Ad agosto l’export Made in Italy tira un sospiro di sollievo ed inverte una tendenza negativa che durava ormai da un trimestre certificata dai dati negativi di maggio (-0,2%), giugno (-0,4%) e luglio (-0,6%).
Rispetto al mese precedente, ad agosto 2016, si registra invece un deciso aumento delle esportazioni (+2,6%) coadiuvato da un incremento delle importazioni che mostrano una considerevole vivacità (+4,4%). Il surplus commerciale è di 2,5 miliardi di euro, in crescita rispetto al dato di agosto 2015 (+1,9%).
Aree geografiche e categorie merceologiche
A determinare un incremento delle vendite di prodotti italiani sui mercati esteri è stata in particolare l’ottima performance dei mercati UE (+3,9%), sensibilmente migliore di quella registrata dai mercati extra UE, che rimane tuttavia positiva (+0,9%). Le categorie di prodotto che hanno realizzato gli incrementi maggiori sono prodotti energetici (+8,3%) e beni strumentali (+3,9%).
Se si confronta poi il trimestre giugno-agosto 2016 con il trimestre precedente, l’aumento dell’export (+1,1%) è determinato esclusivamente dall’area Ue (+1,9%).
Il dato di agosto 2016 risulta essere ancora più significativo se paragonato a quello di agosto 2015 che, corretto in base alla variazione dei giorni lavorativi (22 ad agosto 2016 contro i 21 di agosto 2015), presenta una crescita dell’export pari al 6,8%. Il motore di questa crescita è rappresentato da un fortissimo incremento delle vendite di autoveicoli (+67,6%) e di apparecchi elettrici (+20,1%) mentre a calare sono le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati (-11,4%).
Dettaglio Paesi
Il traino principale per l’export in italiano (in termini assoluti) viene dell’Europa ed particolare dalla Germania, con gli acquisti di Made in Italy registrati in crescita di 15 punti percentuali, pari a quasi 500 milioni di euro. Molto bene anche Spagna e Francia che crescono entrambe di poco meno di dieci punti percentuali.
Ma ad agosto sono le due più importanti economie asiatiche, Cina (+28,2%) e Giappone (+24,3%), a far registrare gli incrementi tendenziali più marcati seguite da Repubblica Ceca (+21,7%), Paesi ASEAN (+21,0%) e Stati Uniti (+17,8%). Male invece le vendite di Made in Italy verso Russia (-8,2%) e Paesi MERCOSUR (-7,4%).
D’altro canto la crescita dell’import è supportata dall’ottimo andamento degli acquisti da Turchia (+35,3%), Repubblica ceca (+32,9%), Stati Uniti (+24,9%), Svizzera (+20,5%) e Regno Unito (+20,3%). Molto sensibile è invece il calo degli acquisti dalla Russia (-35,6%).
Infine si segnala che nei primi otto mesi dell’anno l’avanzo commerciale ha raggiunto quota 33,6 miliardi (+50,5 miliardi al netto dei prodotti energetici).
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini e Mariella Di Pinto, redazione@exportiamo.it
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