L’aria di primavera fa bene all’export italiano extra UE: a marzo infatti il flusso di vendite sui mercati esteri non comunitari è registrato in deciso aumento (+6,5%) rispetto al mese precedente a fronte di un incremento, seppur lieve, anche degli acquisti di prodotti dall’estero (+0,5%).

A crescere rispetto al mese precedente sono tutte le principali categorie di prodotti, ad esclusione del comparto energetico, con i beni strumentali che giocano la parte del leone (+15,1%) specialmente per la cospicua vendita di mezzi di navigazione marittima.

Per quel che riguarda le importazioni crescono con un ritmo superiore alla media beni di consumo non durevoli (+4,2%), beni strumentali (+2,1%) e i beni intermedi (+1,1%).

Negli ultimi tre mesi l’export italiano è cresciuto del 4,7% in misura inferiore all’import (+6,7%) e il comparto che si è rivelato assoluto protagonista nell’ultimo trimestre è certamente quello energetico cresciuto sia su lato import che su lato export di circa il 20%.

Rispetto a marzo 2016 le esportazioni sono in forte aumento (+15,1%) con un boom di tre categorie merceologiche: energia (+42,3%), beni di consumo non durevoli (+18,9%) e beni di consumo durevoli (+15,6%).

Il surplus commerciale (€ 4,143 miliardi) è superiore di 110 milioni di euro a quello dello stesso mese del 2016 ed anche il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (€ 7,024 miliardi) è superiore di 1 miliardo di euro rispetto a marzo 2016.

Dettaglio Paesi

A marzo 2017 l’aumento tendenziale dell’export vede Cina (+32,3%), Paesi ASEAN (+31,1%), Paesi MERCOSUR (+23,4%), Russia (+21,2%) e Giappone (+18,0%) crescere in misura marcata mentre su un ritmo leggermente inferiore, seppur assolutamente positivo, si attestano Svizzera (+12,2%), Turchia (+11,8%) e Stati Uniti (+10,9%). Negativa invece la performance dei Paesi OPEC (-3,2%) che sono invece registrati in flessione.

Lato import molto corposo l’incremento degli acquisti da Paesi OPEC (+62,1%), Stati Uniti (+42,2%), India (+32,6%), Turchia (+26,0%) e Svizzera (+19,9%) ma vanno bene anche le transazioni in entrata con Paesi MERCOSUR (+15,2%), Giappone (+13,8%), Paesi ASEAN (+8,8%) e Cina (+3,0%). Con la Russia, invece, si registra un calo non indifferente (-10,8%).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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