Nonostante il mini stop di aprile - in realtà esclusivamente dovuto ad un calendario sfavorevole - l’export di Made in Italy gode di ottima salute e nel 2017 ha ottenuto risultati superiori a quelli di due Paesi come Francia e Germania.
Ad aprile l’export italiano procede con “il passo del gambero” sia rispetto al mese precedente (-1,8%) sia rispetto ad un anno fa (-2,8%) ma il dato apparentemente negativo è in realtà fuoriviante perché influenzato dalla differenza dei giorni lavorativi: 18 ad aprile 2017 rispetto ai 20 di aprile 2016.
Al netto di questa differenza le variazioni registrate risultano infatti ampiamente positive per entrambi i flussi: import (+8,5%) ed export (+5,7%).
Nel trimestre febbraio-aprile 2017 l’incremento delle vendite all’estero di prodotti italiani (+1,1%) è trainata dall’aumento degli acquisti dei Paesi Ue (+1,8%) ampiamente superiori a quelli realizzati da Paesi extra europei (+0,4%). Le importazioni registrano una crescita superiore a quella delle esportazioni (+1,9%).
Dettaglio Paesi
Ad aprile 2017 i Paesi a registrare i cali più sostenuti di acquisti di Made in Italy sono Paesi OPEC (-17,7%), Stati Uniti (-9,6%) e Regno Unito (-8,0%). Si segnala invece una crescita importante dell’export verso la Russia (+13,5%) seguita da Giappone (+7%) e Cina (+5,5%).
Lato import ha del clamoroso il calo degli acquisti da Tokyo - che sfiora il -50% - mentre in deciso avanzamento risultano gli acquisti di Roma di prodotti indiani (+21,1%), turchi (+16,9%) e russi (+13,8%).
Ad aprile 2017 il surplus commerciale è di 3,6 miliardi (+4,5 miliardi ad aprile 2016). Nei primi quattro mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 10,2 miliardi (+21,6 miliardi al netto dei prodotti energetici).
2017: un primo bilancio
Se si guardano i dati in una prospettiva quadrimestrale si nota come la crescita dell’export del Belpaese abbia ottenuto un risultato più che buono (+7%), superiore addirittura alle performance realizzate da Germania (+5%) e Francia (+3%).
In generale comunque è l’intero continente europeo a portare a casa risultati degni nota. In questo inizio di 2017 gli Stati Uniti rimangono il primo mercato di sbocco dell’UE con 126 miliardi di euro acquistati in 4 mesi (+6% rispetto allo scorso anno), per una media mensile di 31,5 miliardi. Fra i Paesi che hanno fatto registrare la maggiore crescita si segnalano Cina, Giappone, Corea del Sud e Canada e finalmente, anche la Russia.
Tra gennaio ed aprile l’export europeo verso Mosca è infatti lievitato del 23%, arrivando a quota 26,6 miliardi di euro. In questo modo la Russia riconquista il quarto posto (dietro USA, Cina e Svizzera) tra i maggiori mercati di sbocco dell’intera Unione.
Il recupero della domanda di beni da parte di imprese e famiglie russe è dunque evidente così come lo sono i benefici per l’Italia che, fra gennaio ed aprile, ha incrementato le vendite verso Mosca del 23,2%.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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