Dopo un aprile sprint a maggio rallentano, seppure lievemente, le vendite di Made in Italy sui mercati esteri (-0,2%) ed, in misura in più consistente, si riducono anche gli acquisti italiani di prodotti stranieri (-1,2%). Non è comunque necessario allarmarsi troppo perchè il dato torna positivo se confrontato se si opera un confronto con l’anno precedente (+2,4%). Il saldo commerciale aggiornato è pari a 5 miliardi di euro, in crescita di 900 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2015.

La frenata deriva soprattutto dal calo degli acquisti di prodotti italiani da parte di Paesi extra-europei (-3%) solo parzialmente compensato dalle ottime performance registrate invece sui mercati comunitari (+2,1%).

Nell’analisi dell’andamento delle categorie merceologiche si evidenzia un calo sensibile per gli acquisti di beni strumentali (-3,3%) e i beni di consumo durevoli (-2,7%) mentre i prodotti energetici (+15,5%) risultano in forte crescita.

Dando uno sguardo ai dati trimestrali il periodo marzo-maggio 2016 risulta complessivamente positivo (1,3%) per l’export Made in Italy con numeri molto simili sia per l’area extra Ue (+1,3%) sia per l’area Ue (+1,2%). A registrare la crescita maggiore sono i beni strumentali (+2,9%).

Se invece si osserva la variazione tendenziale delle vendite sui mercati esteri si nota che, al netto della correzione per giorni lavorativi (22 a maggio 2016 contro i 20 di maggio 2015), essa si trova in territorio negativo (-0,6%).

Molto bene le vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,1%) e di computer, apparecchi elettronici e ottici (+11,7%) mentre in forte calo l’export di prodotti petroliferi raffinati (-35,4%).

I Paesi che accelerano maggiormente rispetto a dodici mesi fa sono: Repubblica Ceca (+13,3%), Giappone (+12,4%), Spagna (+10,2%), Francia (+9,0%) e Germania (+7,8%).

Per quel che riguarda l’import a maggio 2016 rileviamo che:

• la diminuzione tendenziale (-0,2%) è il frutto del calo degli acquisti dall’area extra Ue (-5,9%) e specialmente della categoria di prodotti energetici (-26,5%), al netto dei quali si registra un aumento del 3,8%;
• L’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali aumenta dell’1% rispetto al mese precedente e diminuisce del 5,2% nei confronti di maggio 2015. Questo calo dipende ancora una volta dalle dinamiche del comparto energetico, al netto del quale l’indice registra una variazione nulla rispetto al mese precedente ed un calo più contenuto (2,1%) in termini tendenziali.

Infine si segnala che nei primi cinque mesi del 2016 l’avanzo commerciale ha toccato quota 18,7 miliardi (+28,7 miliardi al netto dei prodotti energetici).

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini e Cristina Pizzolato, redazione@exportiamo.it

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