Milano, 28 LUGLIO – La domanda estera spicca positivamente nell’analisi congiunturale dell’industria manifatturiera lombarda nel secondo trimestre 2017, che presenta un quadro di stazionarietà rispetto al primo trimestre dell’anno, unitamente a un fattore nuovo: un trend di ripresa degli ordinativi interni. Ad eccezione del settore tessile, che registra una contrazione. I dati sono stati presentati ieri a Milano, presso la sede di Unioncamere Lombardia, e commentati da esponenti di spicco del sistema camerale lombardo, di Regione Lombardia e accademici.
I numeri:
Nel secondo trimestre del 2017 la produzione industriale lombarda rimane sul livello raggiunto a inizio anno, con una variazione congiunturale prossima allo zero (-0,1%), mentre su base annua la crescita della produzione rimane sensibile (+2,5%), come quella degli ordini e del fatturato. Il mercato estero segna un tasso di crescita tendenziale del 5,8% e una variazione congiunturale del +0,8%, con la quota di fatturato ricavata dalle esportazioni dall’industria che rimane oltre il 40%.
Gli ordinativi provenienti dal mercato interno mantengono un buon ritmo di crescita tendenziale segnando un +3,9%. Come per gli altri indicatori, il dato congiunturale risulta meno soddisfacente evidenziando una decelerazione nel secondo trimestre (+0,2%). Anche le imprese artigiane avvertono la decelerazione congiunturale ma la domanda estera mostra una maggiore tenuta, associando alla crescita tendenziale dell’1,7% un incremento dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. Il canale estero per le imprese artigiane svolge tuttavia un ruolo marginale, con la quota del fatturato estero sul totale pressoché stabile al 6,6%.
Da un punto di vista settoriale, la dinamica tendenziale della produzione presenta prevalentemente variazioni positive, ad esclusione del settore tessile, in contrazione del 3,2%. Tra i settori in crescita spiccano il pelli-calzature (+4,5%), la siderurgia (+4,4%) e la gomma-plastica (+4,0%). Risultati soddisfacenti anche per meccanica e chimica (+3,1% entrambe) e abbigliamento (+3,0%). Seguono i minerali non metalliferi (+2,5%), i mezzi di trasporto (+1,6%), gli alimentari (+1,5%) e il legno-mobilio (+1,2%). Positivi, ma meno dinamici, i settori della carta-stampa (+0,7%) e le industrie varie (+0,3%). Registrano gli incrementi maggiori i settori della meccanica e della siderurgia (+4,4%), seguiti da gomma-plastica (+2,2%), manifatturiere varie (+1,4%), alimentari e minerali non metalliferi (+1,1% entrambi). Il settore tessile registra una variazione quasi nulla (+0,1%).
I commenti:
Presentando i dati, che evidenziano una lieve diminuzione della produzione industriale rispetto al primo trimestre dell’anno, Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia, ha sottolineato due aspetti. In primis, la particolare “tonicità” registrata nei primi mesi del 2017, che porta a leggere i numeri dell’analisi trimestrale presentata ieri come un “fisiologico assestamento”. Secondariamente, Auricchio ha avanzato l’ipotesi che nel secondo trimestre le imprese abbiano risposto alle richieste del mercato facendo ricorso al “de-stoccaggio” piuttosto che aumentando la produzione. Interpretazione sostenuta anche da Massimo Guagnini, partner di Prometeia, che ha ritenuto tale ipotesi compatibile con la presenza di dinamiche positive registrate negli ordini, sia interni che esteri.
Nel suo intervento sugli scenari previsionalisi, Guagnini ha rilevato “una domanda internazionale favorevole che si unisce alla domanda interna in ripresa, prospettando scenari interessanti”. Dopo la decelerazione del 2016, la tendenza globale è infatti quella di un forte risveglio del commercio internazionale, e le previsioni del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale ipotizzano il ritorno ad un trend crescente con revisioni verso l’alto del PIL mondiale, dell’Eurozona e dell’Italia. “Se il Nord-est continua a trainare il Paese, la lenta ripresa dell’economia italiana inizia a interessare anche il Mezzorgiorno”, ha osservato, fra l’altro, il partner di Prometeia.
La vitalità della domanda estera è stata sottolineata da Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, secondo il quale “gli ordini esteri si confermano una componente fondamentale per le nostre imprese”. “La riacquisita solidità del mercato interno regionale ci indica un ottimo stato di salute per l’intero sistema economico lombardo”, ha aggiunto Ribolla, definendo i dati complessivi “positivi, armonici e continuativi”, che innescano un “circolo virtuoso”, nonostante le incertezze che tuttora permangono sullo scenario internazionale (Brexit, immigrazione di massa nel Mediterraneo, tendenze protezioniste globali e terrorismo internazionale).
Precisando che “sul fronte dei beni di investimento è evidente lo stimolo fornito dal ‘Piano nazionale Industria 4.0’, uno dei più importanti e completi Piani industriali a livello europeo”, Ribolla ha accolto con favore l’intenzione del Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda di prolungare il Piano ai prossimi anni. “Con l’auspicio – ha concluso il presidente di Confindustria Lombardia – che interventi come l’iperammortamento vengano confermati oltre che integrati da ulteriori misure, per esempio legate al costo del lavoro”.
Fonte: a cura di Exportiamo, Francesca Morandi, redazione@exportiamo.it
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