Il processo di diversificazione economica degli Emirati ha contributo e sta contribuendo a rendere il Paese uno dei principali mercati di investimento per molte imprese italiane nell’area del Golfo, specialmente nel settore agroalimentare e del lusso e - nell’arco del prossimo quinquennio - il ventaglio di opportunità è destinato ad aumentare soprattutto nell’ambito del turismo, dell’edilizia e delle energie rinnovabili. Il motore trainante della crescita di questi settori sarà indotto anche alla realizzazione dell’Esposizione Universale che avrà luogo a Dubai da ottobre 2020 ad aprile 2021 intitolata “Connecting Minds, Creating the Feature” con l’obiettivo di prendere seriamente in considerazione i problemi legati all’eco-sostenibilità ricercando, possibilmente, soluzioni comuni.
Il sito espositivo sorgerà nella zona di Dubai South vicino al distretto aeroportuale Al Maktoum estendendosi per 4 km di lunghezza e 1.8 km di larghezza e, secondo le stime proposte dal governo, sarà in grado di ospitare oltre 25 milioni di visitatori di cui si calcola che il 70% proverrà da Paesi al di fuori del Golfo. La realizzazione di Expo 2020 contribuirà a rafforzare l’immagine di Dubai come centro strategico a livello di logistica, trasporti e servizi finanziari ma, allo stesso tempo, offrirà notevoli opportunità per le imprese estere che sono interessate a sviluppare o a consolidare la propria presenza sul mercato emiratino.
Nell’ambito delle infrastrutture i progetti più importanti prevedono la realizzazione della nuova area metropolitana e dell’aeroporto internazionale di Dubai. Per gestire il crescente traffico di passeggeri previsto entro il 2020 è stato avviato un progetto di ampliamento dell’attuale aeroporto di Dubai per garantire un aumento della capacità di accoglienza di 85 milioni di persone l’anno entro il 2022 fino a raggiungere 220 milioni di passeggeri l’anno entro il 2050. A questo si aggiunge la realizzazione del nuovo aeroporto Al Maktoum situato nei pressi del sito espositivo. Inoltre, per agevolare la mobilità dei futuri turisti sono state previste due reti metropolitane interrate che collegheranno il centro di Dubai con gli emirati limitrofi.
A queste grandi opere di carattere pubblico si aggiunge anche la realizzazione di molte strutture tra cui gli alberghi rappresentano le più importanti dato l’alto numero di visitatori internazionali previsti. Tra questi vi sono non solo hotel e resort di lusso (5 stelle) ma anche alberghi di minore caratura così da incentivare il turismo di massa. Inoltre, in vista di un aumento degli expat per i prossimi anni che lavoreranno alla realizzazione dell’evento è previsto un incremento dei centri abitativi, degli uffici e dei centri commerciali.
Strettamente collegato alla costruzione dei nuovi edifici è il il settore dell’arredamento di interni in cui il prodotto italiano gode di un buon vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza straniera per la sua qualità ed eleganza nel design. Lo sviluppo del settore alberghiero accresce anche le possibilità di export per i generi alimentari vista la mancata autosufficienza della struttura produttiva emiratina in questo settore. Anche in questo caso le opportunità per l’agroalimentare italiano sono ottime: i prodotti agricoli del Belpaese sono ideali per essere serviti in alberghi di lusso e sono considerati dalla popolazione locale come assolute eccellenze.
Le modalità per accedere al mercato sono molteplici. È possibile rimanere aggiornati sulle opportunità presenti tramite le istituzioni italiane a Dubai, in particolar modo la Camera di Commercio Italiana e l’Istituto Commercio Estero (ICE) oppure accedendo alla pagina governativa dedicata ad Expo 2020. Sul portale di Expo, le aziende italiane possono direttamente visionare i bandi aperti e presentare la propria candidatura per gli appalti pubblici. Grazie ad accordi bilaterali firmati tra l’Italia e gli Emirati, possono accreditarsi alle gare d’appalto pubbliche anche le imprese italiane sprovviste delle apposite licenze al momento della candidatura. Le licenze negli Emirati sono la condizione sufficiente e necessaria per svolgere qualsiasi tipo di business sul territorio, sia nelle zone franche che in “mainland”. Pertanto, la procedura per il rilascio della licenza dovrà essere avviata subito dopo l’eventuale accreditamento all’appalto presentando la modulistica necessaria al Dipartimento dello Sviluppo Economico.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Francesca Maria Borghi, redazione@exportiamo.it
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