clausola “senza garanzia” alla banca nazionale dell’esportatore la quale opporrà analoga girata nei confronti del forfaiter.
La caratteristica peculiare del forfaiting è data dal trasferimento al forfaiter mediante girata con clausola “without recourse” (senza rivalsa) che esclude la responsabilità cambiaria del girante-esportatore nei confronti del giratario-forfaiter.
L’obiettivo è liberare il girante da qualsiasi tipo di responsabilità per ciò che riguarda i problemi di riscossione, i rischi e costi che possono derivarne.
Il forfaiter si fa quindi carico di tutti i rischi di natura commerciale, politica ed economica.
Le fasi tipiche dell’operazione di forfaiting sono:
1) Firma del contratto di fornitura azienda esportatrice e acquirente estero;
2) Esecuzione e spedizione della fornitura;
3) Rilascio di effetti cambiari da parte dell’acquirente, debitamente avallati o garantiti dalla sua banca;
4) Blocco dell’impegno allo sconto con un istituto di forfaiting;
5) Presentazione degli effetti all’istituto di forfaiting, per il tramite della banca dell’esportatore, debitamente girati con la clausola “without recourse”;
6) Il forfaiter sconta gli effetti e accredita il netto ricavo presso le casse della banca di credito nazionale dell’esportatore;
7) Invio degli effetti all’incasso da parte del forfaiter alla rispettiva scadenza, presso la banca avallante;
8) Pagamento da parte dell’importatore degli effetti alla banca avallante la quale a sua volta trasferisce gli importi dovuti al forfaiter.
Factoring
Il factoring è un particolare tipo di contratto con il quale un soggetto, cedente, si impegna a cedere tutti i crediti presenti e/o futuri ad un altro soggetto, il factor, il quale dietro un corrispettivo, fornisce una serie di servizi all’impresa cedente:
• l’amministrazione;
• la gestione e l’incasso dei crediti;
• l’assistenza legale nella fase di recupero crediti;
• la valutazione dell’affidabilità della clientela;
• provvede inoltre al finanziamento dell’impresa sia attraverso concessione di prestiti, sia attraverso il pagamento anticipato dei crediti ceduti.
La cessione del credito alla società di factoring può realizzarsi in due diverse modalità:
- pro-soluto (no recourse), ovvero senza rivalsa sul cedente qualora il debitore estero non paghi regolarmente;
- pro-solvendo (with recourse), ovvero con rivalsa nei confronti del cedente che verrà chiamato a rimborsare quanto anticipatogli dal factor nel caso di mancato pagamento del cliente.
Per le imprese poco capitalizzate o per quelle che necessitano di smobilizzare subito i propri crediti, la mobilità “pro-soluto”, unita all’anticipazione del credito, può rappresentare una soluzione interessante poiché permette all’impresa stessa di beneficiare oltre che dell’incasso del credito a vista, anche di liberarsi del relativo rischio.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Riccardo Ciabattoni, info@exportiamo.it
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