Con i cugini francesi coltiviamo da sempre un rapporto di amore-odio: alla proficua collaborazione economico-politica si aggiunge infatti un elemento di competizione sui mercati esteri che abbraccia numerosi ambiti (dalla moda ai prodotti alimentari, dai vini fino alle forniture di macchinari).

Per molti imprenditori italiani Parigi rimane comunque sinonimo di opportunità di business e, per capirne le ragioni, è opportuno tracciare un breve quadro della situazione impositiva nel Paese.

In primo luogo vediamo che la tassazione delle società in Francia è al 33,3% (aliquota fiscale ordinaria) molto simile alla tassazione riservata ai profitti delle aziende straniere realizzati in Francia, tassati con un’aliquota pari al 33,83%.

Le imprese con ricavi che eccedono i 7,63 milioni di euro annui sono sottoposte ad un’imposta addizionale, a titolo di contributo sociale, che porta l’aliquota effettiva d’imposta fino al 34,43%.

E’ opportuno aggiungere che le PMI possono avvalersi di un trattamento privilegiato nel caso in cui esse siano possedute per almeno il 75% da persone fisiche o da altre PMI che fatturino una cifra inferiore ai 7,63 milioni di euro: esse sono infatti tassate secondo una aliquota d’imposta del 15% fino a 38.120 euro di imponibile e all’aliquota ordinaria sul fatturato eccedente.

Inoltre le società operanti in Francia sono assoggettate a tassazione solo sul reddito d’impresa ivi prodotto e quindi non si prendono in considerazione, ai fini dell’imposizione fiscale, i redditi d’impresa e le perdite di fonte estera.

IVA

L’aliquota ordinaria sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) è pari al 20%, due punti in meno di quella italiana ma esistono anche altre tre aliquote ridotte rispettivamente:

- al 10% per alimenti da asporto, alcuni farmaci, pendolarismo, approvvigionamento idrico, transazioni immobiliari, merci agricole, mangimi per animali, ecc. ;

- al 5,5% per alcuni prodotti alimentari, fornitura di elettricità, gas ed energia, attrezzature e alloggi per persone disabili, biglietti per cinema, teatro, concerti dal vivo, ecc. ;

- al 2,1% per alcuni specifici prodotti rimborsati dalla previdenza sociale come medicinali rimborsabili dal Sistema Sanitario, stampa, biglietti delle prime 140 rappresentazioni di opere teatrali di nuova messa in scena.

Credito d’imposta per ricerca e sviluppo

Uno delle agevolazioni fiscali più interessanti del Paese è il credito d’imposta per chi investe in ricerca e sviluppo: esso copre il 30% delle spese sostenute (entro un limite dei 100 milioni di euro) ed il 5% per l’eventuale eccedenza.

Inoltre il credito d’imposta è aumentato fino al 50% (primo anno) e al 40% (secondo anno) solo se l’impresa non lo ha già utilizzato nell’arco dell’ultimo quinquennio.

Esistono poi una serie di condizioni che devono essere rispettate affinché il credito di imposta possa essere concesso: le spese realizzate devono concorrere alla formazione delle base imponibile; 2) devono essere sostenute in Paesi UE o dello Spazio Economico Europeo che hanno sottoscritto trattati con la Francia che contengono “clausole di assistenza amministrativa” (questa clausola non opera in caso di brevetti); 3) le spese non possono essere attribuite a stabili organizzazioni all’estero di società francesi.

Infine bisogna evidenziare che, se l’attività di ricerca e sviluppo è svolta all’interno di specifiche aree e promuove la collaborazione fra società private e pubbliche, si prevedono ulteriori vantaggi per le imprese: esenzione totale dalle imposte sul reddito per i primi tre esercizi in utile, riduzione del 50% della base imponibile per i successivi 2 anni ed esenzione totale sulla local business tax per 5 anni.

Imprese innovative

Infine si sottolinea che in Francia è altresì vigente un regime fiscale particolarmente favorevole per le PMI considerate innovative, il cui capitale è posseduto per almeno il 50% da persone fisiche.

Esistono tuttavia due condizioni per accedere a tale agevolazione fra cui:

• Essere società costituite da almeno 8 anni;

• Svolgere attività di ricerca e sviluppo il cui costo rappresenti almeno il 15% delle spese totali.

I beneficiari possono godere di:

• esenzione totale dalle imposte sul reddito per i primi tre anni di attività innovativa cui si somma una riduzione del 50% della base imponibile per i successivi due anni;

• esenzione da local business tax e i contributi sociali.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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