Non accenna ad arrestarsi l’andamento negativo delle esportazioni italiane che, anche a luglio 2016, sono registrate in calo congiunturale (-0,6%). I dati diffusi dall’Istat descrivono il terzo mese di contrazione consecutiva per le vendite Made in Italy dopo le frenate di giugno (-0,4%) e maggio (-0,2%).
Il trend negativo dell’export getta ancora un’ombra sulla legge di bilancio che il governo dovrà approvare entro la fine dell’anno e che si preannuncia tutt’altro che semplice, specialmente per le difficoltà nel reperimento delle risorse necessarie.
D’altro canto si registra un aumento delle importazioni (+0,5%) che determina un saldo commerciale (+7,8 miliardi) in diminuzione rispetto a luglio 2015 (+8,1 miliardi). Non considerando poi i prodotti energetici la bilancia commerciale risulta positiva per 10,5 miliardi.
Male l’area Ue, timida crescita fuori dal “Vecchio Continente”
A luglio - rispetto a giugno 2016 - sono i mercati europei (-1,1%) a comprare meno prodotti italiani mentre, seppur timido, vi è un incremento degli acquisti da parte delle realtà extraeuropee (+0,2%). Nel dettaglio si evidenzia una corposa dimunuzione dei prodotti energetici (-13,1%) mentre i beni di consumo durevoli (+1,6%) e i beni intermedi (+0,5%) risultano in crescita.
Se si guarda invece ad i dati in una prospettiva trimestrale (periodo di riferimento maggio-luglio 2016) confrontandoli con quelli relativi al trimestre precedente emerge che vi è stato un aumento dell’export (+0,7%) ed è determinato esclusivamente dall’area Ue con i prodotti energetici che registrano l’espansione più consistente (+17,0%).
Se invece si confrontano i dati di luglio 2016 con quelli di luglio 2015 vi è una marcata flessione tendenziale dell’export (-7,3%), di ampia intensità sia per l’area extra Ue (-8,8%) sia per l’area Ue (-6,1%), è significativamente condizionata dalla differenza nei giorni lavorativi (21 a luglio 2016 contro i 23 di luglio 2015). Al netto di questo effetto, si rileva una contenuta flessione tendenziale (-0,9%), sintesi di un calo dell’export per l’area extra Ue (-3,2%) e di un aumento per l’area Ue (+1,1%).
Le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-31,7%) sono in forte diminuzione, mentre le esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, (+4,5%) contrastano la diminuzione tendenziale dell’export.
Dettaglio Paesi: bene solo Cina e Giappone
A luglio 2016 si registra un calo tendenziale delle esportazioni verso Belgio (-26,4%), Paesi MERCOSUR (-22,2%), Paesi OPEC (-17,5%), USA (-12,8), Paesi ASEAN (-12,1%), Polonia (-3,6%), Francia (-3,2%) e Spagna (-0,9%). Aumentano invece le vendite verso Cina (+4,7%) e Giappone (+4,0%). Si segnala che a luglio 2016 la flessione tendenziale dell’import (-8,3%) è il risultato di un calo degli acquisti italiani sia da Paesi dell’area extra Ue (-11,1%) sia da quella Ue (-6,3%).
Infine l’avanzo commerciale aggiornato raggiunge 31,1 miliardi (+45,9 miliardi al netto dei prodotti energetici).
Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it
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