L’ambient marketing è una forma di marketing non convenzionale che sfrutta l’ambiente in cui il consumatore target vive, agisce ed inconsapevolmente prende decisioni (d’acquisto).

Come altre forme di marketing non convenzionale anche l’ambient marketing nasce dall’esigenza delle aziende di attirare l’attenzione dei potenziali consumatori, al di fuori dei canali di comunicazione convenzionali, ormai eccessivamente affollati.

Anche le più innovative e non convenzionali strategie di marketing, se necessario, utilizzano strumenti logici del marketing tradizionale e, per pianificare una campagna di ambient marketing, è molto utile ragionare all’interno del cosiddetto customer journey.

Il target alla quale si desidera comunicare, deve essere individuato, studiato ed analizzato ed il customer journey ci supporta esattamente in questo.

Con questo termine si indica l’itinerario, più o meno cosciente, che tutti i consumatori percorrono dal “primo incontro” con una determinata azienda, all’interno di un determinato canale, fino a quando, attraversando uno o più punti di contatto, decidono di acquistare.

In altre parole, il customer journey può essere definito come il viaggio che ciascun consumatore affronta dal primo contatto con l’azienda fino alla decisione di acquisto o meno di un prodotto.

Dunque è possibile tracciare una vera e propria mappa ove inserire tutti i punti di contatto fisici all’interno dei quali il nostro target si muove. Se il nostro cliente tipo prende la metropolitana ogni giorno, ad esempio, un ottimo canale d’inserimento di messaggi a scopo promozionale potrebbe essere la cartellonistica all’interno delle stazioni metropolitane; oppure se il nostro consumatore tipo, tende a viaggiare molto in macchina per lavoro, un altro mezzo di comunicazione efficace potrebbe essere la pubblicità radiofonica, e così via.

Questo discorso, ovviamente, in epoca moderna è applicabile anche al web.

Studiare i movimenti online del nostro pubblico target ci aiuta a scegliere con maggiore coerenza e consapevolezza le piattaforme adatte per posizionare i nostri messaggi pubblicitari.

Se il nostro utente tipo utilizza molto i social network, potremmo pianificare delle ottime campagne di Facebook, Instagram o Twitter Advertising, oppure se visualizza spesso web magazine dedicati allo sport potremo pianificare una promozione su una rete display particolare.

La cosa più importante è conoscere le abitudini ed i luoghi d’interesse del nostro pubblico potenziale in modo da poter scegliere di utilizzare le strategie, tradizionali o non convenzionali, più adatte.

L’ambient marketing risulta essere particolarmente efficace, inoltre, perché colpisce l’attenzione del consumatore nei momenti in cui esso è rilassato e dunque non innalza barriere mentali per difendersi dall’affollamento di contenuti che popolano i media tradizionali ed ormai anche il mondo digitale.

Anche i grandi brand non sono estranei a questa forma di marketing basti pensare ai “Kissing Point” realizzati da Labello nelle stazioni ferroviarie tedesche nel 2006, gli orinatoi appesi al soffitto nelle discoteche spagnole da Red Bull (“Red Bull ti mette le Ali”) o agli adesivi con scritto “per una dimostrazione del prodotto rompere il vetro” applicate dalla Hoover sugli oblò degli aerei di linea nel 2007.

Il settore nel quale attualmente l’ambient marketing viene maggiormente utilizzato è quello della comunicazione sociale, spesso ad opera delle più importanti associazioni ambientaliste ed umanitarie.

Importanti esempi in questo settore sono stati realizzati anche in Italia, come la campagna per i diritti dei disabili “Abbatti il muro dell’inciviltà” realizzata dal comune di Brescia nel 2007.

Insomma come per altre forme di marketing non convenzionale che abbiamo analizzato in queste settimane le applicazioni sono tante ed i punti di forza sono sempre la pianificazione strategica e la creatività.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Riccardo Ciabattoni, redazione@exportiamo.it

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