Le relazioni fra Canada e Italia, anche per merito del suo primo ministro Trudeau, stanno facendo enormi passi in avanti anche se Ottawa rimane ancora il 27esimo mercato di sbocco dell’export italiano. Scopriamo insieme quali sono i prodotti Made in Italy più richiesti dai consumatori canadesi.
Uno dei protagonisti dell’ultimo G7 di Taormina è stato sicuramente Justin Trudeau: la foto in cui abbraccia Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, è diventata un simbolo della sua visita in Italia. Il premier canadese aveva lasciato la cittadina colpita dal sisma dicendo “so cosa devo fare” e negli ultimi giorni difatti sono arrivati circa 2,5 milioni di euro dal governo di Ottawa e dalla comunità italo-canadese per la ricostruzione di Amatrice.
Trudeau ha fatto visita anche in Vaticano dove è stato accolto calorosamente da Papa Francesco, mentre nel pomeriggio si è recato allo stadio Olimpico per ricevere e indossare la maglia di Francesco Totti, ormai ex capitano della Roma.
Insomma una relazione molto solida quella tra Canada e Italia destinata a durare e a crescere nei prossimi anni, soprattutto a seguito della firma del CETA con l’Unione Europea che apre spazi importanti per il commercio con Ottawa.
Il Canada conta una popolazione di 36 milioni di abitanti ed è un Paese solido dal punto di vista economico con un PIL equivalente a $1,570 miliardi (10° posto mondiale) ed un reddito pro capite pari a 43.322$.
Le previsioni di crescita del Fondo Monetario Internazionale parlano di un +2,13% di crescita del PIL reale nel 2017, ma anche a livello demografico le previsioni sono incoraggianti tanto che secondo Statistics Canada nel 2063, ipotizzando uno scenario di crescita media, il Paese nord americano dovrebbe raggiungere circa 51 milioni di abitanti.
L’interscambio tra Italia e Canada
I principali fornitori del Canada sono Stati Uniti (52,2%), Cina (12,1) e Messico (6,22%) che detengono una quota complessiva del 70% sul totale dei beni importati da Ottawa, mentre circa l’83% delle esportazioni canadesi nel 2016 sono state assorbite da Stati Uniti (76,3%), Cina (4,06%) e Regno Unito (3,31%).
Nel 2016 l’interscambio tra Italia e Canada ha raggiunto quota $6 miliardi (+2,3% nel 2016), con il Belpaese che conserva $3,42 miliardi di surplus (+2,1%) nella bilancia commerciale con Ottawa.
Attualmente il Canada rappresenta solo il 27° mercato di sbocco per l’export italiano e nel 2016 ha raggiunto la cifra di $4,97 miliardi (1,41% qdm) segnando un aumento costante di circa l’1,3% nell’ultimo triennio. Anche le previsioni SACE confermano questo trend: nel prossimo biennio il totale di beni e servizi Made in Italy in Canada dovrebbe salire fino a $5,29 miliardi.
Il Made in Italy in Canada
I settori più apprezzati dai buyer canadesi sono meccanica strumentale (24%), alimentari e bevande (14%), mezzi di trasporto (13%), tessile e abbigliamento (9%) e chimica (7%).
Nel 2016 l’Italia è stata per il Canada:
- 3° maggior fornitore di bevande ($394 milioni e +4,21% nel 2016 con 9.59% qdm sul totale delle importazioni di bevande);
- 5° maggior fornitore di arredamento e mobili ($188 milioni e +13% nel 2016 con 2.46% qdm);
- 7° maggior fornitore di macchinari ($1,34 miliardi e -1,2% nel 2016 con 2.21% qdm), strumenti medici ottici ($227 milioni e +7,4% nel 2016 con 1.94% qdm), prodotti farmaceutici ($347 milioni e -4,5% nel 2016 con 3.09% qdm), prodotti chimici organici ($156 milioni e +32% nel 2016 con 2.91 qdm);
- 8° maggior fornitore di veicoli ($398 milioni e -6,8% nel 2016 con 0.6% qdm), prodotti in ferro/acciaio ($101 milioni e -23% nel 2016 con 1.37% qdm);
- 9° maggior fornitore nel settore navigazione aerea spaziale ($511 milioni e -17% nel 2016 con 0.8 qdm);
- 11° maggior fornitore di abbigliamento e tessile ($658 milioni e +15,3% nel 2016 con 1.66 qdm).
Un cenno anche al settore agroalimentare che nel 2016 ha toccato quota $740 milioni, cavalcando la grande crescita dei consumi alimentari dei canadesi soprattutto nell’ultimo decennio: tuttavia anche qui il Belpaese subisce gli effetti nefasti dell’Italian Sounding a discapito del vero Made in Italy.
Inoltre in Canada sono presenti circa 200 imprese italiane che arrivano a 400 se si considerano anche i distributori. I settori con maggior concentrazione sono macchinari, aviazione, automotive, logistica, abbigliamento, calzature e agroindustria.
Il Canada è dunque un mercato che offre ancora spazi importanti alle PMI italiane per svariati motivi, tra cui il forte e costante periodo di crescita (primo fra i Paesi del G7 in termini di crescita economica nell’ultimo decennio) e la recente firma del CETA che potrebbe aprire spazi importanti per il libero commercio. Da sottolineare, infine, che la forte concentrazione di italiani in Ontario e Quebec può essere un grande punto di forza sia per i consumi di Made in Italy, ma anche per la promozione dello stesso.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Anthony Pascarella, redazione@exportiamo.it
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