La partecipazione lo scorso 31 marzo a Roma all’evento “Web marketing con le ali” - organizzato da Google Italia con la collaborazione di Digital Angels, boutique di marketing digitale specializzata nel fornire servizi a valore aggiunto su Google e Facebook – per la redazione di Exportiamo ha rappresentato l’occasione utile per conoscere più da vicino gli strumenti offerti dal gigante della rete per il marketing digitale.

Durante l’evento sono stati approfonditi i principali strumenti digitali che Google mette a disposizione al mondo delle aziende, per dare l’opportunità di creare campagne innovative ed efficaci, capaci quindi di massimizzare la presenza online per ogni tipo di business.

Il dato di fatto da cui si parte è che la tecnologia ha cambiato completamente il nostro modo di vivere e la nostra quotidianità riuscendo a modificare profondamente anche le nostre relazioni sociali e il nostro modo di rapportarci al prossimo. Queste tendenze sono ancora più diffuse se si guarda alle fasce più giovani della popolazione.

Per tramutare questo trend in opportunità concrete di business per le aziende, secondo Maria Elena Ferrario, Google AdWords Product Trainer, è necessario comprendere che anche la nostra stessa scansione delle giornate ha subito cambiamenti significativi perché:

“ormai viviamo in un mondo scandito da momenti, la sfida da vincere è capire come riuscire a raggiungere gli utenti giusti nel momento giusto”.

C’è una grande differenza fra l’utilizzo della rete che veniva fatto solo fino a qualche tempo fa e quello ormai largamente diffuso oggi con l’avvento degli smartphones: mentre prima si “andava online” in specifici segmenti della giornata, oggi la maggior parte di noi “vive connessa” ed il cellulare è “la prima cosa che guardiamo al mattino quando ci svegliamo e l’ultima prima di addormentarci la sera”.

Tutto ciò ha naturalmente modificato le stesse abitudini d’acquisto dei consumatori, perché oggi non esiste più un unico momento d’acquisto (es. il tipico sabato pomeriggio), ma una pluralità di micro-momenti, ciascuno dei quali potenzialmente “fertile” per concludere una transazione. Ciò è stato possibile anche perché, a moltiplicarsi, sono stati gli stessi mezzi attraverso cui finalizzare le compravendite.

Il fatto che il numero di utenti che va su internet attraverso dispositivi mobili (smartphone e tablet), abbia superato quello di chi naviga utilizzando il PC, deve far riflettere sulle possibili tendenze future anche se - è bene ricordarlo - la maggior parte degli utenti preferisce ancora concludere acquisti online tramite PC.

Il primo strumento analizzato è stato il Google Search Ads, il search engine marketing (SEM) di Google, servizio online di advertising che permette di inserire spazi pubblicitari all’interno delle pagine di ricerca di Google.

Questo sistema richiede un’analisi delle parole chiave migliori per convogliare il target di clientela desiderato sul nostro sito e si basa sul pay per click (PPC) ovvero su una formula che prevede il pagamento da parte di chi pubblica annunci, solo se l’annuncio viene effettivamente cliccato da un utente.

È comunque possibile creare campagne pubblicitarie basate sul cost per mille (CPM) - che ha un costo fisso per 1000 visualizzazioni - ma esiste anche un ulteriore sistema che permette di pianificare il costo in base agli obiettivi prefissati, comunemente chiamati conversioni.

Tra gli errori più comuni, commessi dalle aziende che non hanno familiarità con questi strumenti nell’articolare una campagna di online advertising, vi è quello di rimandare alla homepage, senza “customizzare” quindi l’approdo su una specifica landing page, rischiando così di pagare questa disattenzione in termini di ritorno economico.

Oggi, in effetti, gli utenti in rete oltre ad essere numerosi sono anche molto pretenziosi dato che, grazie proprio alla tecnologia di cui dispongono motori di ricerca come Google, sono abituati a trovare in pochi secondi risposte molto accurate rispetto alle domande poste.

Un secondo strumento messo a disposizione dal motore di ricerca più famoso al mondo è Google Display Network, un gruppo di oltre un milione di siti web, video e applicazioni su cui è possibile pubblicare i propri annunci e capace di raggiungere il 96,5% degli utenti internet in Italia.

Anche Google Shopping, strumento che si basa appunto sugli annunci “shopping”, ossia annunci che includono informazioni approfondite sul prodotto, come l’immagine, il prezzo e il nome del commerciante, sta avendo successo. Questo formato di annuncio utilizza informazioni che gli utenti “rilasciano” in rete mentre navigano e che svelano le tipologie di prodotti cercati in rete.

Di grande interesse sono anche tutte le attività legate al remarketing (ne esistono diverse modalità), strumento che ha il pregio di mostrare annunci pubblicitari agli utenti che hanno già visitato il sito web o utilizzato la app mobile aziendale. Attraverso il remarketing si può andare a stimolare nuovamente quel target di pubblico che già aveva dimostrato un interesse virtuale nei confronti dei prodotti commercializzati da una impresa.

Come abbiamo detto dunque le attività di SEM sono certamente le più importanti per far crescere il business aziendale, specialmente se si prende visione di alcuni dati che evidenziano come il 68% degli utenti clicchino su uno dei primi quattro risultati e nello specifico il 33% clicca sul primo risultato, il 17% sul secondo, il 10% sul terzo e il rimanente 8% sul quarto.

Questo però non significa che debbano essere trascurate le attività di SEO (Search Engine Optimization) ovvero quelle attività volte ad ottenere la migliore rilevazione, analisi e lettura del sito web da parte dei motori di ricerca attraverso i loro spider, al fine di migliorare (o mantenere) un elevato posizionamento nelle pagine di risposta alle interrogazioni degli utenti del web. Le campagne SEO sono - a differenza di quelle SEM - gratuite ma anche più “lente”, perché per vedere i primi risultati ci vogliono almeno 12 mesi.

Per saperne di più è consigliato avvalersi del supporto di un SEO Specialist che sarà in grado di sviscerare nel dettaglio come migliorare i risultati organici del sito web aziendale anche se, quel che è certo, è che per ottenere risultati ottimali appare indispensabile lavorare in maniera organica con entrambi gli strumenti.

Fonte: a cura di Exportiamo, di Marco Sabatini, redazione@exportiamo.it

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