Dopo un lungo trend al ribasso il recente rialzo del prezzo del petrolio ha portato gli investitori esteri a tirare un respiro di sollievo sullo stato di salute delle economie dei Paesi del Golfo e a riconquistare fiducia sulla solidità di quei mercati, con particolare riferimento a quello degli Emirati Arabi.
Secondo i dati riportati nella Global Economic Condition Survey condotta dalla Association of Chartered Certified Accountants (ACCA), gli Emirati hanno registrato un incremento di 26 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2016 sull’indice di fiducia delle imprese per la crescita degli affari nel Paese. L’ottimismo da parte degli investitori è stato favorito non solo da un aumento del prezzo del petrolio ma da indicatori economici in crescita, frutto di un’accorta politica di diversificazione volta a ridurre la dipendenza dalle rendite petrolifere e ad incrementare la produttività negli altri settori.
Il perseguimento di questa strategia consente agli Emirati di poter contrastare la forte instabilità economica prodotta dall’oscillazione dei prezzi del petrolio e confermarsi, ancora una volta, come la principale potenza economica all’interno del Golfo.
A trainare la crescita economica del paese è in particolar modo l’emirato di Dubai che, secondo i dati riportati dal Dipartimento per lo Sviluppo Economico, ha registrato un aumento dell’indice di affidabilità dell’1% rispetto al primo trimestre passando da 116,5 percentuali registrati nel trimestre gennaio-marzo 2016 al valore di 117,5 nel periodo di maggio-giugno.
Il dato assume un carattere particolarmente positivo se lo si rapporta al risultato del secondo trimestre del 2015 in cui la percezione di fiducia sul mercato era più bassa di 7,4 punti percentuali. Il calcolo dell’indice di affidabilità è stato ponderato sulla base delle risposte date da 500 aziende a cui è stato chiesto di fare una previsione in merito all’aumento, alla diminuzione o alla stabilità di sei indicatori (ricavi, prezzi e volumi di vendita, numero di impiegati, profitto e nuovi ordini).
Le aspettative degli intervistati si sono rivelate nel complesso ottimistiche in particolar modo per i parametri relativi alle vendite e ai volumi previsti per il prossimo trimestre del 2016. Il 44% degli uomini d’affari, infatti, si è mostrato fiducioso sull’incremento delle vendite e il 48% ha dichiarato un aumento dei volumi contro una percentuale del 39% e del 37% rispetto al sondaggio dello scorso trimestre.
Ad essere ottimiste sono soprattutto le grandi imprese che vedono nel mercato di Dubai una fonte di opportunità soprattutto nel settore manifatturiero in cui si prevede una crescita della domanda e delle commesse sia da parte del settore pubblico che da quello privato.
La fiducia in questo settore è giustificata dal recente investimento stanziato dal governo con l’obiettivo di rendere l’emirato di Dubai l’hub manifatturiero per eccellenza entro il 2030 puntando soprattutto sul settore aerospaziale, marittimo, agroalimentare, farmaceutico. Oltre al settore manifatturiero, sussistono aspettative di crescita anche nel settore dei trasporti, dei servizi e delle costruzioni mentre una leggera sfiducia si registra per gli investimenti nel settore ospedaliero. Infine si segnala che le principali preoccupazioni sollevate dagli intervistati riguardano il contesto caratterizzato da elevata competizione, le consistenti dilazioni nelle modalità di pagamento ed i non trascurabili costi d’affitto delle strutture.
Queste sono le sfide su cui il governo federale dovrà lavorare per consolidare la fiducia del tessuto imprenditoriale locale e per migliorare la percezione di solidità del mercato da parte degli investitori esteri.
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Fonte: a cura di Exportiamo, di Francesca Maria Borghi, redazione@exportiamo.it
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