I dati relativi al Commercio Estero a febbraio 2016 diffusi ogg dall’ISTAT, fotografano una crescita congiunturale dell’export e dell’import con un saldo commerciale di 3,9 miliardi di euro in crescita rispetto al 2015.
L’export italiano registra una performance positiva (+2,5%) in ragione della dinamica crescita delle vendite nei paesi Extra Ue (+3,3%) e nei paesi Ue (+1,8%). A livello merceologico la crescita interessa tutti i comparti ad eccezione dell’energia (-11,9%) e al netto la crescita delle esportazioni arriva al 2,8%.
Sul lato import l’andamento positivo (+0,6%) deriva dalla sostanziale stabilità delle importazioni dai paesi Extra-Ue (+0,1%) e dalla crescita degli acquisti dai paesi UE (+0,9%), mentre a livello settoriale il calo interessa gli acquisti di energia (-4,4%) e senza considerare gli acquisti di energia infatti la crescita risulta positiva (+1,1%), mentre crescono le importazioni di beni strumentali (+2,6%) e di prodotti intermedi (+1,5%)
Il segnale positivo a livello mensile è attenuato dalla contenuta flessione congiunturale dell’export nell’ultimo trimestre (-0,7%), diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti, a eccezione dei beni di consumo non durevoli (+0,8%). A livello trimestrale frenano anche le importazioni (-2,4%) fortemente influenzato dal dato dell’energia (-18,4%), al netto del quale la flessione risulta molto più contenuta (-0,3%).
A febbraio 2016 cresce l’export a livello tendenziale (+3,3%), esclusivamente in ragione dell’aumento delle vendite nei Paesi Ue (+8,3%), mentre è negativo l’andamento nei Paesi Extra-Ue (-2,4%). La crescita tendenziale si ridimensiona (+0,7%) se corretta per i giorni lavorativi (21 giorni a febbraio 2016 contro i 20 di febbraio 2015). L’incremento più ampio tra i mercati di destinazione si rileva per Giappone (+13,6%), paesi ASEAN (+12,4%) e Belgio (+10,2%).
Le vendite di articoli farmaceutici, chimicomedicinali e botanici (+21,0%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,5%) e articoli in gomma e materie plastiche (+9,6%) sono in forte aumento tendenziale.
Anche per le importazioni la crescita tendenziale (+2,4%) è determinata esclusivamente dall’aumento degli acquisti dai Paesi Ue (+5,5%) mentre è negativo l’andamento nei Paesi Extra-Ue (-2,0%). A livello geografico i maggiori incrementi negli acquisti interessano il Belgio (+28,4%) e la Repubblica Ceca (+24,3%) mentre in negativo si segnala il costante calo degli acquisti da Russia (-32,8%) e dai Paesi OPEC (-15,2%).
L’attivo commerciale nei primi due mesi dell’anno è pari a +3,9 miliardi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+3,5 miliardi), mentre al netto dell’energia il surplus è pari a +7,8 miliardi di euro.
A livello tendenziale, calano i valori medi unitari per le esportazioni (-0,7%) e le importazioni (-5,5%), mentre crescono i volumi per le esportazioni (+3,9%) e per le importazioni (+8,3%).
Infine il Presidente di Assocamerestero - Gian Domenico Auricchio - ha positivamente commentato i dati Istat diffusi oggi sottolineando che “sempre più i dati ci danno il senso di un approccio diverso delle imprese all’internazionalizzazione e le aziende infatti operano ormai secondo una logica globale e di commercio interindustriale, in cui attività di acquisto e di vendita all’estero si combinano in maniera virtuosa. Cresce quindi un approccio di multilateralità ai mercati. Le Camere italiane all’estero sono già una rete multilaterale in 54 Paesi, e per questo rappresentano un interlocutore importante di supporto e assistenza alle imprese nella loro strategia sui mercati internazionali”.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Antonio Passarelli, redazione@exportiamo.it
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