Guerriglia marketing: promuoversi sui social con un budget limitato

Guerriglia marketing: promuoversi sui social con un budget limitato

18 Aprile 2017 Categoria: Marketing Internazionale

Con il passare del tempo il concetto di marketing si è evoluto a tal punto che si sono sviluppate una serie di nuove forme promozionali. Fra queste spicca il guerrilla marketing, una strategia pubblicitaria che sfrutta i social network per aumentare la visibilità e la fidelizzazione aziendale. Nelle prossime settimane analizzeremo le principali forme di marketing non convenzionale ed i possibili benefici che esse possono portare alle nostre PMI. Oltre al guerrilla marketing parleremo anche di viral marketing, product placement, buzz marketing, ambush marketing, ambient marketing, visual marketing e street marketing.

La creazione, la diffusione ed il potenziamento del web ha inevitabilmente portato a significativi cambiamenti ed importanti innovazioni in tema di marketing.

Negli ultimi anni si sono infatti palesate nuove e numerose forme di marketing “non convenzionale” che nulla hanno a che vedere con le principali tecniche di marketing utilizzate fino a qualche decennio fa.

Tutto sommato ciò non desta particolare scalpore perché appare assolutamente naturale che all’enorme evoluzione tecnologica cui stiamo assistendo negli ultimi tempi facciano seguito modificazioni sia a livello sociale sia per quello che concerne le politiche di marketing che, non dimentichiamolo, hanno sempre l’obiettivo di trasformare i cittadini in consumatori e follower.

Una delle forme di marketing non convenzionale più conosciute prende il nome di guerrilla marketing e fa riferimento ad una serie di tecniche pubblicitarie a basso costo utilizzate al fine di catturare l’attenzione del maggior numero possibile di potenziali consumatori.

Quello che risulta subito chiaro è che questo tipo di marketing apre degli scenari interessanti soprattutto per le PMI che in molti casi non dispongono di strumenti e risorse adeguate per poter sostenere onerose e più tradizionali politiche promozionali e che dunque cercano di sfruttare tutte le opportunità offerte dal web.

In poche parole dunque il guerriglia marketing altro non è che la nuova frontiera del marketing connesso all’utilizzo di moderne tecnologie con particolare riferimento ai social network fra cui spiccano Facebook, YouTube, Twitter ed Instagram.

Le aziende che decidono di utilizzare questa tecnica devono avere la capacità di persuadere prima di tutto i propri dipendenti ad utilizzare i propri profili personali per veicolare immagini positive che incrementino la credibilità del brand: essi rappresentano infatti uno strumento molto utile (e gratuito) che le imprese dovrebbero tentare di “sfruttare” al meglio.

Un guerriglia marketing ben fatto dovrebbe mirare a coinvolgere tutti i propri dipendenti a promuovere i prodotti/servizi aziendali attraverso i loro profili social individuali – almeno fino a quando la reputazione aziendale non supererà quella personale dei dipendenti – perché proprio come i guerriglieri devono saper sfruttare tutte le risorse che l’ambiente circostante gli offre, le PMI devono saper come ottimizzare le energie promozionali potenziali di cui dispongono.

Non tutti però sono ancora convinti al 100% circa l’utilità dei social network e per questo è bene ricordare che nel 2016 in Italia su 28 milioni gli utenti registrati, oltre 21 milioni vi accedono quotidianamente da dispositivo mobile.

Inoltre è interessante analizzare brevemente i trend prevalenti sui principali social in Italia (dati 2016):

  • Il social più utilizzato dagli italiani rimane Facebook (ben il 56% è iscritto), dato che sfiora il 90% se si considerano solamente le fasce di utenti più giovani;
  • YouTube è la seconda piattaforma più utilizzata con 27 milioni di utenti registrati. Anche in questo caso fra i più giovani (14-29 anni) si evidenzia un utilizzo molto superiore alla media e pari al 73,9%;
  • Il social che è cresciuto più rapidamente è stato Instagram che è arrivato a contare 9 milioni di utenti e rappresenta senza dubbio il social da tenere più sotto controllo anche nel prossimo futuro;
  • Negativo è stato invece il trend di Twitter che pure conta nel Belpaese circa 8 milioni di utenti ma che è stato utilizzato solo dall’11,2% degli italiani e dal 24% tra i più giovani.

I dati quindi ci suggeriscono che i social non sono solo una moda del tempo o un fenomeno passeggero ma si apprestano ad incrementare la loro importanza nei prossimi anni.

Questo non vuol dire che fare business su internet sia semplice, al contrario essere online (ed eventualmente vendere un prodotto/servizio) è un vero e proprio lavoro che deve essere svolto da personale qualificato se si vuole evitare di procurare dei danni all’azienda.

Ci sono però almeno cinque regole cui far riferimento per implementare una buona strategia di guerriglia marketing fra cui:

- Non esagerare con la pubblicazione di contenuti commerciali (max 20% del totale delle info veicolate);

- Veicolare informazioni utili non solo sul prodotto o servizio aziendale ma su tutto il mondo che ci gira intorno;

- Pubblicare contenuti con una certa frequenza/costanza per aggiornare e fidelizzare i propri follower;

- Avere pazienza: per avere dei risultati online l’intervallo di tempo minimo da considerare è di 6/12 mesi;

- Pubblicare contenuti di grande impatto visivo: si sa che l’occhio vuole la sua parte e questo è ancor più vero per i Social Media. Infatti, l’attenzione degli utenti è più facile da catturare con immagini belle, che lasciano il segno. Proprio per questo c’è la necessità di curare, oltre al contenuto dei post anche la forma grafica. Uno strumento a costo zero che ti aiuta a fare questo è Canva con cui potrai creare bellissime grafiche professionali per fare post anche senza conoscenze di design.

In conclusione per realizzare una campagna di guerriglia marketing efficace non è sufficiente possedere uno smartphone ed essere pronti a condividere dati e foto utili a mettere in contatto l’azienda con i potenziali clienti ma è necessario mettere in campo una strategia più strutturata e meno improvvisata.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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