Conoscere le procedure e la documentazione da presentare per ottenere un visto business in Cina (identificato con la lettera M) è fondamentale per tutte le PMI italiane che guardano al mercato cinese con occhio interessato. In quest’articolo esponiamo le ultime novità in materia e si segnaliamo le istituzioni alle quali è bene rivolgersi.

La Cina è un mercato importantissimo per il Made in Italy e ciò è dimostrato dalla crescente attenzione che le massime istituzioni della Penisola stanno riservando al Paese asiatico ormai da alcuni anni.

Fra le novità più interessanti che riguardano da vicino il business con Pechino ci sono da segnalare alcune nuove procedure inerenti le domande dei visti d’affari che sono state spiegate nel corso di un seminario organizzato dalla Camera di Commercio in Cina a cui ha partecipato anche il Console Aggiunto del Consolato Generale d’Italia a Shanghai, Bartolomeo Lamonarca, che ha aperto i lavori parlando dei principali cambiamenti in materia verificatisi negli ultimi anni.

Il dato di fatto più importante riguarda certamente l’abolizione del BFT (Business Favour Track) da cui è scaturita la checklist di documenti necessari da presentare congiuntamente alla domanda per ottenere il visto d’affari.

Va sottolineato che la Camera di Commercio Italiana in Cina (CCIC) rimane un canale privilegiato cui rivolgersi per la presentazione dei documenti richiesti in particolare perché attraverso essa si possono:

1. Ottenere visti con ingressi multipli e a lunga validità;

2. Non presentare i conti correnti aziendali o informazioni bancarie del richiedente nel caso in cui la richiesta di visto riguardi i dipendenti dell’azienda in questione;

3. Presentare visure camerali anche più vecchie di 6 mesi e addirittura non presentarle nel caso in cui il richiedente sia un’azienda di una certa grandezza/notorietà.

In occasione del seminario si è inoltre ricordato che il documento principale da presentare per ottenere questo tipo di visto rimane la lettera d’invito la quale implica un’assunzione di responsabilità circa l’esattezza delle informazioni fornite ed in merito alla conoscenza delle leggi sull’immigrazione.

La lettera d’invito deve arrivare da un’azienda invitante italiana ed essere siglata dal rappresentante che compare sulla visura camerale ma vengono generalmente accettate anche lettere d’invito da parte della filiale cinese se firmate da un rappresentante legale la cui firma è stata precedentemente depositata.

Fra le altre cose da non dimenticare è bene (informazioni obbligatorie):

• Segnalare le ragioni del viaggio;

• Indicare quale sarà l’alloggio del richiedente (ricevuta di prenotazione);

• Allegare ticket d’ingresso per eventuale partecipazione a fiere e/o congressi;

• Riportare i dati (nominativo, estratto conto, ecc.) del soggetto che finanzierà il soggiorno in Cina.

Il visto dedicato a coloro che si recano in Cina per ragioni di affari e per svolgere attività commerciali è identificato con la lettera M e non prevede la possibilità di svolgere attività di tipo lavorativo (solo per meno di tre mesi e se retribuiti da azienda straniera) per la quale è invece necessario richiedere ed ottenere un visto di lavoro identificato dalla lettera Z.

Oltre alla lettera d’invito, di cui abbiamo già parlato, per richiedere un visto di tipo M in Cina occorre la seguente documentazione di base:

• Un passaporto originale con almeno sei mesi di validità;

Due fotografie 4.5cm*3.5cm con sfondo blu;

• Una copia della licenza commerciale dell’azienda cinese cui ci si appoggia per richiedere il visto;

• Una business card aziendale su cui devono essere riportati alcuni dati (telefono, email, ecc.).

Questo tipo di visto M ha una durata massima di un anno, può essere esteso per 180 giorni e può avere un’entrata singole o entrate multiple. In quest’ultimo si può entrare ed uscire dal Paese senza restrizioni per tutta la durata del visto.

In Italia è possibile richiedere il visto al CVASC di Roma (Chinese Visa Application Service Center) o di Milano. I residenti di Toscana e Umbria possono inoltre richiedere il visto al consolato di Firenze.

Il consiglio, per accedere ad un trattamento agevolato, è quello di stringere dei rapporti positivi con la CCIC ed il Consolato in modo da poter esser inseriti nella lista di richiedenti di fiducia stilata dal Consolato stesso.

Infine per qualsiasi ulteriore chiarimento è certamente una buona idea contattare la Camera di Commercio Italiana in Cina al seguente indirizzo email: sh.projects@cameraitacina.com.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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