Si chiude con un’ottima notizia il 2016 dell’export Made in Italy: nell’ultimo mese dello scorso anno infatti si rileva una sostanziosa crescita delle vendite all’estero (+2,3%) rispetto a novembre 2016 che produce un avanzo commerciale pari a 5,8 miliardi di euro, 200 milioni in più rispetto al dato registrato a dicembre 2015.
L’incremento congiunturale è il risultato di buone performance dei nostri prodotti sia verso i Paesi extra Ue (+2,5%) che verso Paesi Ue (+2,1%).
Tuttavia i flussi di merci in entrata non sono da meno tanto che l’aumento dell’import (+2,5%) è addirittura di due decimali superiore all’aumento dell’export.
Anche su base trimestrale (ottobre-dicembre 2016) entrambi i flussi disegnano una dinamica positiva con un aumento dell’import più marcato (+3,6%) rispetto a quello dell’export (+2,4%).
Per quanto riguarda le categorie merceologiche di prodotti italiani più richieste sui mercati esteri si registra un aumento generalizzato sebbene siano i prodotti energetici (+20,6%) ed i beni di consumo non durevoli (+2,9%) i comparti più dinamici.
Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente a dicembre 2016 volano sia export (+5,7%) che import (+6,1%) ed i dati migliorano, attestandosi rispettivamente a +8,5% e +10%, se le variazioni tendenziali vengono corrette per il numero dei giorni lavorativi.
Il 2016 si chiude quindi con un aumento delle esportazioni (+1,1% in valore e +1,2% in volume) ed un calo delle importazioni in valore (-1,4%) ma non in volume (+3,1%).
L’espansione dell’export è “merito” dei Paesi dell’area Ue (+3%) mentre il calo (in valore) dell’import cambia verso (+1,5%) al netto dell’energia.
L’avanzo commerciale complessivo raggiunge i 51,6 miliardi di euro (+78 miliardi al netto dell’energia).
I mercati più dinamici
Nel 2016 i mercati più dinamici, in cui il Made in Italy ha riscontrato il maggior successo in termini di export, sono stati Giappone (+9,6%), Cina e Repubblica ceca (+6,4% entrambe), Spagna (+6,1%) e Germania (+3,8%).
A livello merceologico sono andati forte: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+6,8%), autoveicoli (+6,3%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,6%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+4,2%).
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
Infografica: Carlotta Desideri
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